Poco più del giro di boa (20 giornate giocate) e sosta natalizia utile a scodellare il Pagellone sulla prima metà (o giù di lì) del 2024/25 biancoblu. Tra i giocatori schierati valutazione omessa causa utilizzo contenuto per Giorgio Citterio (9 presenze per 190’ in Campionato più 2 ticket in Coppa), Leonardo Ferrario (in campo per soli 7’), Pietro Reggiori (6 presenze per 116’), Christophe Renault (4 per 98’) e Giovanni Vaglica (5 in Campionato per 107’ e una in Coppa Italia per 51’). Nella prima parte esterni derubricati a difensori.

Portiere

William Rovida  6: Niente turnover tra i pali. Una notizia date le recenti abitudini della casa. Le gioca tutte (20 in Campionato e 2 in Coppa) con 5 clean sheet (3 e 2). Parte fortissimo (un paio di paratissime con la Giana), per poi adeguarsi allo standard di squadra. Non sottrae punti. Ma probabilmente non ne somma neppure. Bipartisan   

Difensori

Ervin Bashi 6/7: Il futuribile diventato imprescindibile (20 anni il prossimo 24 luglio). Per il solo Campionato, 20 presenze per 90’ (sempre in campo come Rovida), 2 gol da 2 punti e un assist da 3. Per il 21% di partecipazione ai gol di squadra (solo Pitou presenta un dato superiore). Semina errori qua e là. Ma non li fa vedere. Dote indubbia. Eletto     

Raffaele Alcibiade 6+: Gli anni pesano. In tutti i sensi viste le uscite anticipate con Novara (dopo soli 3’) e Pro Vercelli (35’). Ma il mestiere non si improvvisa. E il 13 ne ha da vendere: 17 presenze (tutte dall’inizio, 15 per intero), un gol (su punizione) con la Virtus Verona, 90’ in Coppa. Out nelle due uniche vittorie biancoblu. Forse c’è esperienza anche in quello. Senatoriale 

Alessandro Sassaro 6+: Presenze (8 in Campionato per 627’) concentrate tra primo ottobre e 16 novembre. Officia le 2 vittorie (180’ in campo), così come le sanguinosissime sconfitte con Arzignano ed Atalanta U23. Titolare di complemento. Prima dell’infortunio. Suadente  

Tommaso Cavalli 6: Il dubbio era se fosse più centrale puro o adattabile sul centrosinistra. Il campo dice che gioca più nella seconda versione (11 su 16), ma che nelle 5 partite in cui si colloca nel cuore della difesa (3 dall’inizio e 2 a gara in corso), la Pro Patria incassa 5 reti ma fattura 8 punti registrando 2 successi (con un suo gol contro la Pro Vercelli). Nel caso servisse una prova. Identificato

Leonardo Piran 6: Shift da mezzala ad esterno. Con biglietto di sola andata. Salta unicamente l’Alcione: 19 presenze (tutte dall’inizio, 13 per intero) per 1.605’ e 2 assist (cui sommare 175’ in Coppa). Principale produttore di cross. Per eccesso di impiego, però, la quantità ha fatto troppo spesso aggio sulla qualità. Manifatturiero    

Christian Travaglini 6: Il suo stop per la stagione a Vicenza (4^, 15 settembre), zavorra la squadra quanto e più della latitanza di Lombardoni. Soprattutto per la duttilità di impiego. A libri fanno 186’ in Campionato più 195’ in Coppa. E un crociato donato alla causa. Interrotto

Marco Somma 5/6: Gioca sempre (20 presenze per il 91% dei minuti totali). E questa è una manleva (per usura dello spot di esterno) posta a prestazioni che non sempre profumano di bucato. Con il Lecco gol e pomeriggio da consegnare ai posteri. Indizio della necessità di liberare la verticalità del ruolo. Equatoriale

Allenatore

Riccardo Colombo 5: In altre piazze la classifica boccheggiante avrebbe consigliato differenti riflessioni sull’inquilino della panca. Ma questa Pro Patria ha stima per l’uomo prima ancora che per il professionista e quindi il fagnanese, se non di mezzi, certamente dispone di abbondanza di tempo. Messa la cornice, resta da appendere il quadro. Ben definito nei tratti di gioco, solo abbozzato (eufemismo) nei risultati. Con l’incongruenza prossima ormai a diventare un limite strutturale. Ad attenuante le 80 giornate di assenza complessive di 6 giocatori: Lombardoni, Travaglini, Renault, Vaglica, Citterio e Palazzi (99 quelle totali di squadra). Ad aggravante la netta sensazione di un rallentamento (se non di un’interruzione) della crescita tecnica. Servirebbe una mandrakata come nel gennaio passato. Se ne vede una all’orizzonte? Sospeso          

Direttore Sportivo

Sandro Turotti 6,5: Il mercato convince il giusto. Ma negli anni scorsi molti zirconi autunnali si sono poi rivelati metalli pregiati allo scavallare del calendario. Al di là della contingenza, il Direttore sa farsi concavo o convesso secondo le stagioni. E con il rapporto allungato al 2027, la centralità del Biellese resta una garanzia. Per la proprietà presente e (nel caso), per quella futura. Chissà, magari veicolata proprio attraverso i suoi canali relazionali. Perché l’essenziale è invisibile agli occhi. Ombelicale     

Giovanni Castiglioni

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