Continua spedito il percorso di recupero di Matteo Librizzi dall’infortunio alla spalla sinistra che ne ha pregiudicato tutta la scorsa stagione.

Il numero 13 biancorosso, ormai fuori da diversi mesi, sta lavorando assiduamente al Campus per tornare a disposizione il prima possibile ed il lavoro di recupero dall’operazione sta andando spedito, anche se ad oggi, ipotizzare un tempo per il ritorno in campo è prematuro.

Come sta rispondendo la spalla al lavoro di recupero dall’infortunio?
“La spalla sta rispondendo bene, l’intervento è andato benissimo e siamo anche un pò più avanti del previsto nel percorso di recupero. Non stiamo forzando o affrettando nulla però comunque c’è tutta l’estate davanti per lavorare ma il recupero in generale sta andando molto bene”.

Ha già iniziato qualche lavoro con la palla?
“Per il lavoro con la palla diciamo che siamo ancora in corso d’opera. Ho fatto poco finora ma piano piano ci arriveremo”.

Ha un’idea di quelli che potranno essere i tempi per un recupero completo?
“E’ difficile dirlo ora, è una situazione che va valutata settimana dopo settimana. Ogni mese ho una visita con il dottore che mi ha operato con cui fare una valutazione dei progressi nel percorso di recupero”.

Per lei l’ultimo è stato un anno complicatissimo a causa degli infortuni avuti. Cosa si aspetta dalla nuova stagione?
“Innanzitutto di stare bene fisicamente. Voglio tornare a dimostrare quello che avevo appena iniziato a fare prima di questo doppio pesante infortunio, riprendendomi lo spazio in campo che questo stop mi ha tolto”.

Anche mentalmente non deve essere stato un periodo semplice…
“Assolutamente no, è stato il momento più complicato della mia carriera. Io, poi, sono uno abituato ad essere sempre indaffarato, devo avere sempre qualcosa da fare e il tutore prima e lo stop forzato poi mi hanno costretto ad un periodo di inattività che mi ha disturbato molto ed anche mentalmente non è stato assolutamente facile reggere il peso di questi mesi”.

Ha già avuto modo di parlare con coach Mandole e pensa che nel suo ruolo di Head coach possa tornare a darle fiducia e spazio, anche in virtù del fatto che negli ultimi due anni lui è stato quello che ha lavorato di più con voi giocatori sulla crescita individuale?
“Con il coach non ho avuto ancora modo di parlare approfonditamente dell’anno prossimo, anche a causa di un periodo di vacanza che ci ha tenuti lontano. Spero davvero che possa darmi quella fiducia e quello spazio di cui parlavi tu, anche in virtù del lavoro fatto in questi due anni sulla crescita individuale, però sarai poi il campo a dire chi e quanto giocherà di più o di meno e io mi atterrò alle decisioni dell’allenatore come ho sempre fatto”.

Cosa ne pensa della firma di Elisée Assui fino al 2029?
“Penso sia stata una mossa importante e giusta sia per la società che per Eli. E’ un ragazzo davvero formidabile, ha doti umane e tecniche che non si trovano facilmente alla sua età. Ha un fisico devastante e credo che se lavorerà nella giusta maniera come ha fatto fino adesso potrà diventare davvero un punto di forza importante per la nostra squadra. E’ chiaro, ora si troverà ad affrontare un livello di basket completamente diverso da quello con cui si è confrontato finora, ma credo abbia tutte le qualità per emergere anche nel mondo senior”.

Infine, possiamo dire con certezza che lei rimarrà a Varese?
“Assolutamente sì, ho un contratto e a meno che non succede qualcosa di veramente inaspettato, rimango alla Pallacanestro Varese”.

Alessandro Burin

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