Tra le chiavi della ripartenza della Pallacanestro Varese non c’è solo la nuova colonna vertebrale della squadra, costituita dalla coppia Mannion-Spencer, ma anche l’ottimo momento di forma del duo McDermott – Librizzi.

Sean e Matteo, apparentemente così lontani eppure tanto vicini in quel lavoro in campo che sta permettendo alla Pallacanestro Varese di risollevarsi da una situazione fattasi più che critica. Non è un caso che, il momento più buio della stagione biancorossa, sia coinciso con la loro simultanea assenza.

Una doppia mancanza sugli esterni che ha messo in grave difficoltà coach Bialaszewski, che si è visto mancare quei due giocatori capaci di equilibrare tutto il gioco della squadra. Equilibrare, già, un lavoro davvero duro in una filosofia di basket così estremizzata per volontà diretta come quella della Pallacanestro Varese targata Luis Scola, ma essenziale per poter dare senso a questa estremizzazione.

Librizzi e McDermott, infatti, contro Pesaro e contro Reggio Emilia, ma ancora prima con Milano, hanno mostrato come il loro lavoro nella doppia fase di gioco sia fondamentale per l’efficacia dello sviluppo della manovra biancorossa.

Determinante, è in particolare il lavoro fatto d’intensità e ritmo forsennato nell’1vs1 che i due fanno in difesa, utilissimo per alzare la pressione nella propria metà campo, recuperare palloni, correre in transizione alzando il ritmo di gioco, non permettendo agli avversari di schierarsi in difesa e far sì che si sviluppi al meglio la manovra aoffensiva con il tiro nei primi secondi dell’azione.

Un’efficacia difensiva che si manifesta poi in linfa per l’attacco non solo per i compagni ma per gli stessi Matteo e Sean, che giovano del poter correre e cercare tiri in ritmo senza doversi fermare troppo a transitare sul perimetro, come i numeri delle ultime due giornate dimostrano: vedasi i 12 punti di “Libro” con pesaro o i 15 di McDermott con Reggio Emilia.

Un equilibrio che permette poi a compagni come Hanlan o Moretti quando rientrerà (quasi certamente a Treviso), di dedicarsi meno alla fase difensiva, risparmiare energia e dedicarsi di più alla fase offensiva. Stesso discorso vale poi per Mannion, che in Librizzi trova un cambio prezioso per rifiatare o un fido mastino su cui contare per alleggerire il peso del lavoro difensivo, oppure Brown, che con McDermott affianco ha un compagno utilissimo nella lotta a rimbalzo.

Duttilità tattica indispensabile, quella della coppia Librizzi-McDermott, a cui si aggiunge una grandissima leadership caratteriale dei due, che sono capaci di trascinare il gruppo anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, qualità necessaria per potersi rilanciare in questa seconda parte di stagione.

Alessandro Burin

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