Si alzano le temperature in provincia di Varese.

In attesa che il sole ed il caldo tornino a fare, finalmente, da padroni, è la Master Cage ad alzare le temperatura.

Il torneo di 5vs5 organizzato dai ragazzi dell’associazione SAY di Solbiate Arno, ha ormai smesso i panni della “novità”, consacrandosi come l’evento cestistico di riferimento durante il periodo della “off season”.

Tante novità anche quest’anno, la principale delle quali è il trasloco dal playground di Solbiate Arno a quello di Cavaria con Premezzo. Per capire meglio cosa dobbiamo aspettarci da questa edizione, abbiamo parlato con uno degli organizzatori del torneo, Lorenzo Caproni.

Come mai il trasferimento dal campetto di “casa” al nuovo playground di Cavaria?
“Va premesso che lasciare casa nostra è stata una scelta difficile, sofferta e che compiamo non a cuor leggero. La necessità di cambiare nasce dal successo del torneo in termini di seguito. Il campetto di Solbiate non è attrezzato per contenere 400/500 spettatori a sera. Non ha posti a sedere o spazio per installare tribune. Quando lo scorso anno abbiamo visto persone portarsi la sedia da casa si è ha acceso in noi un
campanello di “allarme”: non ci stiamo più.”

Perché la scelta di andare a Cavaria?
“Inutile dire che per conoscenza del territorio e rapporti con le amministrazioni locali, Cavaria è stata una scelta naturale. Hanno da poco ultimato un playground molto bello, ben illuminato e con spazi ampi per contenere un gran numero di persone, infatti installeremo delle tribune per il pubblico. A fianco del campo ci sono gli spogliatoi per gli atleti, una palestra a disposizione nel caso in cui inizi a piovere e molti parcheggi. Abbiamo scelto di investire sulla crescita del torneo”.

Cosa distingue il vostro torneo da tutti gli altri?
“Noi cerchiamo di offrire un servizio sempre più social, che crea condivisione e interesse. Non penso capiti ovunque di trovare un torneo dove intorno al campo ci sono: videocamere, fotografi, content creator, telecronisti, giornalisti, DJs. La nostra cifra comunicativa è il nostro marchio di fabbrica. Per due settimane siamo una specie di crew itinerante composta da organizzatori, giocatori, tifosi o semplici appassionati. Mi piace pensarci come un grande circo dove i giocatori si divertono e divertono chi ci segue. Fornire un prodotto di qualità porta, ovviamente, qualità. E vedere in campo qualità, beh, è indubbiamente un grande spettacolo”.

Come riuscite ogni anno ad incrementare il tasso tecnico dei giocatori in campo?
“Abbiamo ragazzi che giocano in alte categorie (dalla serie A alla serie C) e che ci tengono ad essere presenti. Questo innesca un meccanismo di continua ricerca di miglioramento di ogni roster. Ogni anno i ragazzi che organizzano le squadre sanno di dover tirare fuori qualche “coniglio dal cilindro”, cercando di coinvolgere giocatori sempre più forti”.

Ultimo step prima della definitiva consacrazione?
“Sognavamo di avere una squadra ospite direttamente dagli U.S.A. E infatti quest’anno sarà così: una delle nostre “magnifiche sei” squadre che disputeranno il torneo, sarà una realtà composta da ragazzi provenienti dagli Stati Uniti, che hanno scelto questo periodo dell’anno per venire in Europa e giocare anche la nostra piccola (ma ormai grande) Master Cage”.

L’inizio del torneo è fissato per il 5 luglio con le finali il 19, per otto serate di puro spettacolo, dentro e fuori dal campo, con l’evento nell’evento, imperdibile, dell’All Star Game e l’aggiunta del Play-In.

Alessandro Burin

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