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La sconfitta contro la Pro Palazzolo era per certi versi inevitabile alla vigilia della sfida alla corazzata bresciana e di conseguenza il 5-1 finale lascia il tempo che trova. Risultato pesante, certo, ma che nasconde ancora una volta l’ottima prestazione di un Varese Femminile che nel girone d’andata non ha raccolto quanto avrebbe meritato. E, proprio per questo, la sfida di domenica all’Accademia Milano (a + 5 sulle biancorosse) assume ancor più valore visto che la volontà della squadra di Bottarelli è quella di chiudere con un sorriso il 2024 per poi presentarsi al 2025 con ancor maggior determinazione.
Contro il Palazzolo (squadra di ben altra categoria) non è mai venuto meno l’atteggiamento positivo e propositivo del Varese che ha provato a riaprire la sfida con il bellissimo gol di Rebecca Petruzzi; speranza resa vana dall’immediato gol ospite, ma ancora una volta i passi avanti a livello di gioco e mentalità si sono visti. E la centrocampista classe ’03 lo conferma: “Nel primo tempo abbiamo retto bene pagando dazio in due occasioni frutto in primis di nostre disattenzioni, ma anche di grandi giocate da parte loro. Sul 3-0 è arrivato il mio gol al termine di una bellissima azione corale, ma i cambi hanno poi fatto la differenza: la loro panchina era impressionante mentre noi, come ben sappiamo, fin dall’inizio dell’anno abbiamo dovuto fare i conti con una rosa abbastanza corta”.
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Avete affrontato tutte le big del campionato: chi lo vincerà?
“Inevitabilmente una tra Palazzolo e Como, e domenica ci sarà proprio il big match. Sarà interessante vederle a confronto: entrambe mi hanno fatto una gran bella impressione, il Como tra l’altro investirà ancora e proverà a ricucire quel -6 dalla vetta fino alla fine”.
Tornano a voi, domenica prossima chiuderete il 2024 sfidando l’Accademia Milano: vittoria obbligatoria?
“Direi di sì. Affrontiamo una neopromossa che sta facendo davvero bene, ma se manterremo il livello di gioco visto nelle ultime sfide avremo tante possibilità di portare a casa i tre punti. Un pronostico? Ci provo: 2-1 per noi”.
In generate arrivate da un periodo chiaramente negativo per quel che riguarda i risultati: qual è il tuo bilancio?
“Tutto sommato non abbiamo fatto male a livello di prestazioni; semplicemente, e nel calcio non è un dettaglio da poco, sono mancati i gol. Penso al 4-0 con la Doverese: guardi il risultato e pensi ad un dominio da parte delle avversarie, quando invece non è stato affatto così visto che loro hanno concretizzato tutte le occasioni avute. Noi dobbiamo risolvere questo problema e trovare maggior cinismo davanti alla porta”.
Chiaro che il risultato di domenica sarà decisamente importante ma, al netto di tutto, come approccerete la pausa?
“Per come sono fatta preferirei sempre giocare e, comunque, fino al 19 ci alleneremo regolarmente. Riconosco tuttavia che un periodo di stop sia necessario anche solo per riflettere su quelli che sono stati gli errori e capire come rimediarli. Nel girone di ritorno sarà però imprescindibile un cambio di passo. Come me lo aspetto? Avremo senz’altro dei rinforzi e la rosa più lunga potrà permetterci di arrivare nella miglior condizione possibile contro le big del campionato”.
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A livello personale sei forse tra le giocatrici più autocritiche della squadra: come giudichi fin qui la tua stagione?
“Paradossalmente sono abbastanza soddisfatta, anche se ripensare alla mia prestazione come il Bresso mi fa venire i brividi… per fortuna che il mister mi ha sostituita. In generale, però, non posso lamentarmi: ho già segnato cinque gol, e la scommessa con papà sta andando a gonfie vele. Che scommessa? Prima dell’inizio della stagione abbiamo firmato un contratto (ride, ndr): se avessi finito la stagione a zero gol avrei dovuto pagargli una penale di 50 euro, mentre per ogni gol fatto è lui a dovermene dare 20. E sono già a 100…”.
L’obiettivo a questo punto è la doppia cifra?
“Assolutamente sì (ride ancora, ndr). Scherzi a parte non mi sono mai prefissata chissà quali obiettivi: voglio solo dare il mio contributo e farlo con continuità”.
Qual è il tuo giudizio su questo Varese?
“Già l’anno scorso il Varese mi aveva riacceso la voglia di giocare, e questa stagione non sta facendo eccezione. Il fatto di essere in così poche ci ha unite ancor di più: se da una parte la rosa corta può essere un problema, dall’altra rappresenta uno stimolo a far sempre meglio e giorno dopo giorno troviamo sempre più consapevolezza. Anche le più giovani stanno dando un contributo davvero importante. Cosa manca per poter vincere? Siamo tutte buone giocatrici, e la forza del gruppo è clamorosa, ma manca la fuoriclasse: Palazzolo e Como, ad esempio, sono piene di calciatrici fuori categoria”.
Cos’è per te il Varese?
“Unione e amicizia. Possono sembrare frasi fatte, ma questo spogliatoio è davvero qualcosa di unico e sono onorata di farne parte”.
Matteo Carraro