
“Deve passare il messaggio che il club è unito, quando si tocca uno si toccano tutti e la prestazione in campo di stasera ha dimostrato questo. Abbiamo dato una risposta a livello di rispetto per tutti“.
Parole in musica di coach Marco Legovich, che durante la conferenza stampa post vittoria su Milano per 94-92, ha voluto sottolineare un concetto molto chiaro in Pallacanestro Varese: uno per tutti, tutti per uno.
L’unione del gruppo, dalla società alla squadra, passando per lo staff tecnico ed ogni singolo componente del roster, questa è stata la vera chiave del successo sull’Olimpia, arrivato dopo oltre 6 anni. Dopo la settimana forse più difficile della storia recente biancorossa, a livello ambientale, dopo che a Cremona di questa unione tra tutte le componenti in gioco non si era vista nemmeno una singola virgola, dopo che nel secondo tempo del PalaRadi si era toccato il fondo dal quale si poteva solo risalire, anche se l’esercizio era dei più complicati.
Questa volta Varese ha dato una risposta di carattere, d’identità di gruppo, di comunione d’intenti: tutto quello che avevamo scritto e indicato in settimana come la vera via per provare a risollevarsi dal cazzotto potentissimo rimediato in terra cremonese.
All’atteggiamento e alla fame di vittoria, poi, Varese ci ha messo la qualità: nelle giocate offensive, nelle scelte di tiro (escluso lo scellerato tentativo di harakiri di Matteo Librizzi a 14” dal termine), nella gestione dei possessi anche a difesa schierata, guidata da una prestazione concreta e continua, finalmente, di Keifer Sykes.
Alla qualità però Varese ci ha aggiunto anche tanta sostanza, tanta concretezza: quella di Tyus sotto le plance, dove ha dominato nella lotta a rimbalzo togliendo a Milano una delle carte per vincere il match; quella, soprattutto, di Nino Johnson, che replica quasi in fotocopia la prestazione messa in campo contro la Virtus Bologna e non è un caso che anche in quell’occasione Varese uscì vincitrice dal parquet di Masnago.
Eccola, Masnago, che si pensava nuda senza il tifo ultras e che si scopre invece calda, caldissima, in sintonia perfetta con una squadra che ancora una volta non riesce a non sostenere seppur nella contestazione, seppur nella rabbia e nella delusione di una stagione difficile, perché Masnago è questa, perché l’amore per la Pallacanestro Varese da parte dei suoi tifosi è questo e non può cambiare.
Ed allora è stato davvero quello che coach Legovich ha sottolineato in conferenza stampa: uno per tutti, tutti per uno, uniti verso un obiettivo comune che si chiama salvezza.
Alessandro Burin