Si è conclusa anche la 45esima edizione del Trofeo Garbosi.

Un’edizione che ha visto mettersi in grande luce le squadre varesine presenti, con la punta di diamante della squadra Under 13 di Varese Basketball che ha raggiunto la finale di categoria, persa poi 85-65 contro la fortissima Virtus Bologna.

Per analizzare l’ottimo torneo dei bosini ed in generale la manifestazione, abbiamo parlato con l’allenatore del gruppo Under 13 di Varese e organizzatore del torneo, Andrea Mai.

Partiamo da un giudizio generale sul torneo…
“Sicuramente è stata una bella edizione. Finalmente siamo riusciti a tornare a giocare le finali al palazzetto di Masnago che, per chi è di Varese ma non solo, è una location unica ed insuperabile. C’è stato un grande contributo da parte delle realtà locali, perchè non è mai facile gestire il torneo con 8 campi da coordinare e quindi con tutta la gestione di ogni singola palestra che si porta dietro ed a loro va un grande grazie. La condivisione era uno dei temi principali del torneo e in questo senso lo abbiamo raggiunto”.

Andiamo sul lato sportivo, che livello di basket ha visto?
“Avevamo in mente quali potessero essere le big che sarebbero arrivate in fondo e non ci siamo sbagliati. Mi ha sicuramente impressionato la Virtus Bologna Under 13 che poi ha vinto il trofeo: una squadra grossa, fisica, bravissima nel passarsi la palla. In Under 14 la sorpresa più grande è stata Arezzo: ha tenuto testa all’Olimpia Milano in semifinale in una partita combattutissima. Il livello generale è stato un pochettino alterato dal fatto che tanti ragazzi del 2010, a cui vanno i complimenti per questo, sono stati convocati per un raduno dalla FIP tra il 27 ed il 29 marzo e quindi hanno saltato le prime due partite del torneo”.

E’ soddisfatto di quanto ha fatto il suo gruppo Under 13, lo ricordiamo, classificatosi secondo?
“Assolutamente sì, anche se rimane l’amaro in bocca per la finale persa, però penso che aver giocato al palazzetto di Masnago una finale di un torneo così prestigioso sia stata un’esperienza unica per i miei ragazzi e che li aiuterà sicuramente a crescere. Sono molto soddisfatto di come hanno giocato per tutto il torneo e per la crescita mostratami in palestra”.

E’ un pò una maledizione questo Garbosi per voi…
“Sicuramente vincere ci avrebbe fatto piacere (ride, ndr). Lo scorso anno hanno perso i 2010 la finale, quest’anno noi, è vero, però quando ti confronti con realtà fortissime com’è capitato lo scorso anno con i francesi o quest’anno con la Virtus alla fine la sconfitta devi vederla per lo più in un’ottica positiva, sapendo che ti sei confrontato con squadre di altissimo livello da cui hai solo da imparare e cercare di “rubare” qualcosa per crescere sempre di più e magari arrivare un giorno a batterle. Mi spiace che abbiamo beccato un pò troppi ferri in finale, magari abbiamo avuto un pò d’emozione, però nulla da recriminare ai miei ragazzi davvero”.

E’ stata un’edizione che ha visto meno compagini straniere e più italiane, è un format vincente secondo lei?
“Io penso che avere squadre straniere dia un plus a livello d’immagine e non solo, il fatto però che abbiano partecipato tanti settori giovanili di realtà di Serie A ha alzato il livello della competitività e dell’attenzione sul torneo. Senza dubbio sarebbe bello provare ad avere qualche straniera in più, non solo per il lato sportivo ma soprattutto per la crescita a livello personale dei ragazzi e perchè no, anche per noi allenatori, che ci potremmo così confrontare con modi di allenare e di interpretare la pallacanestro diversi, in uno scambio continuo che fa sempre crescere”.

Alessandro Burin

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