Inizia il nuovo corso targato Stefano Gambaro in casa Robur Saronno.

Il club del presidente Vaghi, ha annunciato la firma dell’allenatore ex Gallarate un paio di giorni fa, che prende così il posto di coach Biffi sulla panchina saronnese. Un cambio alla guida tecnica, però, che non modifica lo stile di gioco e la filosofia della Robur Saronno, più forte anche delle esigenze di un campionato sempre più esigente e difficile come quello della prossima B Nazionale.

Perché la scelta di coach Gambaro in panchina?
“Diciamo che noi, per filosofia societaria, siamo chiamati a fare scelte anche obbligate a volte. Non volendo cercare allenatori da fuori, abbiamo guardato al mercato allenatori della zona, trovando in Gambaro il profilo migliore per dare continuità al nostro progetto. L’accordo lo abbiamo trovato in fretta, gli abbiamo prospettato il nostro modo di gestire le cose: dal numero di allenamenti settimanali, all’organizzazione delle trasferte, passando per la composizione dell’organico della squadra. Lui ha sposato in pieno questi “paletti” che abbiamo messo ed in breve tempo abbiamo concluso l’accordo”.

Quanto l’è dispiaciuto doversi separare da coach Biffi?
“Il rapporto con Renato nasce da lontano: lui è stato prima un nostro giocatore, assieme a De Piccoli quando abbiamo giocato la B ormai vent’anni fa circa. Il primo anno che ha fatto l’allenatore l’ha fatto da noi e poi quando è rientrato tre anni fa abbiamo costruito assieme un percorso bellissimo: lui portando la squadra a giocare benissimo ottenendo risultati e noi mettendogli a disposizione giocatori che abbiamo fatto crescere nel tempo e che sono diventati i fari della nostra Prima Squadra. Abbiamo avuto un gioco appagante nei risultati e nello spettacolo, ha unito la capacità di conquistare risultati con una doppia promozione negli ultimi due anni al fare un gioco spettacolare che ha richiamato la gente al palazzetto. E’ stato duro doversi separare ma purtroppo non c’era modo di proseguire il rapporto l’anno prossimo visti gli impegni che richiede il prossimo campionato, soprattutto a livello infrasettimanale e i suoi impegni a livello di primo lavoro”.

Campionato molto impegnativo che è totalmente diverso da quello di B Interregionale: come si trova il giusto punto d’incontro tra quella che è la vostra filosofia societaria e quelle che sono le esigenze della prossima stagione?
“Prevarrà il rispetto della nostra filosofia societaria. Noi abbiamo sempre fatto il passo quando sapevamo di poterlo fare. Andando indietro di qualche anno abbiamo rinunciato alla Serie B quando era formata da 4 giorni da 16 squadre, dopo qualche anno abbiamo conquistato nuovamente la promozione al campionato di Serie B cedendo il titolo a Legnano ed infine quest’anno è arrivata questa promozione totalmente inaspettata. Non ci aspettavamo di conquistare questa promozione e soprattutto di farlo in questo modo dominando il campionato. Ci siamo trovati davanti ad una situazione che non siamo in grado di fronteggiare sia dal punto di vista organizzativo che economico. Dobbiamo cercare, quindi, di dare continuità ai nostri principi che ci hanno portato fino a questo punto, poi il risultato sul campo sarà per noi secondario, l’importante sarà salvarsi, economicamente parlando senza farsi trascinare dalla spirale di negatività che potrebbe crearsi nel caso in cui dovessimo perdere diverse partite anche con scarti pesanti”.

Guardando alla composizione del roster invece?
“Abbiamo mantenuto 8 giocatori su 10 del roster dell’anno scorso, dovendo rinunciare per motivi personali a Romanò e Ugolini. Per sostituirli abbiamo già trovato l’accordo con Maspero, giocatore di grande esperienza che ha accettato il nostro modello di lavoro quindi con i 3 allenamenti alla settimana e siamo alla ricerca di un lungo per chiudere il roster”.

Alessandro Burin

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