Uno dei momenti più attesi della stagione, quello in cui si tirano le somme definitive sull’annata appena conclusa e si aprono le prospettive su quella che verrà.

Questo è stato l’incontro informale odierno con l’Amministratore Delegato di Pallacanestro Varese, Luis Scola, con cui abbiamo toccato tantissimi temi di primaria importanza in casa biancorossa.

“Abbiamo deciso che coach Tom Bialaszewski non sarà più il nostro allenatore. Lo ringraziamo per quanto ha fatto e sono felice di avergli dato la prima opportunità da head coach. La stagione è stata quello che è stata ma siamo felici comunque di averla vissuta insieme”, esordisce Scola.

SULLA VERSATILITA’ DEL SISTEMA

“L’allenatore ha libertà totali nelle scelte tecniche. Noi abbiamo un sistema di gioco che non è mio o di Bialaszewski, è un insieme di modi di giocare che si mettono assieme, partendo da Rojiakkers, passando per Brase. E’ un modello in costante evoluzione e mai abbiamo detto che quello che facciamo è infallibile. Non esiste una maniera di giocare a pallacanestro infallibile. Tutti perdono e vincono, noi abbiamo giocato una pallacanestro che l’anno scorso è andata molto bene, quest’anno non abbiamo giocato allo stesso modo. Non riesco a unire le due stagioni con uno stesso metro di valutazione. L’anno scorso abbiamo fatto alcune cose, quest’anno altre ed infatti i risultati sono stati diversi. Noi vogliamo fare quello che ci può dare la massima possibilità di vincere le partite. Valutare il sistema su una partita persa o vinta non è la cosa corretta secondo noi”.

SE PENSAVA DI ESSERE AVANTI O INDIETRO NEL SUO PERCORSO

“Sono una persona ambiziosa, volevamo essere più competitivi ad oggi, però una cosa che noi diciamo sempre è che i risultati sono imprevedibili. Si prendono delle decisioni e non sempre vanno a buon fine. Quest’anno è stato molto meglio secondo me rispetto all’ultimo quando io ho giocato, nonostante si sia raggiunto sempre il quattordicesimo posto finale. Abbiamo finito quattordicesimi ma a pari punti con altre tre squadre. Quest’anno ci siamo salvati due partite prima della fine del campionato. In sostanza poi alla fine siamo stati più vicini ai playoff che alla retrocessione, non dico che è stata una bella stagione sportiva perché non è così, però dopo i cambi di metà stagione abbiamo chiuso con 9 vittorie e 9 sconfitte. Questo non vuol dire che la prima parte di stagione non vada raccontata, anzi, però nella seconda parte della stagione crediamo di aver trovato una squadra che può competere ad un livello più simile al nostro e vicina a quella pallacanestro che vogliamo giocare noi”.

UN BILANCIO SULLA STAGIONE

“In generale sono molto contento, il progetto va avanti, il settore giovanile è in continua crescita, abbiamo aggiunto le squadre femminile e quella di basket in carrozzina e siamo molto felici di quello che stanno facendo. Abbiamo fatto cambi molto importanti nel front-office, i tifosi sono stati incredibili ed anche in crescita, nonostante la squadra non abbia giocato bene tutto l’anno, loro ci hanno sempre supportato. La squadra per la seconda metà di stagione, ripeto, ha fatto bene a livello di gioco ma globalmente non siamo felici per il quattordicesimo posto. Vorremmo, per filosofia, trovare una squadra e continuare con quella, non vorremmo ogni anno dover cambiamenti a stagione in corsa, se si devono fare si fanno ma non è la nostra idea anche se quest’anno lo abbiamo dovuto fare”,

COSA NON HA FUNZIONATO CON COACH BIALASZEWSKI

“Non era sua responsabilità l’inizio di stagione, era nostra ed è per questo che come società siamo intervenuti sul roster. Poi, nella seconda parte di stagione, io credo che la squadra abbia giocato bene. Poi tutti prima o poi passeranno, alcuni vanno via prima, altri dopo, ad oggi la Pallacanestro Varese è una squadra di sviluppo dove giocatori e allenatori non pensano di venire qui e stare tanti anni, pensano di venire qui, crescere e poi rilanciarsi sul mercato, ed è quello che è successo anche con Tom”.

