Abdou Doumbia è un nuovo giocatore della Caronnese. Il francese classe 1990 arriva a Caronno Pertusella dopo una carriera lunga che l’ha visto girare l’Italia da nord a sud.

Queste le sue parole: “Sono arrivato in Italia dalla Francia grazie al mio procuratore, che mi ha fatto fare tanti provini a Pescara, Benevento su tutte. Poi sono rimasto a Pescara, per giocare con la formazione Beretti. Da lì un lungo viaggio che mi ha portato a vestire ben 13 maglie diverse in tutta la mia carriera in Serie C e Serie D. Questa che sta iniziando è la mia prima esperienza in Eccellenza“.

A Caronno Pertusella ci sono arrivato grazie a Urban Zibert: ci conoscevamo già da prima, mi è piaciuto e ho sposato il progetto della Caronnese e ora vesto la maglia rossoblù con grande entusiasmo“. 

La squadra che ho trovato è sicuramente buona, me ne sono accorto subito, dal primo allenamento. Ci sono sia giocatori forti e d’esperienza, ma anche tanti giovani bravi che sanno ascoltare e che cercano di imparare tanto. Sono sicuramente uno dei giocatori più esperti della rosa, ma sono solo pochi giorni che sono qui a Caronno e piano piano mi inserirò sempre più nel gruppo e potrò dare una mano. Non con le parole, ma con i fatti. Mi ritengo più un leader silenzioso“. 

Doumbia racconta le sue caratteristiche come giocatore: “Nasco come attaccante esterno destro ma ho giocato tanto anche a sinistra. Adesso nel calcio si gioca con moduli più elastici, come il 3-5-2 e quindi mi sono adattato anche come seconda punta. Prima giocavo tanto sulla fascia con i classici 4-4-2, 4-2-3-1. Mi piace fare gol, anche se mi esalto anche con la giocata per la squadra, il colpo di classe, l’assist per i compagni“.

“Lavorare con il Mister mi piace. Mi ha voluto in squadra sin da subito e c’è stata intesa: anche lui è uno che non parla tanto, quando lo fa è per dire cose costruttive. Ha grande esperienza da calciatore, non la fa pesare e dice solo quello che è necessario dire”.

Il mio idolo d’infanzia? Zidane. Anche se non mi assomiglia come stile di gioco, da bambino nato negli anni ’90 in Francia non poteva essere altrimenti. È l’unico giocatore che, se lo incrociassi per strada, lo fermerei per chiedergli una foto“. 

Redazione
Intervista a cura di Ufficio Stampa Caronnese

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