27 marzo. 27 giugno. 29 luglio. Un rinvio dopo l’altro e dalla conferenza stampa del 17 novembre 2023 sono già passati quasi otto mesi senza novità per Varese in merito alla “questione stadio“. O meglio, le novità ci sono e si dividono nel temporeggiare da parte dell’Amministrazione Comunale (a fronte di integrazioni e chiarimenti richiesti da altri operatori, come detto dall’Assessore allo Sport Stefano Malerba lo scorso marzo) e nell’impazienza da parte della piazza.

Non a caso i tifosi hanno deciso di muoversi in prima persona: dopo il “funerale dell’Ossola” in programma per il prossimo 29 luglio (data in cui dovrebbe scadere l’ultima proroga) promosso due settimane fa tappezzando la città con elogi funebri e striscioni di protesta, alcuni supporter biancorossi hanno creato il gruppo Facebook “Noi vogliamo lo stadio” che ha subito riscosso successo e adesioni. “Lo scopo di questa pagina si legge nella descrizione sul social è sensibilizzare l’opinione pubblica e l’amministrazione comunale riguardo alla costruzione del nuovo stadio. Senza il nuovo stadio, il calcio a Varese rischia di scomparire“.

Operazione implicitamente sposata da Antonio Rosati che, fin dal suo ritorno in pianta stabile in biancorosso, ha sempre ribadito l’importanza delle strutture. Lo dimostrano gli investimenti fatti al Centro Sportivo delle Bustecche e, soprattutto, la volontà di presentare e portare a Varese un impianto moderno e di ultima generazione in sinergia con Aurora Stadium per consentire al Varese di tornare grande fra i grandi.

Vige però il classico impasse, una situazione di stallo che non sembra poter trovare soluzione. Va da sé che ci sia particolare scetticismo in merito alla nuova deadline del 29 luglio fissata dal Comune. In base alla famosa Legge Stadi il Comune avrebbe dovuto avere 60 giorni per dichiarare la pubblica utilità del progetto, ma l’apertura ad altre proposte (non prevista né vietata dalla legge in questione) ha di fatto congelato tutto il processo. Decisione legittima da parte dell’Amministrazione (persiste la volontà di realizzare la miglior opera possibile coinvolgendo altri operatori per massimizzare il progetto), ma che ha inevitabilmente incontrato la dura opposizione popolare. Il gruppo FB “Noi vogliamo lo stadio” ha infatti lanciato una petizione online con raccolta firme per sensibilizzare quanti più cittadini possibili sul tema:

Crediamo fermamente che la creazione di un nuovo impianto sportivo e la riqualificazione dell’intera area possano costituire le basi per la rinascita del calcio professionistico a Varese
Alla luce di quanto sopra esposto, chiediamo con urgenza che si intraprendano le seguenti azioni:
1. Rispettare la data del 29 luglio come termine ultimo per le manifestazioni di interesse al bando per il nuovo stadio.
2. Utilizzare e applicare la legge stadi, evitando altri metodi che richiederebbero tempistiche significativamente più lunghe.
Riteniamo che queste misure siano essenziali affinché i privati che abbiano manifestato interesse per la costruzione del nuovo stadio e la riqualificazione dell’intera area possano procedere senza impedimenti.

Per anni si è parlato di tifosi spariti a Varese commenta proprio Antonio Rosatima vedere ciò che il nostro popolo biancorosso sta facendo in questi giorni dimostra l’esatto contrario: il calcio a Varese è più vivo che mai e vedere con quanta passione i tifosi si stanno muovendo per lo stadio mi riempie il cuore di gioia e orgoglio. Dal canto mio continuo ad essere ottimista: come ho ribadito a più riprese non voglio nemmeno immaginare uno scenario in cui il progetto stadio non parta e, parlando con il Sindaco, ho ricevuto determinate garanzie sulla fattibilità dell’operazione e che i ritardi siano semplicemente dovuti a questioni tecniche. Non nego che, per certi versi, ci possa essere un filo di perplessità, ma voglio avere fiducia e guardare con ottimismo al 29 luglio“.

Matteo Carraro

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