SULLE SCELTE DI SHAHID, CAULEY-STEIN E YOUNG

“Non rispondo sui singoli casi, non credo sia giusto parlare pubblicamente delle valutazioni dei singoli. Se ci mettiamo a fare il gioco tra gli acquisti che sono andati bene o male non finiamo più. Pensare allo stesso modo che una strategia possa andare bene sempre ritengo sia sbagliato. Non c’è squadra nel mondo dove tutti quelli che arrivano giocano bene, noi dobbiamo cercare di avere sempre un bilancio positivo nel mercato e penso che quest’anno il bilancio sia stato positivo. E’ la mia opinione”.

SUI CROLLI AVUTI QUEST’ANNO IN ALCUNE PARTITE

“Non credo sia stato un problema di sistema, la differenza grossa c’è stata nella prima parte dell’anno, nella seconda metà di stagione al contrario abbiamo avuto grandi picchi. Secondo me è tutto legato a quello che dicevo prima, la conformazione della squadra nella prima parte di stagione”.

SU MANNION

“Nessuna scelta qui è mia o di un’altra persona singola. Noi siamo un’organizzazione orizzontale e tutte le scelte sono fatte in team. Mannion non è stato un acquisto merito mio ma di tutti. L’arrivo di Nico ha cambiato la squadra, ma la cosa più importante è che Mannion ha valutato la scelta di venire qui ed è arrivato, un acquisto che due anni fa era impossibile. La situazione oggi di contrattazione è molto più facile rispetto a due/tre anni fa. Oggi abbiamo accesso ad un altro target di giocatori rispetto a prima, questo è cambiato chiaramente. Mannion è contento di stare qui, il che non vuol dire che rimarrà certo, se lui ha un’ offerta per l’NBA io sono il primo che lo prende e lo porta in America. Già il fatto che lui sia contento qui è una cosa importante per noi e questo discorso vale per tutti. Oggi abbiamo tutti contratti di due anni, tolti due/tre giocatori, prima questo non era possibile. Questo è molto importante per il progetto, quest’anno alla fine siamo in una situazione migliore rispetto ad un anno fa nonostante i risultati. Nemmeno la penalizzazione ha scalfito il nostro progetto e questo ci dà coraggio, perché descrive che il nostro percorso è solido e possiamo parlare di contratti più lunghi che di un annuale, al di là del caso Mannion. Vorremmo che Nico restasse, sarebbe bellissimo, ha una doppia uscita nel contratto, una più vicina per l’Eurolega (30 giugno, ndr) e una più in là per l’NBA (30 luglio, ndr) ma fino al termine di queste scadenze lo aspetteremo, poi vedremo. Il nostro obiettivo è quello di confermare almeno un 60% di continuità alla squadra, che non vuol dire 6 giocatori su 10 ma sul minutaggio che hanno giocato”.

SULLA VARESE SPORT ENTERTAINMENT

“VSE è in fase di maturazione, stiamo ancora cercando di definire la proprietà e gli step di crescita da fare. La Varese Sport Entertainment ha un rapporto diretto con Pallacanestro Varese ma non solo e non è nata per sostenere solo la Pallacanestro Varese. Il contributo è limitato e non fa una differenza sostanziale inizialmente. L’idea è che con il tempo la crescita vada di pari passo l’un l’altra e si autoalimentino insieme. I risultati si vedranno parallelamente. Non farà un impatto reale sul budget dell’anno prossimo”.

SUL RINNOVO DELLA SPONSORSHIP CON OPENJOBMETIS

“Abbiamo parlato con Rasizza, siamo molto felici del rapporto con lui, per me è stato un supporto incredibile. Il loro supporto nell’arrivo di Mannion è stato cruciale, rendendolo possibile. E’ stato 10 anni con noi, è il rapporto più longevo della serie A, siamo molto felici di quello che hanno fatto con noi, speriamo che possano continuare. Parleremo con loro e con Groupe Crit, sono fiducioso, poi non so quanto conta la mia fiducia, se non dovesse andare così troveremo altro ma le nostre energie sono sulla prosecuzione del rapporto con loro, cercando la continuità con loro”.

SUL PROSSIMO ALLENATORE IPOTESI MANDOLE

“Abbiamo detto a Mandole che avremmo voglia di averlo come prossimo allenatore della Prima Squadra. Lui è molto felice della nostra prima offerta a parole, dobbiamo ancora trovare un accordo su tutti i dettagli contrattuale come sarà il contratto finale”.

SULLA WILD CARD PER LA FIBA

“C’è sempre la prospettiva di andare in Europa, vogliamo sempre essere lì. La realtà è che il nostro livello è la FIBA Europe Cup, è ancora presto per capire se c’è la possibilità di giocarci o meno anche l’anno prossimo. Noi crediamo che questo sia un passaggio fondamentale per la nostra crescita, convincendo sponsor e tifosi del livello della nostra crescita”.

