E’ tempo di fare un bilancio in casa Varese Basketball, su quella che è stata l’annata dei Roosters nel campionato di B Interregionale.

Un bilancio che, per forza di cose, si allarga a quanto fatto finora anche in Under 19, categoria che vedrà i bosini impegnati nelle Finali Nazionali del campionato di Eccellenza che si giocheranno a Chiusi.

Per parlare di tutto questo non potevamo che interpellare il condottiero di questo gruppo, coach Davide Roncari.

Coach, che valutazione dà all’annata dei suoi ragazzi in B Interregionale?
“Penso sia stata una stagione positiva, ci eravamo posti l’obiettivo di cercare di valorizzare il più possibile i nostri ragazzi, mantenendo la categoria. Penso che questo lo abbiamo fatto molto bene, consapevoli che durante l’anno abbiamo avuto qualche complicanza, giocando partite non sempre al completo, vedasi il doppio impegno di Assui e Zhao con la Serie A, però tutti quelli che hanno giocato e che abbiamo portato al piano di sopra, come i ragazzi dell’U17, hanno ben figurato ed è la cosa migliore che ci portiamo via da quest’annata. Tutti i nostri ragazzi hanno dimostrato di poter stare a questo livello ed è il traguardo più bello raggiunto, conferma della bontà del lavoro che si sta facendo a livello di settore giovanile”.

Qual è stato il momento di massima crescita che ha avuto il suo gruppo nel campionato di Serie B?
“Un grande cambiamento l’ho visto subito dopo la prima tappa di Next Gen. Ci siamo confrontati ad un livello molto alto e tanti da quello hanno avuto una consapevolezza maggiore dei propri mezzi e del fatto che giocare un campionato come quello di B Interregionale li stesse poi aiutando concretamente a crescere rispetto ai pari età. Poi devo dire che anche nel Girone Silver, quando abbiamo incontrato squadre toscane che giocano una pallacanestro diversa, molto più fisica e che mette tanto le mani addosso, avevo paura potessimo subire molto questo cambio rispetto alla prima fase, anche perchè noi siamo una squadra che guarda molto più al lato tecnico che non a quello tattico o fisico. Invece devo dire che, dopo lo scotto iniziale, abbiamo chiuso alla grande con tre vittorie consecutive, sintomo di un’ulteriore crescita che hanno fatto i ragazzi”.

Ha nominato la Next Gen, è il rimpianto più grosso avuto quest’anno finora?
“Sni. Era la mia prima esperienza in questa manifestazione come per tanti ragazzi. L’obiettivo era quello di raggiungere le Final Eight a Trento e lo abbiamo raggiunto. Poi ovvio che rimane del rammarico perchè a in Trentino non abbiamo espresso il nostro miglior gioco, però anche le sconfitte fanno parte della crescita. Abbiamo avuto il fiato un po’ corto”.

Una valutazione sulla sua stagione finora? Dopo 10 anni a Sangiorgio ha lasciato la sua comfort zone per una grande avventura in una società blasonata come Varese….
“Sì, è vero. Portare il nome di Varese in giro per l’Italia è inutile dire che ti dà tanto, in termini di stimoli ma anche di responsabilità. Devo dire che, dopo 10 anni a Sangiorgio, ero curioso di affrontare una nuova sfida e mettermi nuovamente in gioco in un ambiente che non fosse quello in cui, ormai, mi sentivo a casa. Fare questo, poi, in un contesto di gioco, per filosofia, molto chiaro, netto e anche impostato. Devo dire che la società mi ha aiutato molto nei primi mesi standomi accanto e poi il resto è venuto da sè e tanto del successo è stato anche merito del lavoro fatto a Sangio, quando la crescita individuale dei ragazzi è sempre stato un punto importante del lavoro e questo mi ha aiutato poi ad ambientarmi meglio qui a Varese”.

Le faccio due nomi: Bottelli e Assui. Sono i due ragazzi più cresciuti quest’anno?
“Assolutamente sì. Premetto, la crescita è stata globale nel gruppo, tutti hanno fatto passi avanti, però loro due effettivamente sono stati quelli che hanno fatto uno step in più. Quando Zhao è mancato spesso per l’impegni con la Serie A, ho chiesto a loro di assumersi più responsabilità, sia in U19 che in B Interregionale e lo hanno fatto alla grande. Poi, apro una postilla su Elisee, dal momento in cui è tornato dalla Nazionale l’ho trovato veramente cresciuto e maturato sotto tanti punti di vista”.

Parlando di Under 19, adesso iniziano le Finali Nazionali del campionato. Siete pronti?
“Sì, siamo molto contenti ed emozionati di andarci a giocare le Finali Nazionali del campionato. Sappiamo che il livello è altissimo ma vogliamo dire la nostra, partendo dal presupposto che dobbiamo giocare leggeri, liberi di testa, solo così possiamo esprimerci al massimo e provare a regalarci un sogno”.

Diciamo che, nell’anno in cui Varese festeggia i 25 anni dallo Scudetto della Stella, riportare un tricolore in città non sarebbe male…
“Assolutamente (ride, ndr). Ci proveremo, sarebbe bellissimo, sarà un’emozione enorme, anche per me che sono alla mia prima Finale Nazionale U19. Ripeto, dovremo cercare di giocare liberi di testa per esprimerci al meglio”.

Alessandro Burin

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