
Ci piange il cuore nel ricordare che mercoledì sera, su questo stesso campo, andava in scena la finale della Rasa in Valceresio. Un turbinio di emozioni e spettacolo che, poco meno di 48 ore dopo, è stato sostituito da uno scempio calcistico di imbarazzo e rara bruttezza. Del resto, cos’altro potevamo aspettarci dall’ormai tradizionale partita di fine stagione della Redazione di Varese Sport? La colpa, ci sentiamo in dovere di dirlo, è un po’ anche della Valceresio che, noncurante dell’edizione 2024, si è riproposta per ospitarci, questa volta addirittura al Peppino Prisco che senza alcun dubbio ha toccato il punto più basso della sua storia. E per fortuna che c’è stato il terzo tempo…
Ma veniamo alla partita. Anzi, premessa: purtroppo per cause di forza maggiore mancava la nostra Mary, campionessa in carica con i Blancos (che hanno tenuto altissimo l’onore), e la sua assenza si è fatta sentire in campo e fuori. E se la Mary alza il livello… siamo messi bene (male). Ai box anche Pizzullo: dopo la quasi tragedia dell’anno scorso ci è sembrato giusto risparmiargli il tormento. Questa volta abbiamo preferito evitare la costruzione arbitraria delle squadre affidandoci al sorteggio con i capitani, il sottoscritto (Blancos) e il Direttore (Reds), che hanno accettato il verdetto del fato. E i Blancos hanno subito da recriminare perché al momento del fischio d’inizio manca il Di Be (bidone imperdonabile il suo, considerando che in ciabatte poteva tranquillamente essere uno dei top player della serata): i Reds, dall’alto della loro magnanimità, accettano di giocare in 9vs9 con un cambio, almeno finché il divario li porta senza troppe remore a imbrogliare in 9vs10 (SENZA RISULTATI!).

L’avvio è uno shock per i Blancos: Garegnani pennella dalla difesa un pallone con il contagiri per Gheller che di piattone infila un incolpevole Dani Macchi. La replica non tarda ad arrivare: batti e ribatti furibondo (e inguardabile) con il pallone che carambola tra i piedi di Maro Jr. (mi prendo volentieri “l’assist”) che incrocia dove Galli non può arrivare. I Blancos acquisiscono fiducia sfruttando soprattutto l’energia di chi sa usare le gambe anche per correre (Maro Jr, Ricky, Vasco e Marc Round): discesone sulla fascia di Carraro (ero già lì sul passaggio dalla difesa, ma dettagli) e servizio a rimorchio che innesca un altro rimpallo risolto questa volta da Vasco. Prima di questo mi ero divorato due gol assurdi sfiorando la traversa: ho provato a sbagliare anche il terzo, ma sul servizio di Maro Tia Jr. a porta vuota l’ho buttata dentro per il 3-1.

Sotto di due gol iniziano i furti dei Reds con punizioni inventate, anzi giuste (del resto, il Dire ha sempre ragione), e decisioni al limite del codice penale (legittime, ricordiamo chi ha sempre ragione). Macchi sceglie però la serata perfetta per sfornare la prestazione della vita che molto probabilmente porrà fine alla sua carriera e dice di no a qualsiasi tentativo (ad un certo punto anche i Blancos tifavano per i Reds, ma quel pallone non entrava). Vincenzi impazzisce: veronica pazzesca su Garegnani per rientrare ma, malgrado gli inviti al tiro, preferisce servire un compagno con l’azione che sfuma. I Reds accorciano dunque le distanze: calcio d’angolo buttato in mezzo con Vincenzi che all’improvviso decide di giocare con i Reds servendo un comodo pallone a Lollo che da due passi deve solo spingere sotto la traversa (aveva provato a sbagliarlo). A questo punto, però, i Blancos la chiudono con un micidiale uno-due grazie ad un Carraro in versione assist-man: prima serve un cioccolatino a Vasco che firma la personalissima doppietta e poi, con una strategia alla Diabolik (praticamente ero morto oltre la linea del fondo e mentre rientravo in campo mi sono ritrovato un pallone fra i piedi), appoggia a Marc Round che scaraventa in rete il 5-2.
