
In un Girone Z di predatori è difficile trovare prede. Il livello della Seconda Categoria varesotta si è drasticamente alzato e ogni squadra, oltre alla naturale dose di ambizione, ha le carte in regola per dire la sua in una stagione che si prospetta davvero adrenalinica. Le prime quattro giornate di campionato ne sono un’esplicita conferma: anche chi fin qui ha raccolto meno ha compensato a suon di prestazioni, mettendo in difficoltà squadre magari ben più blasonate, in attesa che la classifica restituisca tutto.
L’esempio? Il Calcio Olgiate. La matricola si è presentata con un pirotecnico 4-4 contro l’Angerese, per poi cedere il passo a Samarate e Sommese: tre squadre di primissima fascia, tre partite in cui i bianco-verde-viola hanno dimostrato il proprio valore dal primo all’ultimo minuto. La ricompensa in termini di punti è dunque arrivata proprio nell’ultimo weekend con il successo per 2-0 sul campo dell’Ardor.
Risultato di cui Pietro Pin, espertissimo centrocampista classe ’91, è logicamente soddisfatto, seppur consapevole di come la stagione sia solo agli inizi: “Ci voleva una vittoria, è stata una bella boccata d’aria, ma non dobbiamo fermarci qui: la strada da fare è tanta, lavoriamo con serenità e coglieremo i frutti. Quella di domenica è stata una partita molto combattuta, così come lo sono state le precedenti: nel primo tempo entrambe le squadre hanno avuto le loro occasioni, poi noi siamo stati bravi a sbloccarla a inizio ripresa sfruttando una rimessa. L’Ardor a quel punto si è sbilanciato in avanti e noi l’abbiamo chiusa nel finale in contropiede: senza quel gol avremmo probabilmente vissuto un finale in apnea. Un grande grazie dobbiamo dirlo al nostro Gioele Menini: ha fatto alcune parate clamorose, di cui una davvero da un metro. Non so come abbia fatto. Ciò, comunque, testimonia il fatto che la vittoria è stata di squadra”.
Nelle prime tre giornate avete affrontato squadre d’alta classifica: al netto dei punti, qual è il tuo bilancio?
“Personalmente ho giocato solo contro la Sommese perché ho saltato le prime due. Però ho parlato con il mister anche di quelle partite e una cosa è chiara: abbiamo cambiato mezza squadra rispetto all’anno scorso, ci stiamo ancora conoscendo. L’impressione è che fossimo sempre lì, in partita, senza però riuscire a trovare quella zampata in più. La Sommese, ad esempio, l’ha sbloccata su rigore: penalty che ci stava, assolutamente, ma fino a quel momento non avevano fatto granché. Da lì abbiamo dovuto rincorrere, e si sa che le partite poi cambiano; loro sono stati bravi a raddoppiare nel finale, ma noi le occasioni per pareggiare le abbiamo avute”.
Domenica prossima vi aspetta un’altra big: il Torino Club…
“Sì, anche se a essere sinceri, è difficile individuare le “big” quest’anno: il campionato è molto equilibrato. E in questi casi, l’esperienza mi dice che chi è più unito arriva in fondo. È sempre stato così: la squadra più compatta è quella che vince. Detto questo, il Torino Club è sicuramente un avversario di livello, ma io sono fiducioso. Le partite in queste categorie sono tutte particolari, ogni domenica può succedere di tutto: possiamo farcela, mi fido dei miei compagni”.
Guardando al percorso del Calcio Olgiate, cosa significa per voi essere già in Seconda Categoria? Aver vinto subito un campionato in quel modo rispecchia anche le tue parole.
“Sì, assolutamente. L’anno scorso tutti davano per favorita la Cedratese, ma noi ci abbiamo creduto fino alla fine e ci siamo conquistati sul campo la promozione. In Seconda Categoria. Anche ora si vede che giochiamo tutti l’uno per l’altro, ma è chiaro che, avendo cambiato metà squadra, ci serva un po’ di tempo per ritrovare quella compattezza che ci ha fatto vincere. La strada è comunque quella giusta”.
E ora quali sono gli obiettivi?
“Tutti pensano in grande. Se devo essere oggettivo, però, ti direi che dobbiamo puntare ad una salvezza tranquilla, a metà classifica. Detto questo, per come la vedo io, e l’ho sempre vista così, l’obiettivo deve essere arrivare tra le prime cinque: darsi un traguardo importante da raggiungere è anche un modo per trovare sempre più stimoli. Certo, siamo in Seconda Categoria e tutti noi giochiamo per divertirci… ma anche per vincere”.
Che ambiente hai trovato a Olgiate?
“Bellissimo. La società ci segue con attenzione, lo staff è eccezionale. Abbiamo un mister e preparatori di livello assoluto: per essere una realtà nuova, siamo messi molto bene. Già l’anno scorso era tutto ben strutturato, e ora si è aggiunto anche un direttore sportivo come Gianni Riccio che conosco bene: l’ho avuto a Fagnano e Marnate, anche come allenatore. Ha un bagaglio esperienziale enorme e potrà dare una mano ovunque: nello spogliatoio, nel gruppo e anche fuori”.
E tu, da giocatore esperto quale sei, cosa pensi di poter ancora dare a questa squadra?
“Cerco di dare sempre il massimo anche se, come dicono i miei compagni più giovani, adesso qualcuno deve amministrare. E quel qualcuno, ormai, sono io (ride, ndr). Ormai sono diventato uno dei “vecchietti” e serve gente che corra anche per me, un po’ come facevo io alla loro età. È il ciclo della vita calcistica, no? (ride ancora, ndr). Cerco comunque di dare sempre il giusto esempio in ogni situazione”.
Ultima domanda secca: chi vince il campionato?
“Non conosco ancora benissimo tutte le squadre. La Sommese forse non è così spumeggiante, ma mi è sembrata molto solida e concreta. Vedremo. Noi sicuramente non partiamo tra le favorite e questo può essere un vantaggio: meno pressioni, più libertà. Credo che potremo fare buoni risultati, lo penso davvero. Lavorerò e lavoreremo per tradurre in pratica queste sensazioni”.
Matteo Carraro