Gabe Brown – Pallacanestro Varese: è rottura. L’ala americana avrebbe chiesto la cessione dopo l’esclusione per turnover nella gara con Pistoia, necessaria per fare spazio a “Nino” Johnson ma il malessere tra il numero 44 ed il club biancorosso è ben più datato.

Tutto parte da quest’estate, quando Brown sarebbe rimasto a Varese solo per mancanza di offerte reali nei suoi confronti e dopo una Summer League giocata in maniera veramente pessima da parte del prodotto di Michigan State con la maglia dei Miami Heat.

Un malessere che poi si è manifestato in tutta la sua potenza nel precampionato e nelle prime giornate di questa stagione, giocate da Brown ben al di sotto delle proprie qualità e di quanto mostrato, a livello di crescita, nella passata stagione: un giocatore apparso sempre più un pesce fuor d’acqua in un sistema che invece, al secondo anno consecutivo, avrebbe ormai dovuto conoscere alla perfezione, in una squadra in cui sarebbe dovuto essere leader, pur stante i suoi soli 24 anni.

Invece pare che, al di là della domenica in campo, anche durante la settimana il giocatore non abbia poi espresso il massimo del coinvolgimento in gruppo. Tutto sembrava rientrato dopo la prova da 31 punti contro Trapani ed invece sarebbe stata proprio quella partita a sancire la rottura definitiva tra le parti, con un Brown che sarebbe rientrato negli spogliatoi al termine del match contento per la prestazione personale in un momento di crisi nera per la squadra. Il gruppo davanti al singolo, concetto ormai cardine alla base della Pallacanestro Varese 2024/2025 targata coach Mandole che a questo principio tiene moltissimo e che non avrebbe per nulla gradito questo tipo di atteggiamento da parte del suo giocatore.

Così non è stata una scelta casuale quella di Gray al posto di Brown contro Pistoia, giocatore che dà maggiori garanzie difensive; come non lo non è stata quella di andare sul mercato a cercare un giocatore come Johnson nel ruolo di GB 44, che sarebbe sempre più lontano da rimanere a Varese. Il vero problema? Il contratto pesante del giocatore (dovrebbe aggirarsi sui 130.000 dollari, ndr) che rende complicato un taglio in assenza di pretendenti interessate ad acquisire il giocatore sgravando Varese del suo costo.

Una situazione sicuramente in fase di sviluppo che si aggiunge a quella di Mannion in uscita e che è pronta a cambiare ancora una volta pelle ad una Pallacanestro Varese in modalità restyling, che cerca la propria forma per uscire da una situazione di inizio stagione quanto mai complicata.

Alessandro Burin

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