La Pallacanestro Varese è nelle mani di Nico Mannion.

Lo è in realtà dallo scorso 21 dicembre, quando il Red Mamba diventò ufficialmente un nuovo giocatore biancorosso, cambiando il destino della squadra nella passata stagione e conducendola alla salvezza, oltre che alla semifinale di FIBA Europe Cup.

Lo è ancor di più oggi che Mannion è stato nominato nuovo capitano della Pallacanestro Varese. Una scelta saggia da parte della società quella di nominare il playmaker azzurro capitano, in quanto punto di riferimento non solo tecnico per i compagni, quanto carismatico e di rappresentanza per un’intero popolo, quello biancorosso appunto.

Perché essere capitano nella Pallacanestro Varese è una cosa seria e perché per quello che è oggi la società di Piazzale Gramsci la possibilità di avere un capitano giovane, italiano, forte e dall’altissimo appeal quale è oggi Mannion è un’opportunità da sfruttare al massimo.

Perché essere capitano della Pallacanestro Varese vuol dire avere un ruolo determinante in campo e nelle dinamiche di spogliatoio, vuol dire dimostrare di avere carisma e leadership ma anche di saper essere umile e pronto al sacrificio al servizio dei compagni e del bene primario del gruppo. Una situazione, questa, che è parte di quel processo di crescita che Nico deve ancora compiere e che un’investitura come quella che la società biancorossa ha deciso di fargli potrà solo che aiutarlo a compiere.

Perché essere capitano della Pallacanestro Varese, oggi, vuol dire anche essere un punto di riferimento per tutti i tifosi, che sono una componente primaria della vita quotidiana del club biancorosso. Un giocatore che sia esempio, che sia simbolo, che sia fonte d’ispirazione per i più giovani e che sappia essere figura di raccordo con i grandi campioni della Pallacanestro Varese di un tempo per i tifosi più grandi e che ancora oggi hanno il fuoco biancorosso che arde dentro.

Perché la scelta di Mannion come capitano della Pallacanestro Varese può essere anche il giusto gancio per fare breccia definitiva nel cuore di Mannion quale uomo simbolo del nuovo corso biancorosso targato Luis Scola e perché no, targato Herman Mandole che ha firmato un pluriennale con Varese e chissà che proprio il Red Mamba non possa essere il filo conduttore di un ciclo appena cominciato ma già carico di entusiasmo e di grandi aspettative per una piazza che vuole tornare ad essere grande e che per farlo si è messa nelle mani di un talento purissimo, per crescere insieme e togliersi grandi soddisfazioni.

Perché la scelta di Mannion come capitano della Pallacanestro Varese dopo una stagione tormentata in cui in quel ruolo di sono alternati due giocatori che poi hanno entrambi salutato la squadra biancorossa, lasciando un vuoto nella gente che li aveva identificati quali condottieri è l’ennesima scelta di lungimiranza e soprattutto di dimostrazione di grande intelligenza di questa estate della società biancorossa, che ha voluto anche in questo caso andare a cambiare una situazione rivelatasi non certo vincente nella passata stagione.

Ora a tocca a Nico dimostrare, tocca a Mannion fare quel salto di qualità sotto tutti i punti di vista che gli è richiesto e che richiede a sé stesso, tocca al Red Mamba dimostrare di essere pronto a raggiungere quella maturazione che nei primi mesi di Pallacanestro Varese ha mostrato per lunghi tratti e che oggi deve riuscire a completare perché su di lui poggia, più che mai, il destino dei biancorossi.

Alessandro Burin

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