Dopo 28 anni senza la partecipazione ad un Mondiale, l’aver chiuso tra le migliori 16 della manifestazione, quest’anno, è un traguardo davvero importante per la Nazionale Maschile di pallamano.

Un punto di arrivo che ha visto il contributo importantissimo di due uomini di casa Pallamano Cassano Magnago, quali Gianluca Dapiran e Giacomo Savini: con quest’ultimo abbiamo rivissuto le emozioni della cavalcata azzurra.

Quanta la soddisfazione di aver chiuso tra le migliori 16 del torneo (su 32 partecipanti)?
“Tantissima. Ad essere sinceri, prima dell’inizio del Mondiale non era immaginabile un nostro piazzamento tra le prime 16 squadre del torneo. Dopo 28 anni che non riesci nemmeno a qualificarti, raggiungere il risultato che abbiamo conquistato è motivo di prestigio e di orgoglio e rimarrà per sempre”.

Le vittorie con Tunisia, Algeria e Repubblica Ceca sicuramente indimenticabili, però forse è stata una sconfitta quella che più vi lascia grande soddisfazione ma anche amaro in bocca, ovvero quel 34-27 con la Germania che poteva darvi l’accesso ai quarti di finale…
“Dal punto di vista dei risultati sicuramente le vittorie non le scorderemo mai perché sono state le prime nostre ad un Mondiale e saranno sempre un ricordo fantastico. E’ chiaro che il prestigio di essere arrivati ad una partita, come quella con la Germania, per giocarsi l’accesso ai quarti è già un grande successo per noi. Ci siamo resi conto che la partita avrebbe potuto essere più aperta se non avessimo commesso tanti errori, legati a tensione nervosa ed inesperienza, però essere arrivati a giocarsi una gara del genere per noi è una grande soddisfazione”.

E’ stato un Mondiale seguito con grande attenzione anche dal mondo Pallamano Cassano Magnago. Quanto inorgoglisce te e Dapiran essere stati simbolo della società amaranto in questa kermesse?
“Inorgoglisce molto, abbiamo ricevuto tanto sostegno dall’Italia e da Cassano Magnago perché ovviamente per la società è motivo di orgoglio avere due propri tesserati in Nazionale, a maggior ragione quando partecipano a manifestazioni come questa. Ci siamo sentiti molto partecipi del raggiungimento di questo obiettivo, quale giocare un Mondiale, al pari di tanti ragazzi che hanno composto questa squadra”.

Di gol, lei, ne segna sempre tanti che sia con la maglia di Cassano Magnago o con quell’Azzurra. Che sapore ha, però, un gol ad un Mondiale?
“Particolare, bellissimo. Ricordo il momento dopo aver segnato il primo gol alla Tunisia, quando per la testa ti passa il pensiero che hai segnato un gol ad un Mondiale e sicuramente è un’emozione diversa, unica. Poi è un gol come tanti altri, però la sensazione e l’emozione che mi ha lasciato quel gol rimarrà per sempre impressa in me”.

Chiusa questa parentesi, riparte il campionato che vi vedrà impegnati sabato 8 febbraio a Fasano. Immagino che la difficoltà più grande, dopo due mesi, sia ritrovare il giusto approccio mentale alla manifestazione…
“Assolutamente sì. E’ importante ritrovare in fretta la concentrazione che avevamo a dicembre, non sarà facile, perché dopo due mesi di stop è fisiologico aver bisogno di un po’ di tempo per ritrovare il giusto approccio alla partita, soprattutto per chi come me ha vissuto l’esperienza di un Mondiale che ti dà tanto ma ti toglie anche molto dal punto delle energie fisiche e mentali. Però, ripeto, per noi è fondamentale rientrare subito in campo con la testa giusta, perché ci attende una trasferta come quella di Fasano assolutamente da non sottovalutare per iniziare a guardare con fiducia alla Coppa Italia ed alla corsa playoff”.

Alessandro Burin

Articolo precedenteA marzo comincia la corsa al Nine Bowl. Certezze e novità nel girone dei Gorillas Varese: obiettivo playoff
Articolo successivoIl CSI Varese porta lo sport agonistico in carcere con il torneo “Tiro Libero”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui