Un disastro totale. Difficile commentare in maniera diversa la partita della Pallacanestro Varese in casa di Trieste; difficile commentare diversamente un 107-81 risultato di un match durato fondamentalmente 3′, prima che i giuliani prendessero in mano le redini della contesa e la portassero a casa senza alcun tipo di problema; difficile commentare una Varese apparsa completamente in balia degli eventi senza la minima capacità di risposta.
Una prova desolante sotto tutti i punti di vista: tecnico-tattico e soprattutto del carattere, per una squadra scesa in campo senza alcun tipo di nervo e che si è lasciata sopraffare senza nemmeno troppa difficoltà dalla Trieste degli ex Ross, Brown, Reyes (nemmeno sceso in campo) ma soprattutto Arcieri, che, diciamolo senza mezzi termini, ha dimostrato una volta di più quanto la scelta di Varese di non rinnovargli il contratto due anni fa sia stata una delle più sbagliate della storia recente biancorossa.
Mandole in conferenza stampa post gara ha parlato di vergogna: un termine forte, a cui subito i tifosi hanno fatto riferimento per sfogare il loro malcontento per una situazione che da due anni vede Varese in continua difficoltà, ben lontana da quelle prospettive di nuova grandezza che l’era Scola doveva portare ai piedi del Sacro Monte.
Una parola, vergogna, che non siamo però certi sia arrivata alla squadra, come non lo sono arrivate la parola difesa e la parola rimbalzo: due termini che il coach argentino ripete settimana dopo settimana, allenamento dopo allenamento, senza avere alcun tipo di risposta dal gruppo. Una situazione sicuramente preoccupante che si aggiunge ai problemi strutturali di cui però ormai parliamo da inizio stagione, in attesa che dal mercato arrivino adesso almeno 3 fenomeni che possano cambiare il corso di questa stagione, altrimenti segnata.
Siamo solo alla sesta giornata di campionato eppure Varese si trova costretta a dover rivoluzionare completamente il roster costruito in estate, a testimonianza di una serie di scelte errate, ancora una volta, in fase di mercato ed a dirlo non è chi scrive ma sono i fatti, i risultati, è perfino il coach, che ha detto chiaramente: “Stiamo cercando giocatori in tutti i reparti“, dimostrazione di come il problema di questa squadra sia ben più profondo di un’attitudine difensiva inesistente per una squadra che anche ieri ha subito 107 punti; sia ben più profondo dei chili e dei centimetri che mancano sotto le plance; sia ben più profondo di un Jaylen Hands messo a fare il play quando tale non è; sia ben più profondo dell’ennesima batosta a rimbalzo, con ben 49 carambole conquistate dai giuliani.
Il problema è probabilmente l’essere imbrigliati in un sistema tecnico-tattico che da due anni a questa parte, purtroppo, non sta producendo i risultati sperati e a dirlo non è chi scrive, ma sono proprio loro: i risultati, che mancano e che devono iniziare ad arrivare se non si vuole rischiare, a fine stagione, di toccare quel baratro già sfiorato nella scorsa annata ed evitato solo di un soffio.
Alessandro Burin