Con i se e con i ma non si scrive la storia e nessuno mette in dubbio il valore dell’Ungheria: di certo l’Italia si porta a casa un’amara sconfitta ai rigori (che segna anche l’eliminazione del Settebello ai quarti di finale dalle Olimpiadi) condizionata anche da una follia arbitrale nel secondo periodo. L’Italia, sotto ingiustamente 4-2, ha avuto addirittura la forza di ribaltare la contesa sul 6-4, ma dopo il 9-9 dei tempi regolamentari sono i rigori a decidere il match: l’Ungheria vince e vola in semifinale.

Avvio sprint dei magiari che volano sul 2-0 con la doppietta di Manhercz (il secondo su rigore); il palo di Fondelli su rigore sembra aprire una serata storta per l’Italia, ma Velotto da lontano dimezza lo svantaggio anche se, poco dopo, è ancora uno scatenato Manhercz a calare il tris. Velotto risponde e, sul 3-2 per l’Ungheria (dopo un ottima ascesa si apre il secondo periodo.

Parziale in cui succede il finimondo: dopo tanto equilibro, a 2’22” dalla fine Condemi trova un gran gol che vale il 3-3. O meglio, varrebbe. Gli arbitri vanno infatti al VAR e la decisione è semplicemente assurda visto che viene sanzionato un fallo praticamente inesistente: gol annullato, Condemi espulso, rigore per l’Ungheria e Manhercz firma il quarto gol di serata. “È una vergogna!“: inequivocabile il labiale di Sandro Campagna che ben descrive l’accaduto.

Nel terzo tempo, però, l’Italia si scatena: frazione semplicemente perfetta degli azzurri di coach Campagna che ribaltano il match. Di Fulvio accorcia, Echenique in controfuga pareggia e poi buca il portiere da lontano; tocca ancora a Di Fulvio andare a bersaglio per il 6-4. Gli ungheresi si scuotono con il bel gol di Zalanki e, prima della fine del terzo periodo, il botta e risposta Di Fulvio-Zalanki fissa il 7-6 per l’Italia.

Echenique apre il quarto e ultimo periodo con un il gol dell’8-6, ma gli azzurri si spengono e l’Ungheria esce alla distanza: Fekete e Zalanki fissano il pari, altro rigore sbagliato dall’Italia, e gol del solito Manhercz per il 9-8 magiaro. Forcing azzurro e, in superiorità, arriva il 9-9 con Presciutti. Finale al cardiopalma: Del Lungo compie un autentico miracolo dopo una lunga azione ungherese e, a pochissimi secondi dalla fine, il portierone azzurro si ripete negando a Jansik un gol già fatto in controfuga.

Si va ai rigori dove è il portiere ungherese a fare la differenza: Vogel si arrende solo a Presciutti, mentre dalla parte opposta Nicosia (subentrato a Del Lungo) riesce ad ipnotizzare solo Fekete. L’Ungheria vince 3-1 la lotteria dei rigori e vola in semifinale.

Redazione

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