Lorenzo Lercara al Luino è il colpo della scorsa estate a cui quasi non ci si credeva. Giocatore di un’altra categoria e di uno spessore umano immenso, ha detto sì alla causa rossoblù e non ha tradito le aspettative, prendendo per mano la squadra nel momento più delicato della stagione e trascinandola fino alla finalissima di Coppa Lombardia. E poco importa se quel rigore è finito alto, la sua presenza, la sua lucidità, la sua personalità e quel mancino fatato, hanno aiutato la squadra ad alzare al cielo quel trofeo che vale un sogno ed il passaggio in Promozione. 
Poi ci sono anche i numeri: 16 gol complessivi tra le due competizioni (11 più 5), tanti di rara bellezza, altrettanti pesantissimi. 

Lorenzo, come è andata la stagione? 
Dopo aver vinto la Coppa Lombardia possiamo dire di averla resa ancora più spettacolare, ma sono felice a prescindere di come è andata. Non abbiamo raggiunto i playoff, è vero, ma abbiamo lottato fino all’ultima giornata in campionato, il girone di ritorno, poi, è stato incredibile. Personalmente sono contento, mi spiace solo per l’infortunio che ho rimediato con la Nuova Abbiate e che ha condizionato i miei ultimi due mesi, ma per il resto io mi sono trovato benissimo qui a Luino, e avevo pochi dubbi al riguardo, mi sono adattato abbastanza facilmente a questa categoria che non conoscevo, resta il fatto che sono entrato a far parte di un grande gruppo, con 4/5 giocatori che sono il Luino a tutti gli effetti, sono la “vecchia guardia” e hanno fatto la differenza, a dicembre siamo capitati in un periodo difficilissimo, se ci siamo ripresi è soprattutto grazie a loro”.

A chi daresti il Pallone d’Oro? 
So che tra i candidati c’è Matteo Piazza, e lo so perché è un mio grande amico, ci conosciamo da una vita, non voglio togliere nulla agli altri candidati, ma se dovessi scegliere io lo darei a lui che ha fatto una grande stagione“.

Qual è stata la tua miglior partita della stagione?
“Direi il quarto di finale di Coppa Lombardia con l’Ardisci e Maslianico, è la partita dove mi sono piaciuto di più
“.

Chi è il tuo idolo?
Il mio idolo è sempre stato Kakà, diciamo che da quando si è ritirato mi tengo Messi, almeno finché non smette“.

In caso di vittoria, a chi dedicheresti questo premio?
A tutta la squadra, qui a Luino c’è un gruppo fantastico e se dovessi vincere sarebbe tutto merito loro, mi hanno messo a mio agio fin dal primo giorno, abbiamo creato una famiglia“.

Mariella Lamonica

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