VareseBrindisi non è mai stata una sfida banale (ricordate il canestro di Childress allo scadere in A2?) e non lo sarà nemmeno questa volta, dato che i pugliesi arrivano all’Itelyum Arena lanciati dal successo contro Cremona e determinati a centrare un 2-0 negli scontri diretti che potrebbe risollevare non solo il morale, ma anche la stagione della formazione allenata da quella vecchia volpe di Sakota.

Già, perchè la classifica si è accorciata con i successi dell’ultimo turno dei pugliesi e di Pesaro contro la capoclassifica Brescia, rendendo quanto mai avvincente la posta in palio domenica al vecchio Lino Oldrini. Dal canto suo, Varese giunge a questa sfida con grandissima voglia di riscatto dopo il derby di Milano, che ha visto il successo dei padroni di casa 94-63. Troppa la fisicità messa in campo dall’Olimpia per la cavalleria leggera biancorossa che, però, ha registrato il ritorno in campo di Okeke, il quale ha lasciato intravedere qualche lampo del giocatore che potrebbe diventare con la continuità da ritrovare in allenamento e in partita. Dopo Brindisi, il calendario proporrà due trasferte – Reggio Emilia e Tortona – prima di tornare in casa alla vigilia di Pasqua contro Brescia: una difficoltà medio-alta che rende ancora più importante il peso della posta in palio con Brindisi, che Varese vuole vincere per avvicinare sensibilmente l’obiettivo salvezza, spinta dal calore unico del pubblico di Masnago.

I pugliesi sono una squadra che ha cambiato parecchio rispetto alla formazione visto nel concentramento di Champions League a settembre ad iniziare dall’allenatore: via Corbani a fine ottobre dopo la sconfitta sul campo di Napoli e dentro coach Sakota, padre dell’amato Dusan. Sul fronte giocatori non ci sono più Mitchell, Johnson, Senglin, Jackson e Kyzlink che han lasciato spazio alle nuove entrate al play Eric Washington (esordio col botto con 16 punti e il 100% al tiro contro Cremona) e alla guardiona Frank Bartley (13,9 punti di media per un giocatore che preferisce gli assalti al ferro al tiro dall’arco). La legione straniera è completata dall’altra guardia Jamel Morris, esperto di vari campionati europei come Croazia, Lituania e Francia; dall’ala forte sempre americana Nate Laszewski, giocatore che ama il tiro da fuori dove punge con un 52% su 3,3 tentativi a partita, mentre Bayehe e Riismaa giocano con passaporto italiano. Il camerunense è giocatore solido, magari leggermente sottodimensionato per il ruolo da pivot, ma compensa i centimetri con tanto atletismo. Il cestista estone si sta dimostrando giocatore di rotazione con qualche fiammata soprattutto a inizio anno. Il pacchetto di mischia italiano vede un Laquintana utilizzato per una decina di minuti con il solito compito di rottura e di alzare i ritmi offensivi mentre Eric Lombardi fornisce un solido apporto di energia e di difesa alla Happy Casa.

Occhio a… Xavier Sneed

Nato in Alabama nel ’97, Sneed ha frequentato il college a Kansas State chiudendo l’ultimo anno con 14,2 punti e 4,8 rimbalzi di media. Non scelto al Draft, Sneed firma un Exhibit 10 con gli Charlotte Hornets senza scendere in campo, poi G-League facendo l’altalena fra i Greenboro Swarm e qualche fugace apparizione in Nba con decadali o contratti two-way (Utah Jazz, Memphis Grizzlies e ancora gli Hornets). Si arriva così ad agosto di quest’anno con Brindisi che mette gli occhi su questo prospetto che fino ai 17 anni si è diviso con buon profitto anche col football americano. Oggi Sneed è un all around talentuoso che può fare praticamente tutto sul campo da basket portando in dote atletismo sia in attacco che in difesa. In serie A viaggia a 15,8 punti di media – miglior marcatore pugliese – subendo ben 5,6 falli a gara che fruttano parecchi viaggi in lunetta che converte con un 84% dalla linea della carità. Un giocatore che in Europa ha trovato la sua dimensione: segnatevelo sul taccuino…

Matteo Gallo

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