Con l’ottavo posto in classifica generale., conquistato dopo tre prove di campionato, la Ritmica Kinesis ha conquistato la permanenza nel campionato di Serie A2 alla prima partecipazione nella sua storia.

Un grandissimo traguardo che abbiamo analizzato con la Direttrice Tecnica della società di Venegono Superiore, Serena Farina.

Quant’è la soddisfazione per il risultato conseguito?
“C’è tanta soddisfazione per aver raggiunto quello che era il nostro obiettivo, ovvero la salvezza. Sarebbe stato davvero difficile raggiungere qualcosa di più di questo traguardo ed infatti così è stato. Non posso che essere soddisfatta sia per come abbiamo affrontato le tre prove gara sia per come abbiamo lavorato per arrivare a gareggiare in ogni singola tappa, dimostrando di che pasta siamo fatte”.

Delle tre prove qual è quella che l’ha lasciata più soddisfatta?
“Non è semplice rispondere a questa domanda (ride, ndr). La prima prova mi ha lasciato un senso di grande gioia, quella dell’emozione e adrenalina per essere per la prima volta su una pedana di Serie A. Il fatto di essere riuscite a fare una grande gara è stata una grandissima soddisfazione. La seconda prova è stata importantissima perchè ci siamo ripetute, dimostrando di non essere un “fuoco di paglia”, mentre la terza prova l’abbiamo vissuta più tranquillamente ma ben consapevoli di non poter commettere troppi errori e così è stato. E’ chiaro però che se devo indicare una delle tre prove su tutte, dico la prima”.

Prima del campionato c’era la curiosità di scoprire il livello che avreste affrontato. Terminata la manifestazione, come vede collocata la sua Kinesis anche rispetto alle altre realtà?
“Posso confermare che il livello è veramente alto in A2 ma ho acquisito la consapevolezza che non sfiguriamo assolutamente a questo livello. Ero curiosa io in primis, come allenatrice, di confrontarmi con un livello che non avevo mai affrontato, per capire a che punto sono con il mio insegnamento; ed in secundis per capire se il livello della nostra squadra fosse adeguato a quello della competizione e devo dire che in entrambi i casi sono rimasta piacevolmente sorpresa, potendo dire con orgoglio che siamo davvero una squadra di Serie A”.

Le chiedo una considerazione sull’atleta spagnola che avete ingaggiato per la comeptizione, Alba Bautista…
“Io sono contentissima di aver scelto Alba come ginnasta straniera. E’ vero che in termini di punteggio è stata d’aiuto ma non quanto pensavo, perchè ha commesso degli errori ma non gliene faccio una colpa. E’ una ginnasta di altissimo livello, presentava gli esercizi nuovi che porterà ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e ci sta che non fossero ancora rodati al 100%. A livello umano, però, è stata la scelta migliore che potessi fare: racconto un episodio, prima della prima prova, mentre ci dirigevamo al palazzetto, c’era grande tensione in pulmino, silenzio, ansia e allora Alba ha deciso di mettere la musica, tutte abbiamo iniziato a cantare e si è sciolta quella tensione che ci pervadeva. Insomma, in queste cose si vede anche la caratura di un’atleta abituata ai grandi palcoscenici ed è stata una cosa fondamentale poi per affrontare al meglio tutto il campionato. Se dovessi rifare una scelta, non avrei dubbi a puntare su Alba”.

Alessandro Burin

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