I MOTIVI DELLA SCELTA DI MANDOLE

“La scelta di Herman va in concerto con quel discorso di continuità di lavoro a tutti i livelli di cui parlavo prima. Se abbiamo una persona capace cerchiamo di sviluppare il suo talento in concerto con la nostra filosofia di base”.

SU SOGOLOW E HOROWITZ

“Siamo davvero contenti del loro lavoro, rimarranno al 100%. Quello che fanno è incredibile, ci aspettiamo che rimangano per tanto tempo. Arriveremo ad un certo punto quando saranno troppo bravi per noi e continueranno la carriera lontano da lì. Nel frattempo noi dobbiamo continuare a sviluppare talenti, crescendo e trovando il loro giusto rimpiazzo”.

SULLA VOLONTA’ DI GIOCARE I PLAYOFF

“E’ il nostro obiettivo, cerchiamo i migliori giocatori possibili per realizzarlo. Nico Mannion secondo me è il miglior giocatore che c’è in LBA, non italiano, ma in generale. Lui ha un contratto, che ha un’uscita poi se lui vuole prendere questa uscita non dipende da noi”.

SUL SETTORE GIOVANILE

“Il Settore Giovanile per noi è importantissimo ed arriverà a portare benefici, sia economici che sportivi. Siamo cresciuti tanto quest’anno, la foresteria sarà un passo fondamentale, l’abbiamo finita e ci darà uno step in più. Il Campus è un luogo centrale, l’accordo con la Robur è andato benissimo, due miei figli giocano nella parte controllata “da loro”. A me piacerebbe cercare più società e ragazzi che possano unirsi. Il limite è il numero delle palestre VSE avrà un ruolo su questo. Effetti ci sono già stati ma è chiaro che il processo sarà più lungo. mi piacerebbe stringere rapporti con più società, con l’obiettivo di arrivare a 1000 ragazzi nel settore giovanile”.

LA SITUAZIONE DI ZHAO, BOTTELLI E ASSUI

“Vogliamo che i ragazzi del nostro settore giovanile crescano e si realizzino qui a Varese. Il nostro obiettivo è che più avanti i 5 giocatori italiani della nostra Prima Squadra provengano dal nostro Settore Giovanile, per ora ne abbiamo due Librizzi e Virginio, forse l’anno prossimo ne aggiungiamo un altro. Abbiamo 450 ragazzi nel settore giovanile, lo svincolo giocherà un ruolo fondamentale, ma io penso che debba generare preoccupazioni solo tra chi pensa di non poter offrire standard elevati di lavoro e crescita per i ragazzi, perchè al contrario chi pensa di avere armi in mano non ha paura ma pensa di poter trarre grandi vantaggi da questa situazione”.

SU LEGOVICH

“Siamo contenti di lui, abbiamo chiesto a Marco di continuare con noi, sta valutando e vediamo se riusciamo a confermarlo. Per noi è importante la sua figura, in particolare come conoscenza di basket ed anche per il discorso della continuità”.

SE ASSUI SARA’ TRA I DIECI IN LBA E IL LAVORO SUL RECLUTAMENTO

“Il piano comprende il reclutamento che però ha un costo, alto, noi crediamo di farlo piano piano. Vogliamo essere bravi a farlo in maniera sostenibile, non cercheremo 10 giocatori da foresteria l’anno prossimo. L’idea è quella d’inserire 1/2 giocatori ogni anno, cercando giocatori locali bravi. sarà un mix tra ragzzi nostri del territorio e fuori. Crediamo molto in Elisse ma non sappiamo cosa farà l’anno prossimo”.

RAPPORTI CON SOCIETA’ EXTRA VARESE

“Abbiamo stretto un rapporto molto diretto con Thomas Valentino e quindi Gallarate e sicuramente quella è una società con cui poter sviluppare una sinergia importante. Dobbiamo essere bravi a creare queste sinergie anche con altre società, non è sempre facile perché richiede tanto tempo. L’idea è come far crescere il movimento”.

SUI 5 ANNI DEL SUO PROGETTO

“Mi aspetto al mio quinto anno di vedere la nostra mano sulla Pallacanestro Varese. Prima è difficile capire se quello che stiamo facendo sta andando bene o male, a livello integrale non solo legato alla squadra. Parlo di società a 360 gradi. Solo al termine di questi primi 5 anni avremo un metro per capire in che direzione stiamo andando e valuteremo cosa fare come secondo ciclo di questo progetto”.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui