Il titolo di Miglior Giocatore Italiano dell’anno va a Nico Mannion. Il Red Mamba si aggiudica il premio salendo sul gradino più alto del podio di questa speciale classifica davanti a Marco Belinelli e Davide Denegri.

Sono bastate diciotto partite al classe 2001 per consacrarsi come uno dei migliori giocatori del campionato e trionfare nella categoria di ‘Best ITA of the Year – Fastweb’; dal debutto avvenuto in trasferta sul parquet della Carpegna Prosciutto Pesaro, in cui Mannion fu decisivo nella conquista di due punti rivelatisi fondamentali per la salvezza bosina, all’ultima gara giocata di fronte al pubblico dell’Estra Pistoia, il prodotto di Arizona University si è dimostrato incontenibile per la maggior parte delle difese avversarie, regalando momenti di alto spettacolo.

Non sono mancate le giocate clutch, piccola reminiscenza del pre-Olimpico e gioia per i presenti alla Itelyum Arena, che si sono goduti per oltre quattro mesi un vero e proprio fuoriclasse che ha collezionato diciassette partite su diciotto chiuse in doppia cifra, delle quali otto con almeno 20 punti segnati e due con almeno 30 punti a referto; due ‘doppie-doppie’ con la combo punti-assist; il fiocco rosso sulla magnifica confezione della sua stagione è arrivato nel losing effort contro la Germani Brescia, dove Mannion ha centrato i suoi massimi in carriera con 37 punti e 39 di valutazione. Le cifre messe a referto dal playmaker italiano fanno totalmente stropicciare gli occhi: 20.3 punti (migliore media punti del campionato) tirando con il 45.3% da due (3.4/7.6), il 37.1% da tre (2.6/6.9) e il 91.2% dalla lunetta (5.8/6.3); 6.6 assist (seconda miglior media dietro a Tyler Ennis), 6.2 falli subiti (miglior dato della Serie A UnipolSai), 3.5 rimbalzi, +2.6 di plus/minus e 21.6 di valutazione (primo in tutta la Lega) in 30.2 minuti di impiego.

Numeri che gli sono valsi meritatamente il titolo di miglior italiano del campionato ma non quello di MVP, che lo ha visto chiudere al settimo posto in classifica. Numeri che fanno paura a tutta Varese per un suo possibile addio, così come fanno sognare per una possibile permanenza, che permetterebbe ai biancorossi di ripartire con una certezza assoluta in cabina di regia.

Alessandro Burin

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