
28 maggio 2015, 28 maggio 2025: buon compleanno Italia Foodball Club! Il dinamico format di Vito Romaniello compie dieci anni: da Expo Milano a quest’oggi sono senza dubbio cambiate molte cose, ma è rimasta intatta l’idea alla base di un progetto che unisce due colonne portanti della cultura italiana come “calcio” e “cibo”. E lo fa in maniera decisamente… gustosa.
“Dieci anni fa presentavo il format Italia Foodball Club – ci racconta Vito – grazie all’amico Marco Colombo, oggi Sindaco di Daverio ma che per me è sempre stato Sindaco del made-in-Italy avendo portato avanti con la sua attività Salumificio Colombo la promozione dei nostri prodotti. Inizialmente doveva essere la semplice presentazione del mio libro, ma ho presto notato che quando si parlava di “food” cambiava l’espressione dei giocatori da me intervistati. Ricordo, ad esempio, l’interesse di Hamsik e Cannavaro. Parliamo di giocatori ovviamente vincolati dai propri club relativamente per quel che riguarda discorsi prettamente calcistici, ma a livello enogastronomico potevano sbizzarrirsi nel raccontare tutte le loro esperienze, le loro tradizioni e i loro gusti”.
Una semplice osservazione la scintilla per creare qualcosa di molto più grande. Ed è così che, in un battito di ciglia, è nato il format Italia Foodball Club: “Inizialmente l’ho sviluppato in radio per il network AGR-CNR Media, l’Agenzia per cui lavoravo, ma ben presto l’ho reso video perché volevo che tutti quanti notassero il cambio d’espressione che ognuno di noi ha quando comincia a parlare del buon cibo. Come noi durante le nostre trasferte? Esattamente. Come ben sai, per seguire il nostro Varese in questi anni ci siamo spesso mossi verso il Piemonte, ad esempio dalle parti di Alba che è una delle capitali del gusto italiano tra vini, tartufi e risotti… c’è da divertirsi”.
E di sicuro anche Vito si è divertito nell’abbracciare quante più tradizioni possibili nel corso di dieci lunghi anni, intervistando, tra gli altri, i Campioni del Mondo del 2006 (da Materazzi a Grosso, da Cannavaro a Zambrotta, da Gilardino a Oddo e da Amelia a Zaccardo, solo per citarne alcuni) spostandosi da Nord a Sud seguendo la strada del gusto per tutti i gusti. Possiamo dire che Italia Foodball Club è un format sempre in movimento? “Assolutamente sì – risponde Vito –: quando le idee sono buone, così come i bravi figli, cammin facendo trovano sempre nuove strade e vanno ben oltre le aspettative. Questo format ha la capacità di mettere insieme i piccoli borghi con le grandi metropoli e, guardando alla nostra Varese, abbiamo celebrato i 100 anni dell’Autolaghi -la prima autostrada al mondo- trovando un riferimento calcistico ed enogastronomico ad ogni uscita: da Rho con lo chef Oldani campione del gusto a Varese dove c’è il re del mercato Beppe Marotta, oggi presidente dell’Inter”.
Per cui, a questo punto, è lecito chiedersi: come si evolverà Italia Foodball Club? “Dopo dieci anni, era giusto dare una rinfrescata e da settembre, online e in tv, comincerà la nuova edizione del format della quale però non anticipo nulla. Ci tengo a ricordare che nel frattempo è nata la costola Fattore Campo: il fattore coltiva il campo da cui nascono le prelibatezze del gusto italiano, ma dai campi dei vivai nascono anche i giovani del nostro calcio e, romanticamente parlando, il “fattore campo” rimanda al giocare sempre in casa. Nel mio libro parlo delle 139 squadre che hanno vissuto la Serie A e la Serie B indossando quei colori che spesso rappresentano appartenenza, orgoglio e identità della propria città, proprio come si canta in Curva che è il cuore pulsante dello stadio, molto spesso intitolato a un personaggio importante del posto come il varesino Ossola, il solbiatese Chinetti e il bustocco Speroni”.
Dulcis in fundo, dopo aver parlato delle origini, delle evoluzioni e delle novità, com’è cambiato Vito Romaniello? “Chiedilo alla mia bilancia – risponde ridendo –: non potevo certo restare così magro! Scherzi a parte, questo format è stato il mio piccolo legame con il mondo del pallone che, da direttore di Agenzia, stavo lasciando per occuparmi di questioni di rilevanza nazionale e internazionale. Lo sfizio Italia Foodball Club è però sempre rimasto e, anzi, si è intensificato dopo il Covid”.
Matteo Carraro