Di padre in figlio, da Kristjan a Robert. La dinastia cestistica della famiglia Kangur è sempre più legata in maniera forte al mondo Pallacanestro Varese, lo dimostra la storia che ha scritto in maglia biancorossa Kristjan in 4 stagioni e mezzo tra il 2010 ed il 2015, ed ora il figlio Robert, gioiello di Varese Basketball.
Così capita che sugli spalti del Campus si trovi proprio l’ex ala biancorossa a seguire le giocate del figlio in campo, attento osservatore della crescita di un ragazzo che promette benissimo, come ci aveva raccontato il Responsabile del Settore Giovanile biancorosso, Matteo Jemoli, qualche tempo fa.
Kangur, è felice che suo figlio sia qui?
“Sono molto felice. Ho fiducia nelle persone che lavorano in questa società, l’ambiente è ottimo e Roberti si sente come a casa”.
Cosa ne pensa del progetto del nuovo settore giovanile?
“Mi piace molto. Vedo Robert quanto lavora, quello che gli chiedono i coach e quanto ha possibilità di crescere in un contesto che permette di esprimersi al meglio. E’ un passo importante per la carriera di Robert che ha solo 15 anni e quindi, trovarsi in un ambiente dove ha modo di allenarsi e giocare tanto, ritengo sia perfetto per poter crescere al meglio sotto tutti i punti di vista che poi formano un giocatore. Vediamo tra 4 anni come sarà diventato”.
Cosa pensa, invece, del momento che sta attraversando la Prima Squadra?
“Devo essere onesto, non ho visto partite di Varese finora. So che non è in una buona situazione di classifica, è un momento di cambiamenti, Mannion è andato via, leggo che la società si sta muovendo per cercare un nuovo playmaker e che è appena arrivato un nuovo centro. Insomma, posso immaginare che la situazione non è delle migliori, però siamo solo all’inizio della stagione, bisogna stare tranquilli e continuare a lavorare”.
Cosa ne pensa del sistema di gioco che ha adottato Varese negli ultimi anni?
“A volte può essere una scelta vincente, altre volte fallimentare, dipende anche dagli avversari che trovi di fronte. E’ un sistema che non mi piace particolarmente, lo vedo un pò come una lotteria”.
Secondo lei cosa sta mancando alla squadra in questo momento?
“Come dicevo prima è difficile rispondere perché non ho ancora visto partite quest’anno, la prima la vedrò domenica contro Bologna, sicuramente penso che però i nuovi giocatori che ha preso la società come Johnson e Tyus, daranno sicuramente una grande mano dal punto di vista dell’esperienza e della qualità. Poi, chiaro, tanto dipenderà anche dal nuovo playmaker che arriverà e da come saprà aiutare la squadra”.
E’ emozionato al pensiero di tornare a Masnago domenica?
“Assolutamente sì. Masnago è stata casa mia per tanti anni e non vedo l’ora di rivedere i tifosi, sperando ovviamente che Varese possa vincere”.
Alessandro Burin