Il Legnano è iscritto in Eccellenza. Forse. L’affermazione con cui il presidente lilla Enea Benedetto apre la conferenza stampa indetta online (“In quasi cinque giorni il nostro segretario ha adempiuto a tutte le pratiche relative all’iscrizione”) si conclude con l’aggiunta: “Non abbiamo ricevuto risposte ostative, quindi ci consideriamo iscritti”. Sicuramente una posizione ottimista.
Benedetto ha poi garantito la presenza di un team tecnico amministrativo (che sarà annunciato nei prossimi giorni, ma che dovrebbe già essere operativo) per gestire i rapporti con staff e giocatori e, soprattutto, per sistemare le posizioni debitorie con i dipendenti (tramite il cosiddetto “concordato preventivo”). Il team avrà poi carta bianca per la costituzione di una squadra che possa competere in Eccellenza e radunarsi entro il 10 agosto: certo è che, considerando di essere a fine luglio, anche in questo caso non manca l’ottimismo per trovare dg, ds, allenatore e giocatori in un margine di tempo così risicato.
“Diversamente da altre società abbiamo voluto partire dalle certezze, per quanto manchi ancora il comunicato ufficiale – spiega sorridendo Benedetto (correggendo dunque la posizione relativa all’iscrizione) – e inevitabilmente siamo dispiaciuti dal non avere un ds, un dg e un allenatore a fine luglio. La politica calcistica è sbagliata perché ritengo che buttare soldi spendendo capitali per determinati giocatori non abbia senso: noi faremo leva sui 13/15 giocatori di nostra proprietà investendo poi su profili internazionali, vale a dire giocatori magrebini e nordafricani”. Sull’eventuale iscrizione Benedetto ha anche aperto una parentesi sulla Serie D sostenendo che il club potrebbe avere ancora delle chance di ripescaggio (con buona pace della graduatoria): “Se qualcuno ha venduto la partita (il playout Legnano-Castellanzese 0-5, ndr), qualcuno l’ha comprata: non spetta a me dirlo, ma il Tribunale Sportivo farà le sue valutazioni”.
Inevitabile la perplessità riflessa anche da una piazza sempre più disinnamorata del Legnano Calcio, ma anche in questo caso Benedetto non perde il sorriso e dà la sua ricetta: “La disaffezione è frutto dei risultati. Le parole le porta via il vento, bisogna solo lavorare ed è quello che stiamo facendo e che ho sempre fatto. Avevo rimesso in carreggiata l’Alessandria, ma chi è venuto dopo ha fatto danni, e a Legnano abbiamo sfiorato una salvezza incredibile dopo tanti risultati utili consecutivi; poi si dicono determinate cose sul mio conto, ma preferisco concentrarmi su altro”.
L’ “altro” cui fa riferimento è la gestione finanziaria del club e la possibilità di tornare al Mari. “Di sicuro giocheremo a Legnano, non ci è mai balenata per la testa l’idea di andarcene dalla città: ci alleneremo in Via Dell’Amicizia e giocheremo in Via Pace con l’auspicio, non appena sarà definita con il Comune la strategia strutturale del Mari, di tornare nel nostro stadio. Purtroppo, non dipende da noi: a maggio abbiamo ammesso la nostra incapacità di rimettere in sesto il terreno di gioco e stiamo aspettando un riscontro in questo senso. A livello economico creerò una piattaforma finanziaria generando delle obbligazioni etiche di tipo islamico senza tassi di interesse: chi le acquisirà avrà di fatto delle quote della società, un ibrido tra obbligazione e azione, che garantirà un futuro solido al Legnano”.
In chiusura, il presidente ha ringraziato il segretario Claudio Federico e l’Avvocato Giuseppe Pipitone (che avrebbe dovuto partecipare all’incontro, salvo non riuscire per impedimenti lavorativi) per il lavoro svolto (entrambi lasceranno il Legnano a iscrizione avvenuta) ma soprattutto: “Il buon Dio che ci ha dato la forza e la costanza di iscrivere il Legnano”.
Un appello al cielo che, probabilmente, faranno in molti dalle parti di Legnano. Da capire con quale accezione.
Matteo Carraro