Alla fine è andata anche di lusso. Perché quando lo score delle conclusioni a rete è di 14 a 1 (7 nello specchio e 7 fuori per il Brescia, una a lato per la Pro Patria), lo 0-2 a referto è un saldo persino benevolo. Certamente non fedele della differenza chiara, netta, indiscutibile certificata ieri sera allo “Speroni”. Dove una squadra di alta Serie C ha incrociato un gruppo male assortito che a metà ottobre (e dopo 9 giornate) è ancora in cerca di autore. Oltre che della prima vittoria. Con quella stucchevole difesa ad oltranza organizzata intorno ad un 5-3-2 d’altri tempi che avrebbe avuto poco senso con un reparto arretrato di maggior consistenza. Figuriamoci con quello fragilissimo della formazione biancoblu (17 reti subite, in Lega Pro peggio solo Pontedera e Giugliano). A maggior titolo con una rosa costruita (a torto o a ragione, più il primo della seconda), per produrre un altro calcio. Quello visto solo ad agosto con Pro Vercelli e Inter U23. E invece costretta dai soli 4 punti in classifica a resettare il (presunto) progetto tattico in un arruffato “si salvi chi può”.

La direzione tecnica (intesa come DS e panchina), ha sopravvalutato quanto aveva tra le mani. E ora metterci una pezza è compito evidentemente più prossimo all’impresa che all’ordinaria amministrazione. Già, perché è superfluo sottolineare come di questo passo il destino sia segnato. Cioè, playout solo perché la Triestina è stata zavorrata da 20 punti di penalizzazione. Sempre che non venga concesso qualche sconto o che gli alabardati non riescano ad azzerare il gap sul campo. Il tempo per invertire la rotta c’è ancora. Sebbene in rapidissimo esaurimento. Ma la proprietà (presente e/o futura in attesa di una transizione societaria dai contorni sempre più indefiniti), deve comprendere se il lavoro tecnico di queste settimane porti da qualche parte o se non sia il caso di cambiare. Subito. Provando a ribaltare il tavolo. L’oroscopo dice Virtus Verona (domenica 19 ore 17.30, stadio “Gavagnin-Nocini”), poi Ospitaletto, Alcione e Lumezzane prima del Lecco. Difficoltà decrescenti? Sì, ma non ti credere.                    

Ho visto cose che voi umani

Parlare a caldo è una bega. Obbligo che in circostanze come quelle di ieri si potrebbe però anche assolvere con uso meno datato della retorica. Leandro Greco preferisce perseverare: “Il Brescia è una squadra ancora più competitiva rispetto a Cittadella e Trento. Al di là dei 3 pareggi che aveva fatto. Abbiamo sofferto quello che dovevamo. Potevamo sfruttare meglio alcune cose. I due gol presi così ad inizio ripresa hanno chiuso la partita. I ragazzi hanno dato tutto. Abbiamo tanto da lavorare, tanto da crescere. Dobbiamo dare una sterzata al nostro Campionato. Adesso arriva un ciclo di partite molto importante. Ho molta fiducia in quello che stiamo facendo. Vedo quello che pochi vedono. Sono convinto ciecamente che questa squadra raggiungerà l’obiettivo. Ancora di più dopo questa sera”. In ossequio alle gerarchie, Mattia Motolese si allinea al pensiero unico: “Loro sono una squadra forte. Lo sapevamo. Nel primo tempo non abbiamo concesso occasioni. Poi nel secondo i gol sono arrivati su episodi. I risultati arriveranno per come lavora la squadra. Usciremo alla grande da questo momento”.    

Si stava meglio quando si stava peggio

Quindi, 4 punti dopo 9 giornate senza vittorie. Il confronto con le precedenti stagioni tra i pro è impietoso (meno 7 solo rispetto ad un anno fa). Mai meno di 9 punti e 2 successi (parziale dell’annata priniana). Per trovare qualcosa di peggio bisogna tornare al drammatico 2015/16. Quello delle 10 sconfitte per aprire la stagione. Allora (come oggi), Campionato successivo ad un ripescaggio. 

2024/25  11 punti (+7 rispetto a quest’anno) 2 vittorie
2023/24  12 (+8) 3 vittorie
2022/23  12 (+8) 3 vittorie
2021/22  9 (+5) 2 vittorie
2020/21  12 (+8) 3 vittorie
2019/20  15 (+11) 4 vittorie
2018/19  10 (+6)  3 vittorie
2015/16   0 (-4) 0 vittorie

Giovanni Castiglioni
(Intervista a cura Comunicazione Aurora Pro Patria 1919 Official)

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