La primavera porterà con sé una nuova rinascita per la Pallacanestro Varese.

Una rinascita che riguarda l’assetto societario. Le notizie riportate in primis da Varese Noi e conseguentemente da Prealpina questa mattina, riguardanti la nuova suddivisione delle quote societarie biancorosse con il 45% delle stesse che finirà alla Varese Sport Entertainment sono vere.

La società – contenitore, nata dall”idea di Luis Scola già al momento della sua acquisizione di Pallacanestro Varese due anni fa e rimasta silente fino allo scorso 12 gennaio, è il piano B in risposta al mancato accordo con il Gruppo Pelligra.

Un contenitore nel quale, ad oggi, ci sono già 1,2 milioni di euro e che sarebbe pronto ad arricchirsi di un altro milione proveniente dall’America. Soldi che sarebbero di un gruppo composto da tanti investitori privati americani, pronti ad investire nella società biancorossa ed anche in tempi brevi.

Non solo però, perchè la Varese Sport Entertainment continuerebbe a rimanere aperta per investitori, anche locali, che avrebbero voglia di contirbuire a questo progetto e ragionamenti con alcune figure importanti già nell’orbita societaria, sarebbero già partiti per capire la fattibilità e la portata di ulteriori risorse.

A fine febbraio è prevista la firma dell’atto notarile dal notaio, con la successiva registrazione della società al registro delle Imprese tenuto da Camera di Commercio, procedendo poi con le modifiche dell’assetto societario e al passaggio di quote, con l’obiettivo, concreto, che ad aprile si riesca a concludere tutta l’operazione.

Un’operazione nella quale si starebbe facendo sempre più strada anche l’ipotesi del famoso “doppio CDA“, di cui vi avevamo parlato già ai tempi del Gruppo Pelligra: uno più tecnico ed uno più finanziario.

Così facendo, si avrebbe una sempre maggiore centralità della figura di Luis Scola che manterrà il 45% delle quote societarie, con un altro 45% che sarà acquisito dalla VSE, connettore sempre di El General e dell’attuale vicepresidente dei biancorossi Paolo Perego, con l’8% di quote al Consorzio Varese nel Cuore che quindi, aumenterebbe di un bel 3% il suo peso rispetto a quanto sarebbe stato invece definito con l’affare Pelligra, e il 2% al Trust de Il Basket Siamo Noi.

Si arriverebbe così ad una conformazione societaria molto più legata al territorio rispetto a quanto non avrebbe portato l’accordo con i Pelligra, nonostante la forte rilevanza di capitali stranieri a sostegno della società, però molto più strettamente legati all’uomo forte biancorosso, Luis Scola, sempre più guida, garanzia e certezza, del presente e futuro biancorosso.

Alessandro Burin

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