Cosa ci hanno detto le prime uscite di Elisee Assui da professionista con la Pallacanestro Varese? E’ sicuramente uno dei temi principali da analizzare in questo precampionato dei biancorossi.

Fin dal primo scrimmage interno aperto ai tifosi, infatti, si è potuto notare come innanzitutto coach Mandole abbia pensato ad un Assui in posizione di guardia: una scelta logica sulla quale, però, occorre che lo staff lavori assiduamente per plasmare il ragazzo a modo, per far sì che possa interpretare un ruolo nel quale non ha mai giocato prima.

Il primo ostacolo da superare, e che è apparso molto evidente nelle amichevoli giocate finora, è la lentezza di piedi di Assui in confronto ai diretti avversari e la difficoltà in difesa a tenere il gioco 1vs1. Difficoltà palesate evidentemente sia contro Trento che contro Cremona e che gli sono costati i richiami vigorosi all’ordine ed alla disciplina difensiva di coach Mandole.

A questo si aggiunga il fatto che al momento Assui non ha ancora quell’atletismo e quella rapidità tipica delle guardie che giocano nel nostro campionato, abbinato a quella che ad oggi è una mancanza nel tiro da lontano che va sicuramente migliorata per poter interpretare al meglio la posizione.

Senza dubbio, però, l’idea di costruire il vestito di guardia addosso ad Assui appare potenzialmente vincente se nonché l’unica, al momento, effettivamente percorribile: ciò che è apparso infatti evidente è il gap fin troppo mpio che Elisee avrebbe con i 3 o i 4 avversari, in quelle che si pensavano potessero essere le sue due posizioni di gioco.

Mandole e lo staff hanno subito capito questa cosa e hanno iniziato a lavorare sull’Assui guardia che, detto delle situazioni sulle quali deve lavorare e per le quali ha tutte le qualità di migliorare, grazie alla sua fisicità ha la possibilità di diventare un vero e proprio elemento di crisi per le difese avversarie. Poter contare infatti su una guardia così debordante dal punto di vista della forza fisica e dell’impatto, soprattutto in fase di penetrazione o di lotta a rimbalzo, può essere un’arma non indifferente da usare per una Pallacanestro Varese leggera sotto i tabelloni ma in grado di poter colmare il gap sugli esterni.

Al di là quindi dei minuti effettivamente giocati da Assui (sicuramente in crescita come la prestazione con il Real Madrid ha dimostrato) la prospettiva di poterlo crescere come guardia, alternandolo ad un giocatore completamente diverso come Hands, è una delle sfide tecniche più avvincenti di questa stagione per lo staff biancorosso che se vinta, può rivelarsi un’arma importante per l’arsenale biancorosso.

Alessandro Burin

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