Sotto al primo tiro in porta e incapace di andare oltre il singolo gol segnato. La fragilità della Pro Patria è tutta nella ripetizione ossessiva di una sceneggiatura ormai prevedibile quanto un film di Natale. Lieto fine a parte, s’intende. I numeri sono terribili: 12 pareggi in 19 giornate (7 nelle ultime 10 senza vittorie), tre 1-1 consecutivi (4 nelle ultime 5, 9 complessivi), solo 3 clean sheet (uno nelle ultime 13), e infine unicamente 2 gare (i 2 successi per 2-1 con Clodiense e Lecco), con più di una rete all’attivo (a fronte di 7 all’asciutto). Del tipo, i biancoblu perdono poco, ma non vincono mai.

La prima è una virtù, il secondo un vizio apparentemente incorreggibile. Il post 19^ con la Pergolettese regala un Riccardo Colombo a metà strada tra lo psicologo e lo strizzacervelli: “Si è insinuata nella squadra questa cosa che non segniamo, anche nell’ambiente. Se vuoi fare questo mestiere devi avere un livello di autostima molto elevato. Ma devi sapere che ti criticano anche se sei Mbappè o Vlahovic. Bisogna entrare nella mentalità che dobbiamo salvarci ed ogni punto lasciato diventerà sempre più importante. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo. Mentalmente abbiamo retto nonostante il gol subito. Abbiamo riempito l’area bene ma non ci siamo mai arrivati. Ci manca sempre un cm. I punti sono pochi”.

Deformazione professionale

Alla vigilia il fagnanese aveva respinto lo statisticamente ovvio parallelo con il dicembre della stagione passata: “L’anno scorso ero più preoccupato. La squadra non mostrava la stessa capacità di gioco”. In realtà, la memoria deforma la casistica perché in chiusura di andata 2023/24 lo status quo bustocco era più o meno lo stesso: un punto di più (19 contro i 18 attuali) mentre i due pareggi con Alessandria (rigore allora fallito da Parker come ieri da Pitou) e Pro Sesto facevano effettivamente il paio con i due segni X con Pro Vercelli e Pergo. Ma a compensazione della sconfitta con la Virtus Verona era arrivata la vittoria sull’Atalanta. Insomma, si stava meglio quando (solo apparentemente) si stava peggio. E nelle ultime 3 giornate la Pro Patria ha gettato maldestramente nell’umido 6 punti che avrebbero regalato ben altra classifica. La prima di ritorno con il Renate (sabato ore 15, stadio “Città di Meda”), segnerà l’epilogo dell’anno solare 2024. Nerazzurri in tiro (10 punti nelle ultime 4), ostacolo di spessore. Male che vada finirà pari. E questa volta è più che altro un augurio.             

A mezzo gennaio, metti l’operaio

Sabato scorso Sandro Turotti è stato chiarissimo: “A gennaio non abbiamo mai rivoluzionato la squadra. Ci sono assenze in difesa e sugli esterni. Dovremo valutare. Ma probabilmente faremo qualcosa lì”. Sempre in attesa dei preannunciati supporti societari. Ma vedremo se, come e quando si paleseranno. Tornando alla finestra invernale di mercato, cosa accadrà? Ragionevolmente, arriveranno un difensore (forse 2), ed un esterno (forse 2). Magari a fronte di almeno un’uscita. E in attacco? Numericamente il reparto è completo, qualitativamente no. Una pensata (forse), sarebbe il caso di farla anche dalla cintola in su.     

Giovanni Castiglioni

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