
La “bomba Sinopoli” ancora riecheggia tra i monti vicino a Cuasso, ma in casa biancorossa l’innesto del classe ’88 è solo uno dei tanti motivi di festa. Sì, perché al primo posto c’è il compleanno della Cuassese che lo scorso 5 luglio ha spento la bellezza di 60 candeline. Lo Stadio Morini si è dunque vestito a festa ospitando lo scorso lunedì una serata ad hoc per celebrare il grande evento che coincide con un rilancio dell’ambizioso progetto in Seconda Categoria.
A fare gli onori di casa non poteva che essere il presidente biancorosso Thomas Pedoja: “In una serata per noi davvero importante si è riunita la grande famiglia della Cuassese e ho fortemente voluto portare il “regalo Sinopoli” per dare una grossa spinta a ragazzi, società, tifosi e tutti quelli che ci seguono. Stiamo seguendo un bel percorso di crescita sia come società sia come squadra: abbiamo coltivato tanti giocatori che ora fanno parte della spina dorsale del gruppo della Seconda Categoria e vorrei ringraziare tutti i ragazzi che fanno parte del sogno biancorosso, da chi c’è sempre stato a chi è arrivato in corsa, da chi si è inserito quest’anno a chi ha condiviso anche solo una parte di questo percorso“.
Archiviato il doveroso pensiero per i giocatori, Pedoja prosegue la tornata di ringraziamenti: “Roberto Prini è entrato da qualche anno nella nostra famiglia portando serietà, professionalità e concretezza; qualità indispensabili per un grande direttore sportivo. Un grazie di cuore a tutti i dirigenti: Sabrina, Lucrezia, Rolando, Massimo, Samed, Mirko e Lorenzo svolgono un eccezionale lavoro dietro le quinte, fondamentale per portare avanti la società e, in particolare, Andrea è da anni un perno imprescindibile per noi, una certezza è un punto di riferimento. Inevitabile passare poi all’anima, alla mente e alle braccia della Cuassese: Daniele Valaderio è la nostra bandiera, l’uomo cardine di questa realtà. Instancabile, sempre presente, è davvero un esempio per tutti noi e ha la Cuassese nel cuore nel vero senso della parola… grazie Vala!“.
Manca qualcuno? Ovviamente sì. “L’ho lasciato per ultimo, ma non certo per minor importanza: un grande grazie va a mio fratello Timothy che, ormai dieci anni fa, mi ha convinto ad entrare in questa bellissima avventura. Purtroppo ha dovuto togliersi gli scarpini anzitempo, ma con la sua passione riesce a trascinare tutta la squadra in ogni allenamento e in ogni partita… grazie Timo!“.
La chiosa finale del presidente non può che estendersi all’intero macrocosmo Cuassese e a chi non c’è più: “Siamo arrivati a 60 anni e sembra quasi impossibile. Ho ereditato un gioiello prezioso da due amici come Sergio e Natale che oggi, ancor più di prima, riescono a darmi la spinta per tenere alto il nome della F.C. Cuassese. Seguendo i loro insegnamenti m’impegnerò a conservare questo gioiello per tanti altri anni ancora e lo farò insieme ai miei formidabili e insostituibili collaboratori: grazie a tutti, auguri a noi e… forza Cuassese!“.
Matteo Carraro