Nell’ultimo turno di campionato, in soli sei minuti, ha assestato i due colpi finali che hanno messo definitivamente in cassaforte una vittoria tanto rotonda quanto vitale contro un avversario ostico quale l’Ardor Lazzate, fino a quel momento imbattuto per tredici partite. Sul tabellino marcatori anche contro Oltrepò, Vittuone e Calvairate, quando va a segno, il suo Verbano ha un altro passo, come dimostrano i dieci punti su diciotto arrivati con i suoi gol. Monferrino doc al suo primo anno in rossonero, è cresciuto e ha esordito in Prima Squadra con la maglia del Casale in Serie D, dove ha militato ininterrottamente per più anni salvo una parentesi al Pastorfrigor Stay due stagioni fa. L’identikit, ovviamente, risponde al nome di Leonardo Lanza, giovane (ma solo in senso anagrafico) attaccante classe 2002 pronto a fare la sua parte in questa missione salvezza che, visti gli ultimi risultati, sembra essere indubbiamente alla portata della truppa di mister Celestini.

I tre punti vi mancavano da inizio novembre, ma una vittoria così netta lancia segnali che vanno al di là del risultato. Che domenica è stata?
“È stata una partita difficile fin dall’inizio, soprattutto per l’espulsione del nostro difensore centrale dopo dieci minuti, che ci ha costretti a riorganizzare tatticamente la squadra. Di lì a poco abbiamo subito il primo gol e il morale, in una situazione di classifica difficile come la nostra, è inevitabilmente calato. Fortunatamente siamo riusciti a riprenderci e a rientrare negli spogliatoi sull’1-1, con un umore sicuramente diverso. Abbiamo dominato il secondo tempo, ribaltando il risultato, e quando l’Ardor si è scoperta per cercare di riprendere la partita siamo riusciti a punirli con il terzo e quarto gol”.

Dopo il breve stop che ti aveva tenuto ai box col Pavia, la tua doppietta è stata un regalo di bentornato che hai fatto a te stesso e ai compagni. Quanto il suo valore in questo momento della stagione?
“A livello personale è stata una grande soddisfazione, soprattutto perché è la prima doppietta che riesco a fare da quando sono stato aggregato in Prima Squadra all’età di sedici anni. Segnare questi due gol è stato bellissimo e sono molto contento sia per me che per la squadra, perché ovviamente la cosa più importante era portare a casa il risultato”.

Il prossimo weekend vi aspetta un altro impegno delicato, in trasferta contro l’Oltrepò. La prestazione di domenica vi lascia ben sperare?
“Sicuramente dopo il 4-1 siamo molto positivi e propositivi per la partita di domenica. Andremo a giocare contro una squadra molto forte, che lotta per la vittoria del campionato, e a casa loro non sarà facile. Da noi all’andata avevamo pareggiato 1-1, quindi la speranza è di non uscire dal campo a mani vuote. Ci mancherà Ferrari, che dovrà scontare la squalifica, ma recupereremo Vara, e in settimana ci prepareremo al meglio per fare una buona partita”.

La zona playout è ora vicinissima e dopo mesi potreste finalmente abbandonare la zona retrocessione. Considerando la mischia dal dodicesimo al diciassettesimo posto, vi siete prefissati degli step precisi in questa risalita?
“Con la vittoria di domenica abbiamo accorciato le distanze e adesso siamo a sette punti dalla salvezza diretta. Sicuramente il nostro obiettivo è di fare più punti possibili, anche nelle partite difficili, per recuperare il terreno perso negli scontri diretti e cercare di arrivare a fine campionato tranquilli o comunque con uno stato d’animo positivo nel caso in cui dovessimo giocarci i playout”.

Da questo punto di vista, si può dire che il ritorno di mister Celestini abbia portato la giusta scossa nell’ambiente?
“Mister Celestini ha portato un morale differente nel gruppo e anche i risultati dimostrano che la squadra sta migliorando. E questo sia perché abbiamo preso una maggiore fiducia, sia per i nuovi innesti che ci stanno dando una grande mano”.

Parentesi personale: nonostante la tua giovane età, a Casale hai portato la fascia al braccio. Pensi che quell’esperienza ti abbia forgiato ulteriormente il carattere?
“Senz’altro. A parte il discorso della fascia di capitano, è stata un’esperienza che mi ha aiutato molto a crescere come giocatore. Prima di allora avevo avuto diversi problemi e infortuni che mi avevano impedito di giocare con continuità e fortunatamente l’anno scorso sono riuscito a completare un’intera stagione quasi nel migliore dei modi, facendo più di venti presenze nonostante una piccola ricaduta verso la fine. Per me è stato un traguardo importante, anche perché credo che un giocatore possa maturare e migliorare solo giocando e ritagliandosi il suo spazio”.

Questa è la tua stagione più prolifica in termini di gol. La stai sentendo come la tua annata di consacrazione?
“Esatto. Qui al Verbano puntavo proprio a riscattarmi dopo questi ultimi anni un po’ difficili. In genere, al termine della stagione, cercavo di mantenere la D, ma quest’estate ho preferito giocarmi le mie carte in un girone competitivo come quello di Eccellenza. A livello di gol sta andando bene e sono contento che stiamo risollevando la stagione”.

Quale sarà la parola d’ordine nelle undici partite da qui alla fine?
“Adesso la parola d’ordine è ‘positività’ perché non bisogna assolutamente cedere o mollare. È un momento in cui i punti sono troppo importanti, quindi dobbiamo mantenerci ottimisti, in primis noi giocatori, e cercare di giocare al meglio ogni singola partita”.

Silvia Alabardi

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