Nessun dramma.

Imperativo d’obbligo in casa Pallacanestro Varese dopo il -41 complessivo dello scrimmage con l’Olimpia Milano di sabato 31 agosto, prima vera sfida dei biancorossi in questa pre-season 2024-2025.

Un match che però, come raccontato proprio sabato, va preso molto con le pinze in casa bosina, stante soprattutto l’assenza di capitan Nico Mannion tra le fila dei ragazzi a disposizione di coach Herman Mandole.

Perché che lo si voglia ammettere o meno, Varese da dicembre dello scorso anno ad oggi con Mannion è una cosa, senza è totalmente un’altra ed a maggior ragione lo è la squadra di quest’anno che è stata costruita attorno alla figura del Red Mamba, che ne deve inevitabilmente indicare la via.

Così è chiaro che l’assenza di Nico ha influito inevitabilmente anche sulla prestazione di Akobundu-Ehiogu che in campo avrà un rapporto strettissimo con il capitano biancorosso, non fosse altro che Mannion è il giocatore predestinato a creare quei giochi a due centrali per far performare al meglio il centro nigeriano, soprattutto in termini di esplosività offensiva.

Non solo, però, perché all’assenza di Mannion va sommato il forfait dopo qualche minuto di Gabe Brown per un problema alla caviglia, elemento che quest’anno avrà un ruolo centrale in termini di equilibrio della squadra, soprattutto a livello di copertura del pitturato in difesa per dare manforte proprio a Kao.

Infine mettiamoci i 15 minuti di partita in cui Mandole ha voluto dare spazio ai tanti giovani aggregati che sicuramente nulla potevano opporre agli avversari meneghini.

Da Milano però Varese si può portare a casa note positive, come il ritorno di Matteo Librizzi, apparso pimpante, tonico e concreto alla prima uscita dopo tanti mesi ai box a causa dell’infortunio alla spalla sinistra, la solidità di Gray e soprattutto le qualità balistiche di Hands, che ha fatto subito capire di che pasata è fatto.

Ora è chiaro che però la Valtellina Summer League assume un valore non indifferente nel percorso di costruzione della nuova Varese: Trento giovedì e Cremona domenica saranno due sfide nelle quali i biancorossi dovranno iniziare a dimostrare la propria vera dimensione a partire, soprattutto, dalla fase difensiva, indicata come caratteristica principale del nuovo corso targato Mandole che però, sia nello scrimmage interno sia in quello contro Milano non ha minimamente mostrato miglioramenti rispetto allo scorso anno.

Se lunedì dovessimo ritrovarci qui a parlare di una squadra che non ha mostrato alcun miglioramento allora sì che si dovrebbero iniziare ad accendere i primi campanelli d’allarme ma fino a quel momento è giusto mantenere equilibrio e fiducia senza fare nessun dramma, imperativo d’obbligo ad oggi in casa Pallacanestro Varese.

Alessandro Burin

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