Delirio Reds: si parte col 10vs9, ma parallelamente al grido “chi segna vince” inizia il festival della vergogna: squadre spezzate (lo eravamo fin dall’inizio) e infinite occasioni da una parte e dall’altra con Macchi in versione “Buffon prime” e Galli disperato a fare il play aggiunto insieme a Mavi distribuendo palloni a destra e sinistra mai concretizzati (per i Reds c’è anche una traversa). I Blancos potrebbero chiuderla in contropiede ma a nostra volta ci uniamo allo scempio sbagliando gol a raffica. Alla fine, mentre l’odore della grigliata si diffondeva con prepotenza, un esausto (e schifato) Pizzullo da bordocampo decide di chiuderla sancendo la fine del match. Festone Blancos e via ad un terzo tempo di livello ASSOLUTO. Con appuntamento, ahinoi, all’anno prossimo (ammesso che la Valceresio non ci ripensi).
LE PAGELLE
BLANCOS
MACCHI 9.5
Ma davvero vuoi giocare al CSI? Beh, forse conviene considerando che a 11 non eri titolare e a 7 hai dimostrato di essere un fenomeno. Certo, relazioniamo il livello a chi c’era in campo, ma la vittoria dei Blancos è in gran parte merito suo perché ha tirato fuori dalla porta alcune palle che erano già dentro. Trafitto da un ex Serie A (che gli vuoi dire?) e da un gol di rapina: per il resto è stato un autentico muro. Spiace che sui suoi rinvii non siamo quasi mai stati all’altezza di stoppare un pallone decente, ma va bene lo stesso. Mezzo voto in meno per aver bidonato il terzo tempo.VASCO 9
So cosa può dare questo ragazzo ed era forse l’unico che volevo veramente in squadra. Per il terzo tempo. Poi ho scoperto che sa anche giocare (più o meno), per cui ecco il jackpot dei Blancos: corre avanti e indietro per quasi tutta la partita tentando giocate che a 11 non si sarebbe mai sognato (pazzesco pensare che a volte gli siano anche riuscite) e segna anche due gol (mai successo in carriera) risultando il top scorer di serata. A fine partita mette a segno la personale tripletta con una birra pre-doccia e, sia durante la cena che dopo, non esita a continuare ad essere protagonista.MARO MATTIA 8.5
Factotum della squadra: corre per chi non corre, attacca per chi non attacca, difende per chi non difende e fa un po’ quello che gli pare. Ha il merito di pareggiare il match nel momento più difficile (e di servirmi l’assist per il 3-1), ha il demerito di fidarsi di chi non dovrebbe gestendo alcuni contropiedi. Dobbiamo però sottolineare la sua professionalità: consapevole del ruolo che avrebbe avuto, ha passato una settimana “in ritiro” con il nostro amico Luca Benacquista (quest’anno alla Pro Vercelli) allenandosi a Campoli Appennino (Frosinone). Preparazione che ha dato i suoi frutti (ribadiamo che saper correre, in certi casi, fa davvero la differenza); prestazione da migliorare nel post-partita (al fianco dei Reds…), ma è giovane e avrà tempo per rifarsi.RICKY 8
Altro eroe del match: reclutato in extremis si presenta inconsapevole di cosa sarebbe andato incontro, ma ha il buonsenso di non far notare il suo disagio in mezzo a cotanta bruttezza. Corre, difende, attacca, dribbla, cerca la conclusione: forse è davvero fin troppo per il nostro livello, e proprio per questo il non aver segnato è un malus non da poco. Se però guardiamo al lavoro sporco (soprattutto in fase di copertura) allora la sua prestazione assume ancor più valore, anche se forse nel terzo tempo è troppo timido (al tavolo con i Reds…).TEO CARRA 8
