Jordan Harris è pronto a sbarcare nel mondo Pallacanestro Varese. Ma quali sono le principali caratteristiche del prodotto della University of Georgia?

Come il futuro compagno di squadra Gray, intanto è giusto subito notare che anche Harris è un giocatore tutto sommato esperto visti i 27 anni e che conosce il basket europeo, seppur non di primissimo pelo: vedasi le esperienze in Ucraina, Polonia e Belgio nelle ultime due stagioni.

Proprio le ultime due annate in Belgio ne hanno definito lo status: un giocatore solido, nei numeri e nelle prestazioni che nell’ultima annata al Brussels Basketball, ha chiuso la stagione con 12 punti, 5 rimbalzi, 2 assist e 2 palle rubate di media a partita. Una guardia duttile e atletica, dotato di un’ottima elevazione, non a caso una delle sue giocate preferite è andare a schiacciare, che si tratti di una situazione nata da transizione oppure contro una difesa schierata. Una qualità non indifferente se si considera che Harris è alto “solamente” 194 cm, quindi certamente non un colosso, cui fa il paio, però come dicevamo, il grande atletismo.

Altra peculiarità di Harris è l’essere mancino: una caratteristica difficile da trovare sul mercato e per questo qualità capace di dare qualche grattacapo in più alle difese avversarie. Harris non è sicuramente un grande tiratore da tre punti, lo dicono i numeri: da quando è arrivato in Europa nella stagione 2021/2022 non ha mai tirato con più del 36.1% da oltre l’arco. Un giocatore che quindi, per questa caratteristica, si allontana dal prototipo di giocatore catch and shoot da oltre l’arco che la filosofia Moreyball estremizzata vorrebbe. Anche perchè Harris, più che piedi per terra, ama costruirseli i tiri, da tre, così come da due, in arresto e tiro dalla media ma soprattutto attaccando il ferro in penetrazione, senza dubbio la sua giocata più frequente e preferita.

Guardando alla fase difensiva, Harris è un giocatore che porta intensità e continua pressione sul diretto avversario, cercando spesso e volentieri di andare a rubare la palla per correre in transizione. Solido e concreto, come dicevamo sopra, che non si sottrae al contatto fisico negli 1vs1 e che ha una grande attitudine come rimbalzista. Anche qui, torniamo al discorso del grande atletismo pensando alla sua altezza ed alla sostanza che invece riesce a produrre nella lotta sotto le plance.

Un profilo di giocatore che, dunque, dopo Gray, ricalca sicuramente una nuova tendenza del mercato stranieri finora della Pallacanestro Varese, più votato alla ricerca di giocatori magari non dai tantissimi punti nelle mani ma decisamente più equilibrati nelle due fasi di gioco, nell’idea di dare maggior concretezza alla fase difensiva ed un’equa distribuzione dei punti in quella offensiva.

Questi gli highlights dell’ultima stagione di Harris.

Alessandro Burin

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