L’assenza di Andrea Vanetti in occasione della prima uscita amichevole dei Mastini lo scorso sabato (ko 10-2 contro il Bellinzona) non era certo passata inosservata e i peggiori timori dei tifosi sono stati confermati: il capitano giallonero dovrà stare lontano dal ghiaccio per almeno quattro mesi a causa di un problema alla spalla. A darne l’annuncio, attraverso una conferenza stampa organizzata dalla società, è lo stesso attaccante classe ’90.

Mi dovrò fermare per sottopormi ad un intervento chirurgico alla spalla destracomincia il capitano. Qualche acciacco me lo porto dietro da tempo, finché in gara5 a Caldaro sono uscito al primo tempo per una carica che ho subito e da li, a seguito di varie verifiche e di pareri di esperti, abbiamo provato un percorso di rinforzo della spalla con l’obiettivo di stabilizzare l’articolazione per continuare a giocare, ma la reazione del fisico alla ripresa degli allenamenti non è stata quella sperata“.

Con un filo di commozione, Vanetti prosegue: “Mi opererò il prossimo 25 settembre. Non sarà facile, ma ho un obiettivo ben preciso che è quello di tornare il prima possibile sul ghiaccio per aiutare i miei compagni. La “C” di capitano? Presumo sarà di Marcello Borghi, di cui ho totale fiducia, ma come ho detto ai mie compagni è il “gruppo capitani” a fare la differenza: io ho sempre guidato questo gruppo insieme a Marci e a Mike Mazzacane, persone intelligenti che sanno come e quando parlare. Detto questo, io sarò fuori, ma di certo non me ne andrò: resterò giusto un paio di settimane lontano dal ghiaccio, ma tornerò in fretta alla Acinque Ice Arena per la fisioterapia. Diciamo che comunque sarà un bel test per capire chi potrà rivestire questo ruolo in futuro“.

Sulle tempistiche dell’operazione, Vanetti prosegue: “Ho scelto io di non operarmi subito perché la prospettiva era di perdere comunque settembre e ottobre. Ho preferito lavorare sul rinforzo, consapevole di poter incappare in ciò che è successo: ho voluto prendere questo rischio e non ha pagato. Non operarmi ora significherebbe compromettere in maniera definitiva la spalla, in particolar modo i tendini: il dolore che ho provato nella prima settimana mi ha fatto capire di non avere scelta e, malgrado le lacrime versate per una settimana, ho dovuto compiere questo passo“.

Come reagirà la squadra?Al di là della nuvola grigia spiega Vanettila serenità che percepisco in spogliatoio non la sentivo dall’anno del doblete. I presupposti sono i migliori, al di là delle differenze di età, è davvero unito: tutti i ragazzi nuovi mi sono piaciuti a livello di approccio e la serenità che si respira è in gran parte trasmessa dall’allenatore. Spero che il detto “quando non c’è Vanetti si perde” sia solo una leggenda: ho fiducia in primis nel coach e soprattutto nei miei compagni che sapranno tener alto l’onore giallonero“.

Su questo aspetto interviene il presidente Carlo Bino: “L’altra sera ha scelto lui di comunicarlo alla squadra e sono rimasto stupito dal modo in cui tutto il gruppo l’ha ascoltato“. Inevitabile la domanda relativa al mercato, cui il numero uno giallonero non si sottrae: “Il percorso di Vanetti è stato condiviso al 100% dalla società. Purtroppo le cose non sono andate come avremmo sperato, anche se malgrado la sua assenza siamo sereni: ovviamente non è facile sopperire ad una mancanza del genere, non esiste un giocatore come Vanetti, ma non abbiamo alcuna esigenza di intervenire. Ad oggi abbiamo 13 attaccanti, senza Vanetti siamo a 12, e questa situazione responsabilizzerà gli altri. Andare sul mercato sarebbe una mancanza di rispetto nei suoi confronti: quando perdi un grande giocatore lo aspetti“.

Il messaggio finale, però, è il più importante: “Tornerò. Pensare di non poter scendere sul ghiaccio fino a gennaio sarà complicato, così come è stato difficile prendere questa scelta. Sono comunque stato confortato da coach Da Rin, dalla società e dai compagni, perché ho trovato il pieno supporto da tutti loro: quando sei circondato dalle persone giuste diventa tutto più facile. Darò tutto me stesso per tornare quanto prima“.

Matteo Carraro

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