Retrocessione.

Fa paura anche solo parlarne ma purtroppo, dopo la sconfitta fragorosa di Reggio Emilia per 113-80 e le vittorie di Brindisi, Pesaro e Treviso, è uno spettro che torna in maniera forte in casa Pallacanestro Varese.

Sia chiaro, Varese ha ancora un cuscinetto di sopravvivenza abbastanza importante sulle inseguitrici, ma il calendario e l’attuale condizione delle squadre in lizza per questo obiettivo non aiutano.

Se infatti, dopo Brindisi, la missione sembrava quasi completata, la caduta reggiana e soprattutto la vittoria di Pesaro contro la Virtus Bologna hanno sparigliato le carte sul tavolo della lotta per non retrocedere. Una lotta in cui Varese deve affronare un calendario tutt’altro che facile e che la chiama a fare almeno uno di quei colpi che mai le sono ancora riusciti in stagione.

Un colpo contro pronostico, una vittoria che ristabilisca quella gerarchia che la vittoria della Carpegna Prosciutto Pesaro sulla Virtus rischia di aver ribaltato completamente.

Sarebbe stupido e assolutamente incoerente non ammettere di avere paura, paura di una retrocessione che a furia di vedere così lontana rischia di essere fin troppo vicina. Sarebbe l’errore più grande farsi guidare dal fascino di quell’autoinganno del “a me non può succedere” che porta solo alla disfatta.

A Varese può succedere di retrocedere se non si vivono queste ultime partite di campionato come finali, può succedere se si continua a pensare, con un pò di presunzione al di là di tutto quello che è il discorso economico e di sostenibilità della società, di potersi salvare tenendosi in tasca lo slot di uno straniero da poter acquistare, rischiando così magari, tra un mese, di vivere di fortissimi rimpianti.

La Varese che viene via da Reggio Emilai con un passivo pesantissimo, contro una squadra battuta all’andata nettamente e contro cui la OJM era rimasta in partita fino a metà gara lascia un senso d’inquietudine molto forte in tutto l’ambiente biancorosso.

Il finale di stagione, i risultati strani di questo periodo che, come dice un caro collega, sono iniziati con la stessa precisione e puntualità con cui iniziano i saldi di gennaio, richiedono un passo netto e deciso di una Varese che nelle gare tra Tortona-Brescia e Napoli, è chiamata a fare almeno una vittoria per non ritrovarsi spalle al muro nella sfida casalinga contro Treviso di fine aprile quanto il fascino di quell’autoinganno di sentirsi quasi intoccabili potrebbe essere sostituto dal fragore della terra che trema sotto i piedi e giocarsi il proprio presente e futuro senza un piano solido su cui appoggiarsi rischierebbe di essere il più delittuoso di tutti gli errori.

Alessandro Burin

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