Sempre più solido, sempre più concreto, sempre più determinante. Il cammino stagionale di Elisee Assui sta prendendo le pieghe che tutti in casa Pallacanestro Varese si auguravano.
Dopo la firma del contratto quinquennale che legherà il giocatore azzurro al club biancorosso, tanta era la curiosità di capire come un ragazzo così giovane avrebbe saputo interfacciarsi ed affrontare un salto importante come quello della Serie A. Dubbi legittimi, sui quali la società ha provveduto prontamente ad intervenire, riprendo quella via che, ad un certo punto dell’estate, sembrava chiusa, ovvero la B Interregionale.
La scelta di Varese, infatti, inizialmente votata a tenere Elisee solo in Prima Squadra, ha subito un cambio di rotta essenziale per la buona crescita del giocatore, fatta sia nei suoi interessi, sia anche per sopperire ad una mancanza di talento, leadership e personalità del gruppo allenato da coach Roncari dopo gli addii di due totem come Zhao e Bottelli.
Assui, così, sta potendo portare avanti un percorso graduale di crescita che, in ottica Prima Squadra, lo sta vedendo impegnato nella definizione del suo fisico: parliamo di un atleta che ha un enorme potenziale sotto questo punto di vista, soprattutto a livello d’impatto e di esplosività ma che, come normale che sia per un ragazzo, ha bisogno di essere definito e meglio impostato.
Un lavoro costante che, abbinato a quello tecnico e di applicazione tattica che sviluppa ogni giorno al Campus, lo sta facendo crescere e questo si nota ancor di più in B Interregionale, dove Assui, al momento, è veramente un giocatore fuori categoria: 23.9 punti e 7.5 rimbalzi di media, con i picchi di 33 e 34 punti messi a referto nelle ultime due settimane contro Gallarate e Borgomanero, che ne hanno decretato la definitiva esplosione in questa stagione. Un’esplosione che non è solo frutto di quanto descritto finora ma soprattutto di una crescita mentale e caratteriale di Elisee, sempre più maturo e responsabile nel ruolo di leader del gruppo.
Così se in B Interregionale è uno dei giocatori più forti della categoria, in Serie A il poco spazio finora trovato in campo è solo una tappa di quel processo di crescita su cui Herman Mandole sta lavorando da tre anni a questa parte (come ci tiene sempre a ricordare) e che sta iniziando a dare i suoi frutti, come i 5 punti e la presenza effettiva in campo di domenica contro la Virtus Bologna, hanno dimostrato.
Alessandro Burin