Uno sforzo, ancora uno, l’ultimo, poi si saprà il destino a breve termine dell’Olimpia di mister Bongiolatti che domani, domenica 2 giugno, scenderà in campo per l’ultima volta in stagione, con un solo obiettivo: vincere. Servono i tre punti (in realtà ne basta anche uno ndr) per avere la matematica certezza che questo playoff non sia stato vano, anzi, che sia valso un percorso bellissimo con un finale ancora più delizioso, quel volo pindarico nella categoria superiore a coronamento di una stagione fatta di mille sacrifici ed altrettanti desideri.

I ragazzi di Ponte Tresa saranno di scena a Gussago, in provincia di Brescia, per affrontare i padroni di casa. Il girone F li ha visti chiudere al 5° posto, salvo poi avere la meglio su Calcinato (1-2) e su Castrezzato (2-4). Nel terzo turno playoff la sfida con l’Arca non è andata come i bresciani speravano, caduti in quel di Milano per 3-0, ora c’è voglia, da parte loro, di chiudere nel miglior modo possibile tra le mura amiche.
Ecco perchè l’Olimpia dovrà fare massima attenzione, ecco perché dopo un’annata così lunga ed intensa bisognerà mettere in campo tutto ciò che rimane nelle gambe, nella testa e nel cuore, solo così si potrà chiudere senza alcun rimpianto.

Lo sa bene Matteo Petruzzi, punto fermo di questa squadra, che su quella corsia laterale ha macinato km, cross, occasioni, ha fatto da pendolino per ogni azione offensive e non si è mai tirato indietro quando c’era da dare una mano in difesa.
È stato un anno bellissimo, intenso e lunghissimo, stiamo giocando più della Serie Aafferma ridendoma siamo felici così perché il nostro divertimento compensa anche la normale stanchezza fisica e mentale che puoi patire dopo 10 mesi di lavoro, abbiamo dimostrato di essere un bel gruppo, lo abbiamo dimostrato nei momenti dove tutto andava bene ma soprattutto anche quando abbiamo vacillato un po’, credo che lì la differenza l’abbiano fatta i senatori e la nostra unione“.

È stato questo il vostro segreto?
Il nostro segreto è stata la magia che siamo riusciti a creare dentro e fuori dal campo, finita la regular season ci siamo concessi un weekend al mare e quello è stato un ulteriore momento in cui ci siamo compattati e ci siamo accorti di essere un gruppo speciale, si è creato davvero qualcosa di magico che poche volte ho visto in questo mondo“.

Matteo Petruzzi, il prof, che voto si darebbe? È soddisfatto della sua stagione?
Devo dire di sì, sono contento, sono un classe ’90, questa per me è la 15esima in prima squadra, ho giocato sia da esterno alto che da terzino, mi sono messo a disposizione ma sono fatto così, non mi tiro mai indietro, sono molto autocritico con me stesso e lo sono perché da un lato amo giocare, dall’altro nel momento in cui sottraggo del tempo alla mia famiglia e ai miei bambini, è perché una cosa devo farla al massimo, altrimenti non avrebbe senso, finirei per sentirmi doppiamente in colpa, e se posso dedicare del tempo a questa mia grande passione un merito enorme ce l’ha anche la mia compagna, che mi supporta sempre. Quando smetto?prosegue PetruzziNo no, per adesso non smetto, sto bene, sto troppo bene e mi diverto ancora molto, io devo e voglio giocare ancora per un po’. In tanti mi chiedono quando torno ad allenare perché ho fatto per 6 anni il responsabile del settore giovanile a Gavirate, ho fatto il tirocinio al Milan, ho allenato a Castellanza, Verbano e sono insegnante di educazione fisica, ma la mia risposta è sempre la stessa, finché posso gioco con i miei bambini o con quelli degli altri, poi arriverà anche il tempo in cui mi dedicherò di nuovo ad essere coach“.

Che gara ti aspetti domani contro il Gussago?
È una gara in cui abbiamo un duplice risultato perchè ci basta il pareggio e questo è un dato oggettivo, ma non è proprio nella nostra indole entrare in campo per pareggiare, abbiamo sempre dimostrato di saper giocare a calcio ed è quello che vogliamo fare anche in questi ultimi novanta minuti, stiamo bene e ci siamo allenati bene, ripeto non sentiamo la fatica perché sentiamo di più la voglia di voler fare qualcosa di grande, meritiamo questo traguardo e questo sogno per tutti i sacrifici che abbiamo fatto e perché, nonostante tutto quello che si può dire, abbiamo messo a referto un grande stagione di grandi numeri e i numeri non tradiscono mai“.

È questo il tuo augurio?
Il mio augurio è di divertirmi e di fare una grande festa, questa partita sarà anche l’ultima di Carrion con noi perché poi si trasferirà, vogliamo regalargli una bella giornata, abbiamo una grande possibilità tra le mani ora sta a noi chiudere il cerchio

Appuntamento alle ore 16 presso il centro sportivo comunale “Corcione” di Gussago per l’ultimo sforzo, l’ultimo ballo…la playlist sceglietela voi: musica a palla o un lento da favola, l’importante è alzare il volume proprio sul più bello.

Mariella Lamonica

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