Avere in squadre gente che corre e che è in grado di fare due tocchi di fila fa tutta la differenza del mondo. Nel 3-2-3 fantasia che ho disegnato pre-match ho scelto di fare il centrocampista, salvo poi giocare a caso dove mi capitava: due tiri a giro (che mi piace definire alla Del Piero) alti di un nulla, poi il “golazo” (che a Fifa definiremmo della m****) grazie a Maro Jr. Ogni tanto mi sono anche sacrificato in difesa: nel finale potevo chiuderla ma il mancino non lo uso neanche per scendere le scale e puntare su quel piede per provare a controllare un pallone (comodissimo) non è stata la scelta migliore. Chiudo comunque con un gol e tre assist, oltre ad una prestazione da protagonista nel terzo tempo: “Fino a due mesi fa non mi voleva neanche mia madre (e forse neanche adesso)“.MARC ROUND 7.5
Tecnicamente doveva essere in attacco ma, capito l’andazzo, si è piazzato dietro facendo un po’ di testa sua. Scelta migliore non poteva prendere perché ha dato un contributo enorme in difesa riuscendo anche a rilanciare le azioni dei Blancos spesso e volentieri accompagnandole con un buon passo. E, soprattutto, quando serviva davvero, si è fatto trovare pronto anche in attacco infilando il definitivo 5-2. Terzo tempo sufficiente, anche se è mancato nel momento clou.DARIO 7
Rispetto all’anno scorso sembra rinato (il fatto di chiudere il match respirando normalmente è la vittoria più bella): rappresenta la giusta via di mezzo tra chi corre e chi non lo fa, imbastendo certe azioni di tutto rispetto (purtroppo non finalizzate). Non rinuncia a qualche bella copertura e quando può cerca la via della porta (che è sempre da un’altra parte). Consapevole di aver più di qualcosa da farsi perdonare, sceglie saggiamente di presenziare al terzo tempo e chi era al suo fianco sa lo spettacolo che ha regalato.VINCENZI 7
Prima o poi ci spiegherà quella veronica (Rita, non essere gelosa: non è successo niente). Si piazza sulla fascia sinistra e dà un bel contributo sia in attacco che in difesa (ogni tanto gli davo una mano): oltre a quella giocata PAZ-ZE-SCA cerca la conclusione in almeno un paio di situazioni, ma soprattutto salva un gol già fatto nell’unica volta che Macchi sembrava battuto (certo, nel frattempo aveva regalato il gol a Lollo). Dimostra comunque tutto il suo valore nel post partita, quando ancor prima della doccia predilige una bella birretta.GALLO 7
Ci rivolgiamo a te direttamente: “Tu in porta non ci giochi più”. Piazzato al centro della difesa si rivela essere un Beckenbauer dei tempi moderni arginando quasi tutti i tentativi dei Reds. S’immola per respingere una bordata, crea quel “caos ragionato” indispensabile per confondere la manovra offensiva avversaria e si prende anche qualche licenza in impostazione. Chapeau! Il Gallo-difensore è una delle scoperte più belle della serata; da rivedere, invece, la scelta di presenziare al tavolo dei Reds (a maggior ragione per parlare di basket…).DI BE 0
IMPERDONABILE! Non tanto per aver bidonato la partita (abbiamo vinto lo stesso, tranqui), ma per non aver rispettato la sacralità del terzo tempo: ok che non ce la fai per il match, ma almeno vieni alla cena (Pellegrino docet).REDS
MAVI 9
