La figura di Andrea Negri, espertissima ala della Robur Saronno, richiama alla mente quella di Giulio Perboni, il famoso maestro di scuola che nel libro “Cuore”, scritto da Edmondo De Amicis, si dedica anima e corpo all’istruzione dei suoi alunni spendendo ogni energia con l’obiettivo di farli diventare migliori come giocatori e come ragazzi. 

Andrea, seppur in un ambito diverso, quello della pallacanestro, è come il buon Perboni: mescolando intelligenza, autorevolezza e pazienza cerca di portare avanti una classe di “monelli scatenati” come quella della AZ Saronno che, nella sorpresa generale, ha chiuso in testam, e con largo vantaggio, la prima fase nel campionato di serie B Interregionale.

“In effetti i “miei scolari”  mi impegnano un bel po’ ma – commenta ironicamente Negri -, devo anche aggiungere che sono piuttosto bravi e quando conta, basta un fischio di richiamo, e tutti si mettono a lavorare in palestra con grandissimo impegno”.

Un impegno che, lo abbiamo già sottolineato in tante occasioni, vi ha permesso di sbaragliare il campo spazzando via in modo clamoroso tutte le avversarie: cosa c’è dietro a questo risultato positivo?
“C’è soprattutto la bontà dell’ambiente saronnese che – continua Andrea -, tra obiettivi ben definiti e totale assenza di pressione ci ha messo in condizione di lavorare al meglio pensando solo ad un obbiettivo: migliorare. A conti fatti direi che ci siamo riusciti benissimo, specialmente se si considera che siamo una squadra neopromossa e che, sulla carta, i favori del pronostico indicavano come favorite altre squadre, anzi, mi correggo “squadroni”. Invece spingendo sempre forte su tranquillità serenità e grandissima serietà del nostro lavoro in palestra abbiamo stupito tutti quanti e raccolto risultati straordinari e, sono il primo a riconoscerlo, decisamente inaspettati”>”.

Quanto inaspettati?
“Tanto, tantissimo. Alla vigilia del campionato speravamo di fare bene e mettere insieme una stagione senza affanni, senza avere l’acqua alla gola. Invece, giornata dopo giornata, un passo dopo l’altro abbiamo capito che il nostro sistema di gioco avrebbe dato buonissimi riscontri anche nella nuova  categoria. Il tutto, va segnalato, senza cambiare nè la nostra filosofia, nè il nostro stile di lavoro. Quindi, sempre largo ai giovani e sempre e solo tre allenamenti la settimana, ma sviluppati “a palla di cannone. Di fatto noi della Robur Saronno siamo l’esempio conclamato  che si può fare buona pallacanestro anche in serie B Interregionale lavorando il giusto e, in particolare, senza abbracciare la deriva di un professionismo che, a questi livelli, mi sembra assolutamente inutile”. 

Uno dei segreti, si dice, è la perfetta integrazione raggiunta tra il gruppetto di “maestri” – tu, Romanò e Beretta -, e il nucleo dei vostri “millennials”
“Questo aspetto è certamente determinante per spiegare i nostri successi perchè – puntualizza Andrea – le differenze tra noi giocatori più esperti e i ragazzi più giovani sono solo sulla carta d’identità. Nella realtà invece sul campo e fuori ci muoviamo con grandissima coesione e, aggiungo, in questa stagione giochiamo ancora meglio rispetto allo scorso anno in serie C Gold”.

Addirittura meglio? In che modo?
“In diversi modi: muoviamo meglio la palla e con maggior velocità; siamo più bravi nel leggere le situazioni, specialmente quelle negative, e nel trovare abbastanza in fretta le soluzioni per uscire dalle difficoltà; siamo in grado di giocare una pallacanestro più dura e intensa fisicamente; abbiamo capito la grande differenza che c’è tra un basket fatto di rapidità e un altro fatto solo di frenesia improduttiva e, infine, siamo cresciuti in maniera evidente anche sotto il profilo tattico. Le note positive sono tante e ne abbiamo fatto tesoro per confermarci al vertice”.

Nel prossimo fine settimana inizierà la seconda fase: con che spirito vi accostate al girone Gold?
“L’idea, condivisa da tutti, è un sola: il meglio deve ancora venire e noi siamo pronti, e motivati, e stimolati ad accogliere questo “meglio”. Poi, da squadra giovanissima, abbiamo dentro due curiosità. Prima curiosità: vedere cosa c’è davvero dall’altra parte del muro e quanto sono davvero forti le squadra che sono arrivate ai primi posti del girone toscano. Seconda curiosità: quanto saremo in grado di proseguire nel nostro buon percorso e, quindi, quanto sapremo stupire i nostri avversari anche nella seconda fase”.

Tu che hai già maturato tante esperienza in queste categorie, come presenti la fase Gold?
“In passato ho già giocato in tre delle quattro piazze – Cecina, Virtus Siena, Empoli -, che ci attendono e so che le formazioni toscane solitamente miscelano buona tecnica, eccellenti qualità fisico-atletiche, grande vigoria agonistica e atmosfere decisamente “calienti”. Ecco, noi troveremo queste difficoltà e saremo chiamati a maturare in fretta”.

In una recente intervista Ezio Vaghi, il tuo presidente, ci ha detto che la Robur Saranno in questa stagione ha già vinto il suo scudetto: che ne pensi?
“Il “presidentun” ha ragione da vendere ma, allo stesso tempo, rilanciando la pallina nel suo campo gli dico: “Ezio, è vero abbiamo già cucito sulla maglia il nostro scudetto, ma adesso inizia la Champions League e – conclude con un sorriso Andrea “The Giant” -, se permetti, è anche meglio”.

Massimo Turconi

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