-6. Sei sono i punti che separano il Varese dalla capolista Bra, sei sono le partite che mancano da qui alla sosta natalizia. Sei sono anche le vittorie raccolte dal Varese nelle prime 13 uscite stagionali, con i biancorossi che hanno leggermente abbassato la media inglese delle primissime giornate (che avrebbe portato 26 punti in dote, tre in più rispetto agli attuali 23). I due pareggi contro Vado e NovaRomentin possono senza dubbio esser considerati risultati positivi vista la caratura degli avversari, nonché “giusti”: se è vero che tutto si riequilibra, il Varese avrebbe meritato qualcosina in più in terra ligure e qualcosina in meno domenica con i piemontesi. Di certo, per riuscire a vincere il campionato serve compiere uno step dal punto di vista della continuità: le due sconfitte consecutive con Saluzzo e Asti sono state assimilate e archiviate, ma è proprio ora che i biancorossi devono riuscire a tirar fuori quel qualcosa in più.
Aria positiva, ma serve il filtro
In attesa del rientro in mezzo al campo di D’Iglio, il cervello della squadra, il ritorno di Ropolo dovrebbe garantire maggior fiato in difesa (con la speranza che l’acciacco registrato da Mikhaylovskiy nel finale contro la NovaRomentin non sia nulla di grave). La fragilità del reparto arretrato è infatti fin qui stata uno dei punti deboli del Varese con ben 15 gol al passivo (più di uno a partita): troppi per una squadra che vuole vincere, numero che avrebbe potuto essere anche più ampio senza i miracoli tra i pali di Piras. Aspetto paradossale se si considera la caratura dei singoli, ma il problema non è tanto legato alla difesa quanto all’approccio difensivo della squadra intera. Non è un caso che le partite peggiori dei biancorossi siano arrivate parallelamente alle “giornate no” della mediana: se Valagussa non gira la squadra fa fatica, e senza il filtro del centrocampo gli avversari trovano praterie per infilare la difesa biancorossa (comunque non esente da colpe). La sfida contro la NovaRomentin ne è una parziale dimostrazione (centrocampo insufficiente), anche se proprio la difesa (pur soffrendo) è stata perlopiù ordinata ed efficace (eccezion fatta per l’occasione del gol e per un finale con la squadra completamente sbilanciata). Con un sempre maggior minutaggio collettivo, la “linea tipo” (Bonaccorsi-Mikhaylovskiy-Ropolo) dovrebbe contribuire a trovare la continuità di cui sopra, a patto che il centrocampo torni a standard ben oltre la sufficienza.
Campo… di scontro
Lo sfogo di Floris e Bonaccorsi contro il terreno di gioco dell’Ossola non è certo passato sotto silenzio e il “problema campo” è esploso proprio nella settimana in cui si è chiusa la manifestazione d’interesse per la riqualificazione dello stadio con la convocazione della conferenza dei servizi preliminare confermata per il 22 novembre (sarà la volta buona?). La gestione del manto erboso è però di stringente attualità: un terreno di gioco del genere è improponibile (non solo per il Varese, ma anche per gli avversari) nonché pericoloso per chi sta in campo (ed è indiscutibile che lo stile di gioco dei biancorossi sia tutt’altro che compatibile). La gestione dello stesso, tuttavia, non dipende dal Varese. Il Comune si muoverà in merito?
Scontri… di campo
A prescindere dalla tematica legata al terreno dell’Ossola, il Varese sa bene di doversi concentrare sulle prossime sei partite che, classifica alla mano, sono perfettamente equilibrate: tre avversarie di media-bassa classifica (bassissima), tre di media-alta (altissima). Spiccano infatti le sfide al fanalino di coda Chieri e alla capolista Bra (peraltro entrambe all’Ossola), ma di assoluto rilievo saranno anche gli incroci con Lavagnese, Chisola, Cairese e Gozzano. Proprio sul difficile sintetico di Lavagna comincerà il rush finale del 2024: momento complicato per i bianconeri dell’ex Giorgio Roselli, reduci da tre sconfitte consecutive (contro Ligorna, Imperia e Sanremese), che proprio per questo saranno ancor più agguerriti e determinati nel far bene. Il Varese ha quindi iniziato a lavorare in vista della terza trasferta ligure stagionale (fin qui due pareggi per 1-1 contro Ligorna e Vado) per arrivare all’appuntamento di domenica nelle migliori condizioni possibili.
A referto
Nel frattempo, il Giudice Sportivo ha notificato le tre ammonizioni biancorosse: sia Banfi sia Ferrieri sia Daqoune si prendono il secondo giallo stagionale, così come mister Floris. Nessuno squalificato in vista di Lavagna; anche tra i bianconeri tutti arruolabili.
AMMONIZIONE (IV infrazione)
Gubellini
AMMONIZIONE (III infrazione)
Valagussa, Mikhaylovskiy, Maccioni
AMMONIZIONE (II infrazione)
D’Iglio, Maccioni, Priola, Azizi, Banfi, Ferrieri, Floris (allenatore), Daqoune
AMMONIZIONE (I infrazione)
Marangon, Vitofrancesco
Matteo Carraro