La stagione del Legnano ha del paradossale sotto molteplici aspetti e le infinite problematiche lilla sono ravvisabili sia in una situazione di classifica critica sia nei ben cinque avvicendamenti in panchina. A tener banco, tuttavia, è stata la gestione societaria: fin dal ritiro estivo il rapporto tra il corso Montanari e la tifoseria organizzata non è mai sbocciato e gli ultras hanno sempre manifestato la propria posizione anche con gesti abbastanza eloquenti.

Le promesse di una stagione al rialzo sono naufragate sotto una pioggia di risultati negativi che hanno costantemente rimodulato al ribasso gli obiettivi stagionali, finché si è arrivati all’inevitabile cambio di proprietà. Via Emiliano Montanari, dentro Enea Benedetto. Corsi e ricorsi storici: sì perché se Montanari si era avvicinato a Legnano con la pessima nomea maturata in quel di Siena, Benedetto fa altrettanto dopo mesi travagliati in quel di Alessandria. Precedenti non incoraggianti, per quanto il nuovo corso Benedetto sia partito con una fondamentale vittoria nello scontro diretto sul Ponte San Pietro.

Di colpo, però, la notizia che non ti aspetti: esonerato Andrea Liguori. Il tecnico napoletano non ha nemmeno avuto il tempo di festeggiare il primo successo sulla panchina lilla dopo cinque gare in cui aveva raccolto appena un punto, che la nuova dirigenza ha deciso di invertire la rotta per tornare a Gianluca Zattarin, a suo tempo esonerato proprio per far posto a Liguori. La staffetta tra i due tecnici ha fatto seguito alla querelle in panchina iniziata fin dagli albori del campionato: Raffele Scudieri aveva assunto l’onere di fare da collante tra una “società assente”, una squadra tutto sommato ben costruita e una piazza ostile alla dirigenza e fedele al gruppo. Il primo paradosso dell’anno è arrivato alla quarta giornata quando, dopo tre clean sheet consecutivi e 7 punti che lasciavano presagire ad un’annata di grandi soddisfazioni, la debacle interna contro il Caravaggio (sconfitta per 1-8) ha subito rotto qualcosa. Altre tre partite e inevitabile addio chiudendo la parentesi lilla dichiarando (alla presentazione come nuovo mister del Civitavecchia): “Non ce la facevo più”. Dentro dunque Roberto Rambaudi: due partite, due sconfitte, arrivederci e grazie. Da lì via al saliscendi Zattarin-Liguori-Zattarin.

A margine, caos anche ad altri livelli: Alessio Ferroni aveva iniziato la stagione come direttore sportivo, salvo poi passare a direttore generale e lasciare l’incarico a Luigi Coni (in contemporanea all’arrivo di Rambaudi), che a sua volta è stato sostituto da Vincenzo Minguzzi lo scorso dicembre. Nella giornata di ieri, oltre all’annuncio del Zattarini-bis, presentato anche Stefano Painicini come… nuovo direttore generale. E Ferroni? Nessuna novità. Ma non finisce qui perché sempre nella giornata di ieri si sarebbe dovuta tenere la conferenza di presentazione del nuovo presidente Enea Benedetto: il problema è che, essendo inibito, non gli è concesso di rilasciare dichiarazioni ufficiali agli organi di stampa. Come si legge dal comunicato lilla, la società ha chiesto una deroga al presidente della FIGC Gabriele Gravina, ma da Roma non è mai arrivata una risposta. Situazione che ha molto più del paradossale.

Nel frattempo si è persa di vista la realtà sportiva e il Legnano è naufragato sempre più nei bassifondi della classifica fino all’attuale 17^ posizione (in alcuni frangenti è stato sfiorato anche l’ultimo posto). Del resto, tralasciando il viavai di giocatori, non è sicuramente facile lavorare in condizioni del genere. Se la vittoria di domenica poteva illudere con un timida ventata d’aria, l’esonero di Liguori ha scosso nuovamente tutto l’ambiente. E ora? Sette partite per recuperare nove punti al Club Milano. Difficile, se non impossibile. Domenica ci sarà il derby a Castellanza (neroverdi a +5) e una sconfitta potrebbe compromettere anche l’eventuale playout visto che c’è da tener conto della forbice dei sette punti necessari per giocarsi lo spareggio. In tutto questo, Crema e Tritium inseguono a -2; occhio allo spauracchio della retrocessione diretta. L’augurio della piazza è che la fantomatica scossa (utilizzata per giustificare ogni cambio avvenuto dall’estate) possa davvero arrivare e condurre ad una salvezza che avrebbe del miracoloso: in una stagione di paradossi nulla è da escludere. Certo è che il Legnano per la sua storia dovrebbe esser tutt’altro che un paradosso.

Matteo Carraro

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