Dopo tre giornate di campionato occupa la vetta della classifica a braccetto della certezza Solbiatese e di quella che potremmo per il momento definire l’outsider Mariano. Stiamo parlando della formazione biancoceleste del Saronno, costruita con un obiettivo al tempo stesso realistico e ambizioso. Tra le nuove pedine inserite quest’estate troviamo Federico Ortolani, difensore classe 1997 con una naturale predisposizione per le scorribande sulla fascia destra. La sua carriera parla di un profilo che sa ben gestire la pressione – e conseguente ebbrezza – dei piani alti della classifica: dopo la vittoria dei playoff di Eccellenza col Legnano, al suo debutto in Prima Squadra, nella stagione 2022/23 ha centrato l’obiettivo anche con l’Alcione, poi non ripescato in C, mentre l’anno scorso è stato tra i protagonisti dell’incredibile cavalcata che portò il Magenta all’apice del dilettantismo.

Con questa tua abitudine a vincere, non a caso sei approdato in una piazza che non intende nascondere i propri propositi…
“L’obiettivo espresso dalla società e che tutti noi conosciamo bene è di cercare di ottenere la promozione in D, che sia diretta o attraverso i playoff. Sicuramente siamo consapevoli dei valori della squadra, dato che come me ci sono altri giocatori che in passato hanno vissuto stagioni di successo. Molte squadre ci temono e gli addetti ai lavori ci annoverano tra le due/tre favorite del campionato. Da parte nostra cercheremo di dimostrarci all’altezza delle aspettative e vincere il maggior numero possibile di partite, poi chiaramente affronteremo questo percorso di settimana in settimana”.

Per ora avete messo da parte il massimo dei punti contro tre squadre teoricamente abbordabili. Qual è quella che vi ha messo più in difficoltà? Al di là del risultato finale, siete soddisfatti di queste prime giornate?
“Vero, sulla carta partivamo con i favori del pronostico rispetto ai nostri avversari, ma devo dire che non sono mancate le difficoltà. Nella prima giornata contro l’Ispra, anche e soprattutto per le condizioni del campo, abbiamo faticato parecchio, ma alla fine siamo riusciti a portare a casa una vittoria che era fondamentale. Stesso discorso per la gara di domenica scorsa contro la Vergiatese, una squadra rognosa contro cui era da mettere in preventivo che potessimo andare un po’ in sofferenza, ma anche in quel caso abbiamo dimostrato la nostra forza. Siamo molto contenti di questo inizio a punteggio pieno, visto che ora si prospetta un mese di fuoco con partite che, sempre sulla carta, saranno molto più difficili”.

E infatti, le prossime due gare saranno contro Ardor Lazzate e Solbiatese, mentre a fine mese vi aspetta anche il Pavia. Con i vostri valori in campo, però, non avete motivo di temere nessuno…
“Certo. Affronteremo queste partite senza paura, cercando di ottenere il massimo ma anche di divertirci. Sono le squadre con cui potremmo contenderci le prime posizioni, quindi fare un buon risultato in questi scontri diretti sarebbe l’ideale. Noi non temiamo nessuno e giocheremo a viso aperto. Poi sarà quel che sarà… e che vinca il migliore”.

Parentesi Coppa: nella disfatta con l’Olginatese possiamo parlare di un blackout? Anche perché la vostra difesa non ha concesso molto nelle altre uscite…
“È stata letteralmente una giornata no, per diversi fattori. Vero che è stato fatto tanto turnover, ma non voglio trovare alibi visto che sappiamo di essere una squadra competitiva sia con gli undici titolari sia con i giocatori che hanno trovato meno spazio. Diciamo che molte cose non sono girate nel verso giusto e probabilmente ha fatto più scalpore il risultato della prestazione in sé. Spiace essere usciti perché avevamo tutte le carte in regola per passare il turno, ma ormai è andata così e possiamo solo guardare avanti”.

Come definiresti il vostro gruppo?
“Innanzitutto direi che siamo un gruppo forte. C’è anche da dire, però, che tanti di noi sono arrivati quest’anno, quindi dobbiamo ancora amalgamarci bene e trovare la giusta intesa. In campo, comunque, ci si aiuta molto e penso che il gioco espresso ne sia la dimostrazione. D’altro lato, sarà fondamentale restare umili: se questa nostra forza si convertisse in presunzione, rischieremmo di lasciare per strada punti preziosi; al contrario, conciliando consapevolezza e umiltà, penso che potremmo fare un bel campionato”.

E di questo campionato, in generale, che idea ti sei fatto?
“Penso che l’anno scorso il girone fosse molto più equilibrato e imprevedibile. Quest’anno, invece, potrebbe crearsi uno stacco maggiore e probabilmente la zona playoff sarà contesa fino alla fine da almeno sei o sette squadre”.

Chiudiamo con la schedina della giornata, partendo proprio da Ardor Lazzate-Saronno… 1, X o 2?
“Per scaramanzia mi astengo (ride, ndr). Ho già affrontato l’Ardor lo scorso anno, anche nella finale regionale dei playoff, e so per certo che è una squadra ostica, molto fisica, che ha nell’attacco il proprio punto di forza, quindi dovremo fare particolare attenzione a Giangaspero, giocatore da venticinque/trenta gol all’anno. Sarà una partita aperta ed equilibrata, dove vincerà chi farà meno errori”.

Casteggio-Caronnese?
“X”.

Ispra-Base 96 Seveso?
“1”.

Lentatese-Meda?
“2”.

Mariano-Cinisello?
“1”.

Pavia-Sedriano?
“1”.

Sestese-Legnano?
“1”.

Solbiatese-Rhodense?
“1”.

Vergiatese-Robbio Libertas?
“1”.

Silvia Alabardi

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