La Robur Saronno, quella tenace, caparbia e volitiva, infila le unghie e strappa con forza l’accesso al secondo turno dei playoff a Lucca, avversaria degna ma, alla fine, seppur di poco, inferiore agli indomabili ragazzi saronnesi tra i quali, senza mai farsi notare, c’è sempre il nome di Pietro Ugolini, giocatori tanto prezioso, quanto poco appariscente.

Ugolini, classe 2000, ala tuttofare, è l’unico “straniero” in forza alla Robur Saronno essendo nato e residente a San Marino team per cui, ovviamente, veste anche la canottiera della Nazionale.

Ugolini, per dire del suo impatto e della sua importanza, contro Basket Lucca è rimasto in campo 36 minuti (giocatore più utilizzato da coach Biffi…), segnando 13 punti, mettendo a tabellino 9 rimbalzi, 2 recuperi e 1 stoppata.

“Contro Lucca – dice Ugolini -, abbiamo vinto una vera e propria battaglia campale in una gara che, sebbene condotta da noi per 36 minuti su 40, non abbiamo mai avuto nelle mani perché i toscani, che hanno giocato molto bene, ci hanno messo in difficoltà fino all’ultimo possesso. Però, aver battuto Lucca nonostante l’assenza di un giocatore cardine come Giovanni Romanò e le condizioni precarie di un altro paio di miei compagni, ha rappresentato un fortissimo segnale lanciato da un gruppo che, davvero, non si arrende mai e fa della solidità tecnica, della compattezza mentale e della bontà di un organico lungo e di qualità gli elementi sempre vincenti. Non a caso, senza “Giò”, sono saliti alla ribalta Gabriele Pellegrini, grande prestazione con 25 punti, 5 rimbalzi e 3 assist, e Teo Beretta, ancora una volta determinanti nel suo ruolo di regista di alto livello”.

Pietro Ugolini, sanmarinese in trasferta di studio milanese ormai laureando in economia e commercio all’Università Cattolica (deve solo discutere la tesi…), a nemmeno 24 anni (li compirà il prossimo mese di novembre ndr) è uno dei giocatori “anziani” nel roster biancoazzurro presenta in questo modo la semifinale playoff contro Pavia che partirà sabato sera al Centro Ronchi di Saronno.

“Quella contro Pavia è una semifinale annunciata perché – continua “Pete” – sapevamo che prima o poi le nostre strade si sarebbero incrociate di nuovo. Del resto Pavia, che ha eliminato Siena, è giustamente considerato uno squadrone che, come tutti sanno, è stato costruito senza badare a spese per puntare alla promozione in B Nazionale. Il team pavese, che conosciamo bene per averlo già incontrato nella prima fase, è super attrezzato in tutti i ruoli in virtù di un roster completo, profondo, esperto e talentuoso. Loro possono ruotare almeno nove giocatori di grande qualità  come Ferri, Apuzzo, Spatti, Stonkus, Ciocca, Hidalgo, Gravaghi, Pesenato, Ferretti e, con queste premesse, la serie si prospetta durissima, equilibrata e difficile da pronosticare. Noi dovremo sfruttare il fattore campo che ci siamo conquistati nel corso della stagione ma, soprattutto, dovremo scendere in campo con la serenità che fin qui ci ha sempre caratterizzati. A questo punto della stagione sarebbe sbagliato autoprodurre pressione e l’idea di fare risultato a tutti i costi. Chi “deve” per forza salire in B Nazionale è Pavia noi siamo già contenti così. Contenti ma, è chiaro  – conclude filosoficamente l’esterno della AZ -, non appagati. Non ancora…”

SERIE  B INTERREGIONALE
SEMIFINALE PLAYOFF
GARA 1
Sabato 11 maggio, Centro Ronchi, ore 21
AZ SARONNO – PALLACANESTRO PAVIA 1933    

Massimo Turconi

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