Il gol più bello di serata è senza dubbio il suo. Del resto, la sua carriera non mente. Tra i Reds è il più pericoloso: il problema è che è anche l’unico a provare a far qualcosa, il che lo porta giocoforza ad abbassarsi per impostare la manovra: quando ha la palla tra i piedi non gliela togli mai, se non per caso (con buona pace delle infinite volte che mi è andato via potrò comunque vantarmi a vita di aver fermato una volta un ex Serie A), e serve un super Macchi a negargli la doppietta in almeno un paio di occasioni. Il fatto di averlo battuto dà valore alla prestazione dei Blancos, anche se forse gran parte del merito è proprio dei Reds che non sono mai riusciti a stare al suo livello. Garanzia nel terzo tempo: galvanizzato dallo scorso anno arriva preparato e forse si risparmia fin troppo in campo per dare tutto a tavola.LOLLO 7.5
Il gol più di rapina della storia, ma gli va dato atto di essersi fatto trovare al posto giusto nel momento giusto (e di aver allungato una mazzetta a Vincenzi, altrimenti non si spiega). Non ho ben capito che ruolo avesse (credo che nessun Reds, Mavi a parte, sapesse bene cosa stesse facendo): di fatto è sempre stato una spina nel fianco facendo leva sulla sua fisicità per creare spazi e costruire occasioni potenzialmente interessanti, mai sfruttate a dovere dai compagni. Bella scoperta che avrà ancora tanto da dire in questa Redazione, soprattutto alla luce del terzo tempo (passato ovviamente con i Blancos).ROBY GALLI 7
Va bene i gol da Maro Jr, ci sta subire il 5-2 di Marc Round e accetta anche la doppietta di Vasco. Ma prendere gol dal sottoscritto rappresenta il disonore massimo, il punto più basso della sua carriera e non manca di farmi notare questa cosa ogni volta che sono dalle sue parti. Come Macchi, riesce comunque ad essere protagonista con interventi di tutto rispetto: la differenza (rispetto al nostro portierone) è che la sua squadra non lo aiuta minimamente. Mavi, ad un certo punto, per pietà si piazza in difesa e i due si giostrano il ruolo di play per l’assalto finale dei Reds. Il bidone del terzo tempo era già preventivato, ma sicuramente il fatto di aver preso quel gol rappresentava una vergogna troppo pesante da poter sopportare.ALE BURIN 6.5
Due cose sono certe: la morte e Burin che parla di Pallacanestro Varese con Gallo “rovinando” il nostro terzo tempo. Si scherza, ovviamente. Pronti via e si piazza sulla fascia per provare le giocate da opportunista che tanta gloria gli avevano portato lo scorso anno: questa volta, però, ha davanti a sé Vincenzi e Marc Round (o chi per loro) che gli impediscono qualsiasi movimento. Ogni tanto riesce comunque a trovare la giocata giusta e a mettere un paio di cross degni di nota: il problema è che l’area di Macchi è un deserto Blancos privo di Reds. Rassegnato al suo destino isolato sulla fascia, fa partire il countdown per la grigliata dove si difende a dovere.GAREGNANI 6.5
Inizia la partita con una sventagliata da applausi per il gol di Mavi, poi si spegne. Condizione sicuramente non al livello dello scorso anno, anche se va detto che è stato letteralmente abbandonato al suo destino sulla fascia destra: io, Vincenzi e Marc Round ci trovavamo spesso in 3vs1 (sfido chiunque a non soffrire con tre profili di questo calibro). Quando si stacca in avanti riesce a creare qualcosa di intrigante (a referto anche una traversa), ma gli manca la scintilla. Scintilla che rischia di accendere nel terzo tempo unendosi al tavolo dei Blancos anche in un ricco post-serata (la strada è quella giusta).MARO DIRE 6.5
Mi ha lasciato la libertà di scegliere qualsiasi voto pari o superiore al 6.5: partecipa con entusiasmo alle rotazioni dei Reds godendosi minuti di relax a bordo campo, ma quando entra dimostra di avere la mentalità da vincente. E infatti prova in ogni modo a vincere, inventando decisioni arbitrali a caso e tentando di corrompere i propri dipendenti/collaboratori: tutto vano, se anche la legge non scritta “chi segna vince” non porta al risultato allora vuol dire che per i Reds non era proprio serata. La sua esperienza è un’autentica garanzia nel terzo tempo.MATTEO EX STAGE 6.5
