Se ne è parlato davvero tanto di questa nuova realtà di Prima Categoria, una realtà che ha fatto subito un salto triplo acquisendo il titolo di questo campionato, ma che in realtà nasce da un club storico che da sempre punta sui giovani ed anche se il nome per questioni burocratiche resta Academy Uboldese, di fatto stiamo parlando della Cedratese.

Dopo aver perso il campionato di Terza Categoria di un soffio, e dopo aver perso anche i playoff di Terza Categoria, la squadra gallaratese si è presa un momento di stacco solo apparentemente poiché stava già lavorando al viaggio in Prima. Con un pizzico di follia ha detto sì alla causa Davide Airoldi, in passato allenatore Antoniana, Ardor Busto e Lonate Ceppino fra le altre, ed oggi entusiasta e determinato per questa nuova avventura: “La mia carriera nel calcio dilettanti mi ha visto fare il portiere, e i portieri si sa sono sempre un po’ folli, ecco perché questa pazzia continuo a metterla in tutto ciò che faccio, anche in questo ennesimo episodio del mio percorso di allenatore”. 

Vuoi raccontarci qualcosa in più di questo progetto?
“È un progetto a lungo termine e ne parlavamo già da un po’, l’obiettivo a Cedrate è sempre stato quello di valorizzare il settore giovanile a maggior ragione in questo caso. Ci siamo tutti buttati con euforia in questa Prima Categoria ed io sono molto orgoglioso dello staff che abbiamo creato a partire da Fabrizio Plebani, innanzitutto un grande amico da 30 anni a questa parte, e poi una spalla, un grande supporto, tanti parlano di primo o secondo allenatore, a me sinceramente non interessa, mi interessa lavorare con lui”.

Che squadra è questa Academy Uboldese?
“Una squadra giovane che dovrà crescere in fretta anche se crescere in fretta non è facile, siamo tutti totalmente nuovi, bisognerà oleare i meccanismi, imparare a conoscerci, io devo capire i ragazzi e loro i miei metodi, però nonostante le difficoltà è davvero stimolante, personalmente mi sono rimesso in pista ancora una volta perché amo il calcio e amo mettermi in gioco”.

Cosa pensi del Girone N? Le scelte del CRL hanno un po’ sparigliato le carte…
“Sì vero, quest’anno hanno scombussolato un po’ i gironi ma a me piace questo, inoltre sono compagini che ho già vissuto da vicino perché quando giocavo ero in queste zone, tra Buscate, Busto, Magenta, Parabiago…è comunque un girone tosto, qualche anno fa si parlava del Girone N come se fosse più fisico e meno tecnico, ma devo dire che con i club che abbraccia quest’anno, c’è anche molta più qualità. Favorite? Il Marnate Gorla del mio amico Caristina, lo dico così si arrabbia (ride ndr), a seguire il Pontevecchio, un’altra corazzata, ma devo dire che nemmeno Valle Olona e Cassano, incontrate in Coppa, mi sono dispiaciute: i primi hanno sicuramente bisogno di tempo ma hanno valori, il Cassano è una squadra giovane che può dire la sua”. 

“A proposito della gara con il Cassano vorrei raccontare un episodio che si è verificato durante la gara e che mi ha fatto piacere. C’è stato un episodio che l’arbitro a mio avviso ci ha dato contro, quando al termine della sfida sono andato da lui per chiedere info e lamentarmi un po’ mi ha chiesto scusa, mi ha detto che si era sbagliato e che è andato un po’ in tilt essendo la sua prima partita, era giovanissimo ed ho apprezzato tanto, gli ho fatto l’in bocca al lupo per la sua carriera: tutti sbagliamo, anche loro, ma non tutti hanno il coraggio di ammettere l’errore”

Tornando al campionato la prima partita non è andata come volevate, 5-1 contro la Ticinia, cosa non ha funzionato?
“Ticinia è un’altra squadra esperta e con qualità, a mio avviso il risultato è un po’ bugiardo, non siamo certo stati 90 minuti nella nostra metà campo, però abbiamo fatto errori grossolani e li abbiamo pagati, in questa categoria appena sbagli ti puniscono, dobbiamo lavorare sodo, lo sappiamo, e correggere in fretta ciò che non funziona”.

Ti aspetti una reazione già a partire dalla prossima gara, quella casalinga con l’Accademia Bustese?
“Sì assolutamente, sia sul piano della prestazione che sul piano della personalità, fare un punticino per noi che vogliamo mantenere la categoria sarebbe già importante, tanto per la classifica quanto per il morale, ma sta a noi, dobbiamo pedalare se vogliamo raccogliere i frutti e fra un anno essere qui a raccontare della nostra crescita”.

Chiudiamo con una battuta sul Girone A visto che anche lì hai tanti amici…
“Altro girone tosto e storicamente di qualità superiore, con l’aggiunta delle comasche può diventare ulteriormente stimolante, sarà bello, ma anche qui vedo una favorita e non posso non citare la Valceresio del mio amico Daniele Efrem, una bravissima persona oltre che un bravissimo allenatore, ho dovuto citarlo per non fare torti a nessuno anche se conoscendolo starà facendo un sacco di scongiuri”.

Mariella Lamonica

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