L’obiettivo di oggi era mostrare ai nuovi arrivati che cos’è il mondo Pallacanestro Varese“.

Con queste parole coach Herman Mandole ha spiegato il vero senso dell’allenamento a porte aperte odierno, venerdì 23 agosto, della Pallacanestro Varese. Un incontro, un abbraccio, con il popolo biancorosso che non ha fatto mancare di far sentire tutto il proprio affetto e calore (sia a livello di temperatura ambientale che soprattutto di quella emozionale) ai giocatori.

Campus gremito in ogni ordine di posto già ben prima delle 18, orario d’inizio dell’allenamento, con il flusso di tifosi che ha superato e non di poco la capienza di 500 persone dell’impianto di via Pirandello, con i supporters assiepati in ogni angolo possibile per assistere alle giocate della nuova Pallacanestro Varese.

Il programma di serata ha visto un 5vs5 con quarti da 8′, terminato 101-84 in favore della squadra rossa (Mannion, Assui, Brown, Virginio, Kao) contro quella bianca (Hands, Harris, Gray, Alviti, Fall) più tanti giovani del settore giovanile. Al di là del risultato, però, che è l’ultima cosa che importa in questo caso, si sono viste indicazioni importanti: innanzitutto la posizione di Assui, usato da guardia, in un ruolo nel quale, grazie alla sua fisicità, può essere davvero un’arma importante per i biancorossi. Poi c’è la prestazione di Gray, giocatore totale, pericoloso sia nel tiro da tre punti che in penetrazione, capace di mettere grande energia sul parquet in entrambe le fasi di gioco, quello che ha rubato di più l’occhio tra i nuovi. Harris è un giocatore invece ancora da decifrare: quasi silenzioso in campo, mostra la sua attitudine difensiva mentre in attacco è più detito a smistare palloni per i compagni che a cercare la soluzione personale. Hands è apparso un pò sottotono ma ogni qualvolta ha la palla tra le mani, che sia in fase d’impostazione o su ricezione in uscita dai blocchi per un tiro è sempre pericoloso e ha una grande qualità nei polpastrelli che ha subito mostrato.

Chi però, forse più di tutti, aveva gli occhi addosso, era Akobundu-Ehiogu ed il lungo non ha tradito le attese: giocatore verticale, dotato di grandissimo atletismo che molto ricorda Owens, ha però in più dell’ex centro biancorosso un senso della posizione importante, tanto in attacco, dove ha già instaurato un grande feeling con Mannion nel gioco pick’n’roll, quanto in difesa, dove mostra grande tempismo soprattutto per andare a stoppare o per saltare a rimbalzo.

Molto bene Brown, che è apparso subito in ottima forma, sia atletica che tecnica, soprattutto nel tiro da tre punti dove ha trovato il fondo della retina con continuità. Bene anche Virginio che si è mostrato a suo agio nel contesto di gioco, risultando spesso decisivo con le sue giocate, soprattutto offensive.

Deliziano da subito, infine, capitan Mannion e Davide Alviti, le due colonne azzurre su cui si fonderà la nuova Pallacanestro Varese. Dai singoli al gioco di squadra, ciò che non si è vista è la difesa: nessuna grande novità, infatti, è stata mostrata nell’interpretazione del gioco nella propria metà campo. Nulla di cui preoccuparsi però, perché durante la settimana il lavoro su questa fase è asfissiante e costante e forse la scelta di non farne vedere qualche frutto oggi è anche stata fatta per mantenere una certa segretezza che, in questa fase della stagione, non fa male.

Guardando alla fase offensiva invece, al di là delle solite rapide transizioni offensive, c’è una maggiore ricerca della circolazione di palla, un ritorno all’utilizzo di gran parte dei 24 secondi per cercare la soluzione di tiro migliore e anche qualche giocata in post per Fall e Kao che, soprattutto nell’ultima stagione, non si era praticamente mai vista.

Siamo molto felici di aver accolto i nostri tifosi oggi dice coach Mandole al termine della seduta di allenamento -. Quando la gente di Varese vede giocatori giocare con il cuore è contenta. Nico ha fatto una scelta di cuore quest’estate quando ha deciso di rimanere con noi ed è una cosa bellissima per i tifosi che da ora possono innamorarsi di questa nuova squadra. Il senso di oggi era proprio questo, mostrare ai nuovi arrivati cos’è Varese, cosa vuol dire giocare per questa squadra e questo pubblico. Ci saranno altre occasioni durante l’anno in cui apriremo le porte degli allenamenti al pubblico per creare un rapporto sempre più forte tra la squadra e loro. Ovviamente non sempre, perché come in ogni posto di lavoro, ci sono dinamiche che devono rimanere all’interno, ma creeremo le situazioni giuste per altri incontri perché per noi i nostri tifosi sono fondamentali“.

Imbeccato poi sulla posizione di guardia di Assui, Mandole risponde: “Elisee per me può giocare in tutti i ruoli, dall’1 al 5. Questa sarà la sua prima stagione da professionista, deve avere modo di trovare la sua collocazione migliore in campo, anche sbagliando, ma sono sicuro che saranno più le volte che farà le cose bene che male, fino a che non avrà trovato una sua dimensione. Sarà poi il mio compito capire qual è la posizione migliore in cui metterlo per esaltare le sue caratteristiche“.

Sulla sfida in amichevole con il Real Madrid il tecnico argentino ha le idee chiare: “Noi andiamo a Minorca per vincere. Affrontiamo il Real Madrid con l’ambizione di vincere, questo deve essere il nostro spirito per tutta la stagione, in amichevole così come in campionato“.

Infine sul mercato e sulla situazione Okeke dice: “Non è una scelta facile quella che dobbiamo fare per chiudere il roster. Ci stiamo prendendo tutto il tempo a nostra disposizione, dobbiamo essere sicuri e pensare bene a come muoverci per questo tassello“.

ROSSI – BIANCHI 101-84 (20-22; 55-50; 78-70; 101-84)
Rossi: Mannion, Virginio, Assui, Brown, Akobundu-Ehiogu, Prato, Tapparo, Kouassi.
Bianchi: Harris, Gray, Villa, Del Cadia, Fall, Alviti, Hands, Farabello, Scola.

Alessandro Burin

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