Uno dei pochissimi Reds che corre, anche se quando si ritrova il pallone tra i piedi va in ansia da prestazione e predilige sempre la scelta (mai sbagliata) di appoggiarsi su Mavi. Il suo contributo si avverte soprattutto in difesa, dato che è l’unico a ripiegare per dar fastidio ai Blancos (al sottoscritto in primis), ma non disdegna qualche (infruttuosa) sgasata in avanti. Spettatore lo scorso anno, protagonista questa volta: nella prossima partita potrà scegliere quale delle due opzioni è la migliore. Di certo non disdegna il terzo tempo (rigorosamente con i Blancos).ALEX 6
La prima cosa che pensa è: “Ma chi me l’ha fatto fare?”. Appena si siede a tavola per la cena cambia idea. In campo, tra una rotazione e l’altra, dà il suo contributo recitando un ruolo da protagonista nel disordine tattico dei Reds: qualche spallata, qualche tentativo di tiro e tanta buona volontà. Nel terzo tempo alza l’asticella individuando il tavolo dei Blancos come il cavallo vincente della serata. Non sbaglia.MARO MATTEO 6
Si piazza al centro della difesa e non si muove, sparando palloni (anche precisi, va detto) in avanti: da alcuni di questi lanci s’innescano occasioni interessanti, ma il problema principale sta nel trovare gente in grado di agganciare la sfera. Di per sé la sua prestazione è assolutamente rispettabile e, con una squadra più in palla, avrebbe avuto qualche mezzo punto in più: pochissime sbavature e tanta sicurezza anche nel gestire il post-partita.UNDERHOUSE 6
Come Gallo (badate bene, con la “O” non con la “I”) era abituato a fare il portiere. L’errore dei Reds sta alla base. I Blancos hanno infatti messo Gallo al centro della difesa affiancato da gente che corre; i Reds hanno lasciato Underhouse sulla fascia sinistra dove, inevitabilmente, ha sofferto le sgasate di Ricky, Maro Jr, Vasco e Prime. In rare circostanze ha provato a farsi vedere in attacco, non riuscendo mai però ad essere pericoloso. A tavola, invece, cambia passo risultando un vertice di tutto rispetto nel triangolo Dire-Mavi-Underhouse.EXTRA
VALCERESIO 10 e lode
Anche quest’anno l’intera Redazione di Varese Sport non può fare a meno di ringraziare la Valceresio per l’ospitalità in quel del Peppino Prisco (rinnoviamo le scuse per lo “spettacolo” offerto). Carmine Ramaglia e Giuseppe Buttiglione rappresentano il top assoluto in cucina, coadiuvati dalla gestione di Alberto Viscardi, Michele Miani e Roberto Marchesi. Non possiamo dimenticare il grandissimo Maurino! Speaker d’eccezione nel pre-game, protagonista a cena ed elemento imprescindibile per la perfetta riuscita di eventi del genere.PIZZULLO 8
Vince a priori decidendo di non scendere in campo e la giocata migliore del match, a conti fatti, è la sua: fa finire la partita dando il via ad un meritatissimo terzo tempo cui, finalmente, riesce a partecipare dopo il brivido dello scorso anno.MIKE PELLEGRINO 7
C’è chi gioca e salta la cena: lui non gioca e arriva solo per la cena. Professionista.MATTEO CALCAGNI 6.5
Arriva a sorpresa, mi prende gli appunti del match e se ne va prima della cena: efficace.
L’ALBO D’ORO
– La sfida del 2015
– La sfida del 2016
– La sfida 1 del 2017
– La sfida 2 del 2017
– La sfida del 2018
– La sfida del 2019
– La sfida del 2020
– La sfida del 2024
Matteo Carraro