La questione stadio a Varese è stata momentaneamente messa in stand-by, ma assolutamente non dimenticata: il 27 marzo (come spiegato da Stefano Amirante) scadrà l’avviso di sollecito pubblico del Comune di Varese ad eventuali altre proposte e, da quel momento in poi, il Città di Varese e Aurora Stadium potranno procedere con il progetto presentato lo scorso 17 novembre al Palace Hotel. Un progetto moderno e sostenibile che sarà realizzato grazie a quanto previsto dalla “Legge Stadi“.

L’iniziativa biancorossa ha fatto (e farà) discutere ma, nel frattempo, un’altra piazza del Girone A di Serie D si è mossa in maniera altrettanto ambiziosa. La Sanremese. Nella serata di lunedì 22 gennaio, presso il Teatro dell’Opera del Casinò, il presidente biancoazzurro Alessandro Masu ha presentato il progetto della “Arena Sanremo” che andrebbe a sostituire l’attuale Comunale.

Iniziativa sicuramente ambiziosa, anche in questo caso sfruttando la “Legge Stadi”, che mira a regalare alla Città di Fiori una struttura avanguardistica, polifunzionale ed ecosostenibile (la prima in Italia coperta al 100%) in grado di ospitare non solo il calcio ma anche altri sport ed eventi extra-sportivi (capienza massima prevista intorno ai 13mila posti). I 113 milioni di euro stimati per la realizzazione non spaventano Masu che lo scorso 27 ottobre ha già presentato il documento di fattibilità e, nella presentazione di ieri sera, ha assicurato la presenza di investitori (tutti stranieri) in grado di sostenere i costi.

Assente l’Amministrazione Comunale con cui, a quanto pare, i rapporti non sono idilliaci. Masu si è comunque detto fiducioso, forte di un progetto utile a tutta la città (e urbanisticamente sostenibile per risolvere le problematiche legate alla viabilità e ai parcheggi) e ben visto dalle diverse cariche politiche (e non) presenti. Qualora l’operazione dovesse andare a buon fine, la Sanremese dovrà giocare per una o due stagioni fuori città (verosimilmente presso l’impianto del Taggia) prima di poter usufruire della “Arena Sanremo”.

All’Architetto Fulvio Girardi, all’Ingegner Eugenio Ferro e all’Architetto Emiliano Patané il compito di spiegare le specifiche tecniche dell’opera, mentre tutti i presenti hanno concordato su un’unica definizione: “Un sogno ad occhi aperti“.
Di seguito il video pubblicato sui canali social della Sanremese:

TC

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