
Poi vai a spiegare che il passato non conta, che i precedenti non hanno valore di previsione e tutte queste menate pseudo razionaliste. Perché poi alla fine la prima in casa la Pro Patria trova sempre il modo di perderla (3^ consecutiva e 11^ nelle ultime 14 occasioni). Insomma, non esattamente un’eccezione. Che diventa kryptonite a contatto con le opposte abitudini della Pro Vercelli che arrivava da 7 successi all’esordio e che ieri sera allo “Speroni” è salita a 8. Destino, per chi ci crede. Più banalmente, l’amara constatazione che per un motivo o per l’altro i biancoblu negli ultimi anni non sono mai arrivati pronti al fischio di inizio del Campionato. Ritardo che per la stagione in corso è imputabile alla forzata rincorsa da riammissione e (inutile girarci intorno) ad un organico in cui i lanci di moneta (testa o croce con pari probabilità) non mancano di certo. Intendendo per tali le chance che alcuni elementi possano fare bene o male. Ecco, Schiavone per esempio. Mezz’ora scarsa concessa all’avversario per le evidenti limitate condizioni dinamiche del Vicequestore. Che infatti è durato in campo 24’. Uscito il play torinese e spostato in mezzo Di Munno, la squadra ha trovato ritmo. Se non proprio equilibrio. Circostanza che suggerisce maggior pragmatismo nelle scelte iniziali. Anche a dispetto delle (supposte) gerarchie tecniche. Tema da maneggiare con cura nelle prossime due trasferte consecutive (Inter U23 e Giana). A partire da quella di domenica (ore 15.30) a Monza con i nerazzurri di Vecchi.
FVS strategy
Già, ma il FVS? Una card per un rigore. Roba da Giochi senza Frontiere. Per uno strumento (il Football Video Support), da perfezionare. Soprattutto per la ridottissima disponibilità di immagini (2 sole telecamere). Ma così, a occhio e croce, la novità è da promuovere. Al di là della contingenza dell’esito più o meno favorevole. Greco ha dimostrato di aver colto il senso giocandosi il jolly al primo episodio dubbio. Rossini ha emendato il mancato fischio dopo una lunga revisione con il Quarto Ufficiale Gauzolino e l’operatore FVS Mititelu. Come ha platealmente dimostrato sabato il tecnico del Carpi Cassani si può andare (solo in apparenza) contro la propria squadra per ribaltare una decisione arbitrale. Azzardo strategico e segno dei tempi. Come dire che tocca essere svegli e sempre sul pezzo in panchina. Oggi più che mai.
Giro di Viti
Ok, bisognerebbe parlare di fase difensiva e non di reparto difensivo. Ma poi alla fine le colpe ricadono inevitabilmente sugli interpreti di ruolo. Viti sbaglia porta (succede, ma non parliamo di sfortuna, non esiste), il trio di centrali viene spesso messo in mezzo dal dinamismo degli esterni offensivi avversari ed è preda della sindrome da costruzione dal basso. Skill che non pare essere la specialità della casa. Ergo, difesa rimandata. Con tutte le riserve del caso.
Indovina King
10 febbraio 2024, la Pro Patria batte in casa la Pergolettese 2-0. A segno Castelli e Stanzani. Bene, da allora (e fino a ieri sera), due attaccanti biancoblu non avevano segnato nella stessa partita (in mezzo se ne sono giocate 53). A rompere l’astinenza ci hanno pensato Ferdinando Mastroianni (rigore procurato e trasformato) e King Udoh (capocciata del 2-1). Lo stesso ex Trapani e Triestina ha poi fallito almeno altre 2 opportunità clamorose per chiudere i conti. Ma va detto che la Pro Vercelli ha timbrato anche due traverse. Comunque, attacco promosso. Con tutte le riserve del caso.
Black & White
Ieri era come negli scacchi: bianchi contro neri. Spigolatura cromatica confermata dalla prima mossa delle Bianche Casacche cui è riuscito anche lo scacco matto in coda. Leandro Greco prova a modo suo a farsi andar bene la sconfitta alla prima di Campionato: “Abbiamo capito a che punto siamo contro una squadra per certi aspetti più avanti di noi. Secondo tempo di carattere con qualcosa di diverso. Mi è piaciuta la voglia dei ragazzi di andarla a ribaltare. Potevamo chiuderla e ci abbiamo provato con discreta qualità e forza. Nonostante tutto quello che ancora ci manca, questa partita ci dà uno spunto positivo. Loro sono una squadra pronta che arrivava dai 3 gol all’AlbinoLeffe. Per questo mi dà ancora più fastidio. Dobbiamo arrivare a febbraio/marzo con un percorso complessivo di miglioramento. FVS? Uno strumento che ci aiuta. Lo vedo come una cosa positiva”. Il Capitano Davide Ferri non ama le perifrasi. L’assunto è lapidario: “Quando una partita arriva sul 2-1 fino all’80’ deve finire così. Prima di lavorare sul gol non fatto dobbiamo lavorare sui gol presi”.
I soliti sospetti
Sta a vedere che dopo soli 90’ il Campionato è già finito. Non proprio. Ma il 5-0 (con 5 diversi marcatori) con cui lo strafavorito Vicenza di Gallo ha fatto a fette al “Menti” il Lumezzane è una dichiarazione di intenti che non può lasciare indifferenti. Soprattutto, se messa a paragone con lo scivolone del Brescia (sconfitta a domicilio con l’Arzignano) e gli stenti del Cittadella (1-1 con la Virtus Verona). Cioè, le due principali candidate a contendere la B al Lane. Ma occhio al Trento di Zocchi (ieri sera allo “Speroni”). L’autorevolezza con cui è passato sul campo della Giana (0-2) potrebbe allargare a 4 la short list delle ingarellate per la promozione. Per la cronaca, prima giornata del Girone A in chiusura oggi con il Monday Night tra Novara e Inter U23.
Giovanni Castiglioni
(Interviste a cura Comunicazione Aurora Pro Patria 1919)