E’ ripartita la stagione di Varese Basketball. Il Settore Giovanile di Pallacanestro Varese e Robur Et Fides inizia l’annata 2024/2025 nel segno della crescita e della continuità in relazione a quanto fatto negli ultimi anni, contando un numero sempre maggiore d’iscritti e di una qualità sempre più alta a livello di giocatori.

Per capire, dunque, i progetti e le prospettive con cui parte la stagione sportiva, abbiamo fatto il punto con Massimo Ferraiuolo, Responsabile del progetto.

Con quali numeri inizia l’annata?
“Con numeri importanti, parliamo di più di 500 iscritti fra Minibasket e squadre di Settore Giovanile, divise tra regionali ed eccellenze. Numeri che potrebbero ancora crescere ma che, a causa della penuria di strutture che non ci permette di far allenarti tutti in una certa maniera, ci costringe a limitare le richieste. Siamo molto contenti del riscontro avuto, di quanti ragazzi avrebebro voluto quest’estate venire con noi, però poi va fatta una scelta di qualità e quantità per fare le cose migliori possibili”.

Mi ha fatto un assist per aprire due temi: il primo è quello delle strutture, come vi state muovendo per cercare di ampliare il numero di campi a vostra disposizione?
“Abbiamo l’idea di coprire uno dei campetti esterni del Campus e questo ci darebbe un grosso aiuto perché ci permetterebbe, in tempi brevi, di avere una valvola di sfogo. Inoltre, quest’anno abbiamo preso anche qualche ora alla palestra di Casciago, però chiaramente l’idea che abbiamo è quell, almeno per le squadre del Settore Giovanile, di farle allenare tutte in uno stesso posto per far sentire quel senso di appartenenza e di famiglia che, nell’ottica del nostro progetto, ha un valore davvero importante”.

Il secondo è la qualità nella ricerca dei giocatori ed allora le chiedo qual è il bilancio al termine della prima estate senza vincolo sportivo?
“Siamo molto soddisfatti. Non era facile muoversi perché ormai anche per i ragazzi in tenerissima età arrivano procuratori, intermediari e altra gente che si mette di mezzo, promette chissà cosa a famiglie e ragazzi stessi ed, aihmé, a volte la serietà dei progetti passa in secondo piano rispetto al tanto fumo che si cerca di vendere. Noi vogliamo che nella nostra forestiera ci siano prospetti sui quali possiamo pensare davvero di costruire dei giocatori, però, è altrettanto vero che io ho sempre sostenuto la linea della ricerca di talenti nel nostro territorio, che è ricco di basket, di ragazzi che vogliono giocare e che hanno talento. Il figlio di Kangur, Acciari, ma anche altri ragazzi in foresteria sono interessanrti ma andiamo avanti ininterrottamente tutto l’anno nel lavoro di scouting per essere sempre pronti”.

Quest’anno avrete ancora le tre Eccellenze (U15, 17, 19), l’anno scorso c’è stato l’exploit dell’Under 19, le chiedo se l’obiettivo è provare a portare tutte e tre le annate tra le prime 8 d’Italia?
“Sarebbe bellissimo ma non sarà facilissimo, perché soprattutto la squadra Under 19 è ricca di ragazzi che giocano sotto età e per loro sarà un test importante. Noi diciamo sempre che l’obiettivo principale è la crescita e lo sviluppo dei singoli ragazzi e che il risultato è un obiettivo secondario, però poi è chiaro che vincere piace a tutti e noi non neghiamo che vogliamo essere sempre il più competitivi possibile, poi siamo consapevoli delle difficoltà che ci potranno essere. E’ chiaro che comunque il focus primario rimane sulla formazione di giocatori come ad esempio Assui, Librizzi ma anche Villa, Prato, Scola che stanno dando una grande mano alla Serie A”.

Chiudiamo con la B Interregionale: venerdì scorso è iniziato il campionato con una sconfitta per 88-81 a Genova, in un match che ha mostrato i lati positivi e negativi della vostra squadra?
“Sì, è vero. Abbiamo iniziato benissimo andando anche a +20 al 15’ poi l’inesperienza ed il pensare di aver già chiuso la partita da parte dei nostri giovani non ci ha permesso di arrivare al risultato. Però non ci preoccupa questo, fa tutto parte di quel normale processo di crescita che ci aspettiamo dai nostri ragazzi e che vogliamo vivano per potersi formare sempre di più ad un livello senior importante come quello della B Interregionale”.

Alessandro Burin

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