Nuova giornata di presentazioni in casa Pallacanestro Varese, che all’Agricola di Varese dà il benvenuto a Jaylen Hands e Jordan Harris.

Il primo, già nello scrimmage con Milano, ha messo subito in mostra tutte le sue qualità balistiche, chiudendo come miglior realizzatore dei suoi con 23 punti; il secondo, sarà elemento di equilibrio nella doppia fase della squadra, con importanti compiti di regia nel momento in cui Mannion sarà fuori dal campo.

Ad aprire la conferenza Giacomo Brusa, padrone di casa da Agricola: “E’ una bella tradizione quella di ospitare la Pallacanestro Varese per la presentazione dei nuovi giocatori. Con la società condividiamo tanti valori per due realtà anni sono parte della storia della città“.

HANDS

“Sono rimasto impressionato positivamente dalla società e dal mondo biancorosso. per me è la prima volta in Italia, è tutto una novità, mi sto però adattando bene alla vita in campo tanto quanto a quella fuori”.

COME PENSA D’INTEGRARE IL SUO MODO DI GIOCARE CON QUELLO DI MANNION: “Penso che Nico sia un grande giocatore. Lo conosco da quando giocava ad Arizona, ci ho giocato contro quando era alla Virtus e mi ha sempre impressionato. Non dobbiamo pensare a come possiamo integrarci io e lui in campo ma come possiamo essere più utili alla squadra prima individualmente e poi come coppia di giocatori”.

SUL SUO SOPRANNOME BABY WESTBROOK: “E’ una cosa bella anche se non ho fatto molto personalmente per meritarmi questo soprannome. E’ un giocatore che ho avuto sempre come modello e a cui mi ispiro, mi piace molto”.

COSA SI ASPETTA DA QUESTA ESPERIENZA IN ITALIA: “Tanta competitività, ma siamo pronti a dare battaglia per cercare di vincere più partite possibili”.

NELLA BIO DI INSTAGRAM HA SCRITTO “DREAM”, COSA SOGNA: “Siamo persone che ogni giorno sognano e lottano per cercare di raggiungere i propri obiettivi. In campo questo vuol dire ogni giorno dare il massimo, darmi obiettivi da cercare di raggiungere ogni giorno con il lavoro e la passione”.

HARRIS

“I primi giorni a Varese sono stati molto positivi, l’organizzazione della società è molto professionale. Spero di poter crescere come giocatore e come uomo, non vedo l’ora che inizi il campionato”.

IL SUO RUOLO IN SQUADRA E COSA GLI HA CHIESTO MANDOLE: “Penso che il mio ruolo in squadra dipenderà da come andranno le partite. Dovrò essere bravo ad adattarmi alle varie situazioni di gioco, il coach mi ha chiesto di essere me stesso per valutare al meglio le mie caratteristiche. Sto notando che non ci mette limiti nel poter esprimere le nostre caratteristiche in attacco, mentre in difesa spesso mi capiterà di marcare l’esterno avversario più forte”.

COME LO HA MIGLIORATO IL BASKET EUROPEO E COSA SI ASPETTA DA QUESTA AVVENTURA DOVE GIOCHERA’ UN BASKET AMERICANO: “Il basket europeo mi ha migliorato a livello di mentalità: qui ogni partita conta e quindi devi essere bravo a focalizzarti ogni giorno su un obiettivo diverso, cercando di adattarti di volta in volta agli avversari che vai ad incontrare. Quest’anno sono molto contento di tornare a giocare con uno stile di gioco più libero, in cui è maggiore la distribuzione deile responsabilità in attacco ma soprattutto in cui poter esprimere al meglio le mie caratteristiche atletiche, soprattutto nella lotta a rimbalzo ed in difesa”.

COSA SI ASPETTA DA QUESTA ESPERIENZA IN ITALIA: “Il livello del basket italiano è veramente alto ma non penso di avere grandi problemi di adattamento, abbiamo uno staff tecnico molto preparato ed i compagni che già hanno giocato qui ci stanno dando una grande mano. So che sarà molto impegnativo come campionato ma finché staremo insieme, sapremo toglierci grandi soddisfazioni”.

Alessandro Burin

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