“Nino” Johnson è tornato. Lo ha fatto in tutto il suo splendore, lo ha fatto come meglio non poteva, tornando a fornire una prova di solidità, concretezza e completezza che tanto mancavano ai biancorossi nel ruolo di ala grande.
Non è un caso che la vittoria sulla Virtus Bologna sia arrivata proprio nella giornata in cui il numero 92 biancorosso è tornato a performare come ai tempi degli Immarcabili della stagione 2022/2023. Una prestazione totale dell’ala americana, chiusa con una doppia-doppia da 18 punti e 10 rimbalzi, che ha permesso a Varese di colmare quel gap fisico sotto le plance che solitamente risulta letale per i biancorossi.
Shengelia, Grazulis, Clyburn, Polonara, avversari non certo di basso profilo che si sono scontrati con la fisicità, l’energia e la presenza di “Nino”, che non è risultato determinate solo negli 1vs1 ma anche a livello di aiuti per i lunghi, vedasi la prestazione di Kao che, guarda caso, è andato nettamente meglio a livello di copertura dell’area, con Zizic e Diouf che, tolto l’inizio di gara, non hanno saputo essere determinanti e decisivi come tante altre volte sono stati i lunghi avversari della Openjobmetis.
E poi c’è il dato più rilevante, quello dei rimbalzi: Varese ha vinto la contesa conquistandone 31 contro i 29 di Bologna, 10 dei quali catturati proprio da Johnson che ha portato una costante presenza efficace nella lotta nel pitturato, andando a togliere quei rimbalzi offensivi alle V Nere che fino a domenica erano stati spada di damocle di una Varese che concedeva troppi secondi e terzi tiri agli avversari.
In attacco l’atipicità nel ruolo dell’ex Niners Chemnitz è stato un fattore centrale per la vittoria di Varese: la capacità di portare fuori dall’area le ali virtussine, colpendo sia da tre punti che in penetrazione ha tolto punti di riferimento alla difesa felsinea, creando un nuovo fronte di fuoco per l’attacco biancorosso.
Infine il carattere, la personalità, la faccia giusta con cui è sceso in campo ed ha affrontato a viso aperto i campionati in maglia bianconera, senza paura, forte della sua esperienza e del suo background che sono un plus unico per questa Varese e che si spera sia quello che possano aiutare ad aumentare gli arrivi di Tyus E Sykes, per dare una dimensione caratteriale sempre più forte al gruppo di coach Herman Mandole.
Alessandro Burin